Anno: 2011

I «disobbedienti» del centrodestra, di Gian Antonio Stella

«Decido io» , diceva Silvio Berlusconi. «Decido io» , diceva Umberto Bossi. E per una vita la parola dei rispettivi Capi, per i militanti dei due partiti, era davvero definitiva: «Lo ha detto Lui» . Fine. Da ieri non è più così: il Centralismo carismatico di Silvio e dell’Umberto, per la prima volta, perde i pezzi. Capiamoci, i due leader tengono ancora in mano saldamente i movimenti che hanno fondato. Ed era ovvio che il messaggio del Cavaliere dopo il secondo ceffone in un paio di settimane fosse quello di ribadire: io sono il perno, non ho alternative. Lo fa da sempre. Fin da quando nel ’ 95, scottato dal «ribaltone» della Lega, liquidò brusco le insofferenze e i dubbi di chi gli stava intorno: «Decido io. Il capo del Polo sono io. Chi ci sta ci sta, chi non ci sta va fuori» . Principio ribadito più volte: «Il leader di una coalizione è colui che ha più voti, il resto è poesia» . «Sono insostituibile» . «La premiership è mia, punto e basta» …

"Non è un miracolo", di Roberto Della Seta e Francesco Ferrante

«Pronti a vincere di nuovo », recitava uno striscione di Legambiente visto nelle piazze referendarie, richiamando i plebisciti antinucleari del 1987. Così è andata e in apparenza è stato un miracolo, un grande colpo di scena. Dopo 16 anni di referendum falliti sempre più rovinosamente, questo voto ha rovesciato un trend che sembrava inarrestabile, oltretutto avvalorato dall’astensionismo crescente in tutte le elezioni. In apparenza è stato un miracolo, nella sostanza invece è stata una conferma. La conferma che nella storia repubblicana i cambi di stagione sono spesso annunciati da eventi referendari: nel 1974 il divorzio, nel ’91 i referendum elettorali, ora l’acqua pubblica e il no al nucleare. Tutte svolte promosse da outsider politici e sociali – i radicali, Segni, i movimenti contro la privatizzazione dell’acqua e gli ambientalisti oltre allo stesso Di Pietro –, e che mai hanno visto le rappresentanze “generaliste”, grandi partiti e sindacati, come protagonisti. Anche i referendum di domenica e lunedì segnano un passaggio di stagione, più ancora delle elezioni di Milano e di Napoli. Oggi può cominciare per l’Italia …

"Il flauto magico spezzato", di Ezio Mauro

Il flauto magico si è spezzato, gli italiani dopo vent´anni rifiutano di seguire la musica di Berlusconi. Quattro leggi volute dal premier – una addirittura costruita con le sue mani per procurarsi uno scudo che lo riparasse dai processi in corso – sono state bocciate da una valanga di “sì” nei referendum abrogativi che hanno portato quasi 27 milioni di italiani alle urne. E la partecipazione è il vero risultato politico di questo voto. Berlusconi, come Craxi, aveva invitato gli italiani a non votare, andando al mare, e gli italiani gli hanno risposto con una giornata di disobbedienza nazionale scegliendo in massa le urne, dopo quindici anni in cui i referendum non avevano mai raggiunto il quorum. Una ribellione diffusa e consapevole, che dopo la sconfitta della destra nelle grandi città accelera la fine del berlusconismo, ormai arenato e svuotato di ogni energia politica, e soprattutto cambia la forma della politica nel nostro Paese. L´uomo che evocava il popolo contro le istituzioni, contro gli organismi di garanzia, contro la magistratura, è stato bocciato dal popolo …

Referendum, raggiunto il quorum. PD: “Questo voto è una vittoria per tutto il Paese”

