Anno: 2011

"«Sei il peggior ministro» L’Italia migliore chiede le dimissioni di Brunetta", di Jolanda Bufalini

Insopportabile, sgradevole, candidato alle sberle, al premio Nobel per la maleducazione. Il ministro Brunetta le prende (metaforicamente) da tutte le parti. E i precari portano al ministero cassette di mele. Insopportabile, sgradevole, precario della politica (l’azienda governo non sembra in buona salute), premio Nobel in maleducazione. Sono alcuni degli epiteti che si è guadagnato il ministro Brunetta con quella frase insultante ai precari, «siete l’Italia peggiore». Nell’ordine pronunciati dal segretario della Cgil Susanna Camusso, a Bologna per inaugurare la festa della Fiom, dal segrtario della Cisl Bonanni, dall’onorevole Lo Presti di Fli, da una precaria in un messaggio su Facebook. Il giorno dopo non si è placata la tempesta sul “ministro alla sfrontatezza” come recita un cartello portato in piazza da una precaria della P.A.. E si aggiunge il giornale dei vescovi, Avvenire: «Chi non ascolta si candida alle sberle». Contro il ministro alla innovazione tecnologica e alla digitalizzazione si è scatenata la generazione digitale, d’altra parte è noto, senza i precari nella Pubblica amministrazione le nuove tecnologie sarebbero all’anno zero. «Ho ricevuto 12mila insulti …

"Addio stabilizzazione dei precari!", di Silvana La Porta

Il testo del decreto sviluppo, che verrà portato in Aula la prossima settimana, non offre soluzione ad una speranza che era balenata da mesi e per la quale tanti supplenti avevano speso fior di quattrini: quella di giungere alla stabilizzazione lavorativa attraverso le aule dei tribunali Il piano di stabilizzazione dei precari prevedeva il rispetto delle leggi europee e italiane relative alla regolamentazione dei contratti a tempo determinato già applicate nel settore privato. In varie forme queste leggi prevedono, infatti, la trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato al terzo contratto stipulato o dopo aver lavorato (anche non consecutivamente) per 36 mesi con lo stesso datore di lavoro (in questo caso il MIUR). Il punto della questione era che il Miur con una iniziativa legislativa aveva tentato di eludere proprio questa normativa comunitaria, la n. 1999/70 nonché le sentenze dei giudici favorevoli ai lavoratori precari della scuola. Il 28 aprile 2011, in conclusione dell’incontro sulle graduatorie ad esaurimento, l’Amministrazione aveva informato i sindacati circa la predisposizione da parte del Governo di un Decreto …

"Dl Sviluppo, ecco i provvedimenti sulla scuola che vi si nascondono", da Tuttoscuola

Resta molta perplessità su questo modo di legificare, attraverso provvedimenti onnicomprensivi e immodificabili (pena la caduta del Governo), che inseriscono in calderoni normativi provvedimenti del tutto eterogenei, Come abbiamo dato notizia, nel Decreto Legge Sviluppo non è stato introdotto il bonus proposto dalla Lega Nord per premiare con 40 punti i supplenti rimasti nelle graduatorie di appartenenza, mentre resta confermato il cosiddetto provvedimento salva-precari, e slitta di un mese, dal 31 luglio al 31 agosto, il termine per le assunzioni a tempo indeterminato e per i provvedimenti di assegnazione o utilizzazione riguardanti il personale insegnante e Ata di ruolo – incluse le supplenze annuali – nonché per il conferimento degli incarichi di presidenza. Ma quali sono le altre novità presenti nel Decreto? Vediamole. Il decreto, pur non entrando nel merito del provvedimento, prevede un punteggio maggiorato relativo a servizi svolti in condizioni particolarmente difficili: il testo spiega che il beneficio riguarderà i precari che svolgeranno il servizio “presso pluriclassi”, a cui “verrà riconosciuta una speciale valutazione del servizio prestato presso sedi considerate in zona disagiata, …

