Anno: 2011

"La cultura non è petrolio", di Francesco Bonami

Se vogliamo parlare di cultura eliminiamo prima di tutto una snervante affermazione: «I beni culturali sono il nostro petrolio». Il petrolio è una materia che la gente si trova per destino sotto i piedi. Avere il petrolio non è un merito ma un caso. Avere il petrolio è spesso una buona scusa per nascondere imbarbarimento, inciviltà e dittature. La cultura quindi non è petrolio. La cultura è qualcosa che non si trova ma si costruisce. Caso mai il nostro problema, il degrado della nostra società, è dovuto proprio al fatto che diamo per scontati i nostri beni culturali. Ci comportiamo come se li avessimo trovati facendo un buco per terra. L’arte e la cultura non li sputa fuori la terra ma sono il risultato del lavoro e della conoscenza di uomini e donne che alla ricchezza del territorio hanno voluto unire la ricchezza delle proprie idee e del proprio spirito. La cultura è il contrario del petrolio perché si deve fabbricare, non si può solo consumare. La cultura ci rende ricchi solo se siamo disposti …

"Il doppio stato", di Carlo Galli

Gli italiani hanno scoperto di esser stati governati per anni da un esecutivo Berlusconi-Bisignani. Ci eravamo abituati a criticare con estrema durezza il potere pseudo-carismatico, mediatico, affabulatorio del premier. A criticare la sua prassi extra-istituzionale di rappresentare i cittadini – trasformati in popolo adorante che si identifica in una icona, in un corpo mistico virtuale –, il suo indirizzarsi contro gli avversari come contro dei ‘nemici´, il suo saper produrre prevalentemente immagini (sogni o incubi) a uso e consumo degli italiani, e il suo interessarsi solo a sé e ai suoi amici per quanto riguarda gli interessi concreti da salvaguardare. A opporci alla sua pretesa di essere sopra la legge, oltre la Costituzione, ai limiti della democrazia (e estraneo alla democrazia liberale parlamentare e alle sue garanzie). Sembrava, tutto sommato, di avere a che fare con un potere eccezionale, con un concentrato di potenza difficilmente riconducibile alla misura costituzionale, con un´enormità e con un´anomalia che sovrasta (o cerca di farlo) l´ordinamento. Ora, si scopre che tutto ciò è certamente ancora vero, ma che c´è dell´altro: …

Camera dei Deputati: Bersani intervienie sull'ennesima fiducia sul governo

Signor Presidente, l’onorevole Reguzzoni ha detto che lui è di Pontida; e io sono di Bettola (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord Padania), per cui non vedo cosa…chiarito questo punto – ma ne parleremo – vorrei dire questo: il Presidente del Consiglio si è attaccato a un pugno di numeri parlamentari che ha raccolto dal 14 dicembre ad oggi. Ma i fatti indiscutibili sono tre. Primo: da mesi e mesi il Governo è un motore spento. Non governa. Ogni tanto un decreto fatto di piccole cose e un voto di fiducia (siamo ad oltre 40), niente di significativo, un sacco di chiacchiere intorno a questo e il Paese che va col pilota automatico. Secondo: come ricordava la Presidente Bindi stamattina, potete arrampicarvi sui vetri finché volete, ma la maggioranza non è quella uscita dalle elezioni. Qui c’è un nuovo Governo Berlusconi-Bossi-Scilipoti, di cui Scilipoti ha, diciamo, la golden share (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Siamo al ribaltone, siamo a quello che lei definì ribaltone o ribaltino, siamo al teatrino, al Bagaglino. Voi …

Stato d'emergenza per la gestione dei rifiuti

Il PD ha presentato un disegno di legge per risolvere l’emergenza rifiuti in Campania. Bersani: “Ci prendiamo la responsabilità come partito dell’opposizione di fare quello che un Governo decente si sarebbe dovuto preoccupare di fare”. Bianchi: “Siamo di fronte alla totale assenza di provvedimenti concreti e immediati da parte di governo, regione e province. “Di fronte alla totale impotenza del Governo a fronteggiare un’emergenza conclamata – ha dichiarato il leader democratico – presentiamo un testo di ddl che chiediamo al Governo di trasformare in decreto per intervenire sul drammatico tema dei rifiuti in Campania”. “Ci prendiamo la responsabilità come partito dell’opposizione di fare quello che un Governo decente si sarebbe dovuto preoccupare di fare. È incredibile che davanti a una situazione di questo genere siano rimasti con le mani in mano dopo avere venduto miracoli a iosa”, ha continuato Bersani. “Noi ci siamo occupati della questione dei rifiuti a Napoli e in Campania, di fronte a una totale impotenza del governo e della catena di comando su questa partita a fronteggiare un’emergenza che è ormai …

Franceschini: «Vogliono trattare? Bene ma prima si dimettano», di Maria Zegarelli

Si deve dimettere. Questa maggioranza non è più forte dopo il voto di fiducia. È sempre più sgangherata». Dario Franceschini, capogruppo Pd a Montecitorio, respinge con decisione al mittente l`invito al dialogo. E stavolta i mittenti sono due: Silvio Berlusconi, che apre all`opposizione parlamentare per un confronto sulle riforme e Umberto Bossi che si dice disponibile a parlare di legge elettorale. «Inaffidabili» e «inattendibili» entrambi. Chiuso il discorso. Franceschini, il Pd continua a chiedere le dimissioni, ma il premier è saldo in sella. 317 sì alla Camera. «In qualunque altro paese del mondo o in qualsiasi altra stagione politica in Italia un presidente del Consiglio nelle condizioni di Silvio Berlusconi si sarebbe dimesso. Nell`arco di tre anni ha registrato il fallimento del suo disegno politico, perché gli è sgretolato il Pdl in mano; lo sfaldamento della sua maggioranza, perché un pezzo, guidato dal presidente della Camera, è uscito ed è passato all`opposizione, è protagonista di scandali legati alle sue vicende personali e giudiziarie: chiunque, ripeto chiunque si sarebbe fatto da parte non solo per il …

"Il ripetente", di Massimo Gramellini

Per solidarietà coi ragazzi che oggi si cimentano nell’epica impresa, proverò a ripetere, trentadue anni dopo, l’esame di maturità. La seconda volta viene tutto meglio, dicono. Il ministro di allora si chiamava Spadolini, leggeva tre libri al giorno oppure li scriveva, ed era capace di inanellare sette subordinate in un periodo senza tirare il fiato. Come spunto per il tema di attualità, si era ispirato a una frase di Francisco Goya contro le dittature: «Il sonno della ragione genera mostri». Non ricordo più cosa scrissi, ma di sicuro avrò lardellato il mio componimento di auspici. Speriamo, bisognerebbe, è importante che tutti… Ero un auspicatore accanito, all’epoca. Oggi no. Oggi punterei dritto sul Goya per poi scartarlo con la mossa dell’editorialista provetto: «Ben altro è il problema…». Ben altro infatti è il sonno che ci tormenta. Il sonno della passione. Non che la ragione saltelli garrula nelle teste di certi mostri, che si nutrono ormai soltanto di luoghi comuni. Ma la ragione è la macchina: viene dopo. Prima ci vuole la benzina per metterla in moto. …