Sulle tv del Cavaliere va in onda "The end", di Curzio Maltese

Che fine ha fatto il partito azienda? Nessuno parla più di Mediaset. Negli scenari della tele politica all´italiana il flusso di notizie, le buone e le cattive, scorre dalla Rai a La7. Tutti si chiedono se Santoro, Fazio e Saviano firmeranno per La7, se la tv di Stato verrà smantellata in favore di un paradossale servizio pubblico garantito dal terzo polo privato e se Telecom venderà davvero la maggioranza a De Benedetti o al gruppo Rizzoli. Mediaset non fa più notizia. Si dibatte molto del futuro del Pdl, partito nato vecchio e mai esistito davvero, che di sicuro non sopravviverà al suo demiurgo, ma non del futuro del vero partito di Berlusconi. Per la prima volta Berlusconi non promette o minaccia di vendere le proprie reti tv, come ha fatto quasi ogni primavera a partire dal 1993. Segno infallibile che ci sta pensando sul serio. Del resto, a che cosa gli servono ormai Canale 5, Italia 1, Rete 4? Gli sono servite, molto, in passato. Sono state l´autentico strumento del principe, il veicolo di propaganda, …

«A Riyadh la democrazia è donna», di Tiziana Barrucci

I suoi libri sconvolgono e appassionano il mondo arabo. Salwa al Neimi, nota in Italia per il suo “La prova del Miele” (Feltrinelli), è una scrittrice siriana ma vive da tanti anni a Parigi. Racconta di donne, del loro universo erotico, delle loro passioni. Lo fa senza alcuna vergogna. Anzi, con orgoglio. L’orgoglio della lingua che usa nei suoi romanzi, rigorosamente l’arabo. È infatti stata lei la prima scrittrice che ha osato sfidare la parte più retrograda di quelle società maschiliste, raccontando nella sua lingua d’origine l’universo di carnalità da troppo tempo censurato. Con la sua idea di un paradiso islamico concepito attraverso piaceri tangibili, ha di certo fatto cadere dalle loro sedie tanti imam. Da Torino, dove si sta concedendo una breve vacanza, commenta le rivoluzioni in atto nel “suo” mondo arabo nonché l’iniziativa “Io guido” che le donne saudite hanno organizzato per oggi. Cosa vorrebbe dire alle donne saudite che scenderanno in strada oggi dietro al loro volante? Che non sono sole. Certo, dagli altri paesi non è facile appoggiarle, ma parlarne, fare …

"Il metodo del dottor Gigi", di Alberto Statera

Che odore stantio di deja vu. Sembra di tornare indietro di quasi un terzo di secolo spizzicando le nuove gesta di Gigi Bisignani, il furetto scattante che allora reclutava per conto di Licio Gelli e oggi ha federato tutte le “P” massonico-affaristiche della seconda Repubblica. Ultima conosciuta, per ora, la P4. Ma non è detto che la tabellina sia esaurita. Nulla si crea e nulla si distrugge quando si tratta di potere e di denaro, l´incrocio magico del malaffare oggi soltanto più esplicitamente condito di sesso, ai tempi del bunga bunga. Tanto che il metodo Bisignani-Letta è in fondo null´altro che il clone del metodo Gelli-Andreotti adattato al terzo millennio. E´ come se l´Andreotti per decenni collezionista di ministeri si fosse reincarnato nel Gianni Letta cerimoniere dei riti del potere delegato dal berlusconismo e il materassaio di Arezzo Licio Gelli in Gigi Bisignani. Mazziere di carriere, nomine, promozioni, incroci di ambizioni e di affari. “Cari miei – sussurrava Andreotti con la vocina che ancora usa quando è convinto di dispensare una delle sua pillole di …

"La rete gelatinosa di affari e amicizie", di Fiorenza Sarzanini

Ci sono le nomine ai vertici degli Enti e le assunzioni delle amanti; le informazioni riservate carpite spiando le inchieste e i ricatti agli imprenditori per farsi consegnare Rolex e soggiorni in hotel di lusso.C’è la rete di relazioni che arriva ai livelli più alti delle istituzioni e degli apparati e quella che pesca nel sottobosco delle forze dell’ordine. C’è, ed è questo a colpire, un intreccio di legami tra personaggi che riemergono dalla vecchia Repubblica e uomini che invece dovrebbero rappresentare il nuovo. Perché Luigi Bisignani e Alfonso Papa alla fine sono le due facce della stessa medaglia, uniti da un filo che parte dalla P2 e arriva ai giorni nostri. Bisignani ha 58 anni, Papa 41. Li divide una generazione, li unisce una irresistibile attrazione verso il potere che consente loro di occupare le poltrone e così pilotare l’assegnazione degli appalti pubblici, il flusso dei finanziamenti alle imprese, addirittura le proposte legislative. Ma anche di alzare il telefono e far ottenere alla propria fidanzata un contratto a tempo indeterminato con l’Eni oppure una …