“Al di là di ogni altra possibile considerazione, i referendum ci consegnano un segnale molto chiaro: i cittadini italiani hanno licenziato il governo Berlusconi”, questo il primo commento di Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. “I risultati di questi referendum – ha sottolineato – si devono innanzitutto all’impegno dei comitati promotori, ai quali va il nostro ringraziamento, alla passione dei tanti giovani che si sono mobilitati e alle forze politiche del centrosinistra”. La presidente dei senatori ha fatto poi una riflessione politica molto importante, ovvero che “i numeri ci dicono che a votare sono andati anche molti elettori del centrodestra e che la maggioranza degli italiani è ormai lontana da questo governo. Vedremo se Berlusconi in Parlamento avrà ancora i numeri. Quello che è certo è che non li ha nel Paese. Oggi gli italiani hanno licenziato il governo di Berlusconi e Bossi. Penso che il Premier farebbe bene a presentarsi in Parlamento dimissionario. E’ ora – ha concluso Anna Finocchiaro – di rimettere la scelta del futuro nelle mani degli italiani”. …

Referendum, Italia in festa: comitati in piazza Bersani: «E' divorzio tra governo e paese»

Gran festa a sinistra e fra i comitati promotori dei referendum per il quorum raggiunto, centro destra impegnato a dire che l’esito non inciderà sul governo. Il clima dell’Italia in queste ore si sta già delineando. Le piazze iniziano a festeggiare, brindano i comitati, Berlusconi sta facendo rientro nella residenza a Palazzo Grazioli a Roma. «Questo è stato un referendum sul divorzio tra il governo e il Paese». Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, commenta l’esito del referendum. «Io non ho votato per solidarietà con Bossi e Berlusconi ma ora il problema è un altro: non si può continuare così. Io sono in profondo e radicale dissenso con questa linea» del governo. Lo ha detto Giuliano Ferrara, in occasione di un suo intervento al Tg3. «Salvo la riserva di rilanciare il governo con una riforma fiscale, Berlusconi e il suo gruppo dirigente, con una posizione più ciritica della Lega, hanno deciso di non cambiare, di continuare così e io sono in profondo e radicale dissenso. Berlusconi è sotto assedio ma non vedo una …

Effetto domino: anche Fazio se ne va «Rai ostile e indifferente»

Non si vedrà in Rai una nuova edizione di ‘Vieni via con me’. Ad annunciarlo è il conduttore Fabio Fazio, a poche ore dal Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini sui palinsesti per la prossima stagione, spiegando che la decisione è arrivata dopo «l’indifferenza e l’ostilità da parte dell’azienda, evidente fin dal primo momento». «Ho deciso – ha scritto Fazio – di non correre più un simile rischio professionale» e «che non sono più disponibile a ripetere l’esperienza di ‘Vieni via con me’ in questa Rai. Se altrove troverò le condizioni necessarie, l’entusiasmo e la condivisione del progetto, il pubblico potrà ritrovare presto me e Saviano di nuovo insieme». Fazio lamenta di avere ricevuto da tempo la riproposta da parte di Ruffini per ‘Che tempo che fa’ e ‘Vieni via con me’, ma «da sei mesi aspetto una decisione». «Nel mio caso – chiarisce – l’accordo economico è stato immediatamente trovato, ma quello su cui accordo non può esserci è la rinuncia a garanzie minime e indispensabili». Garanzie (come quelle di potersi avvalere della collaborazione …

"Non solo colf, 100 mila straniere con l’azienda", di Alberto Arbasino

Non le avevano mai contate. Non con questa precisione, di certo. Le donne immigrate che in Italia lavorano non per assistere anziani, o fare le cameriere, ma gestiscono imprese. Già, imprese: sono quasi 100 mila, secondo una ricerca fatta dal Censis insieme con la Confcommercio. Ancora in netta minoranza rispetto, appunto, alle badanti (oltre 700 mila nel nostro paese), ma un universo in continua ascesa. Per la precisione: sono 98 mila 294. E il 70 per cento fa impresa nel terziario, il 13,5 nei settori di noleggio e agenzie di viaggio, il 15 per cento nel commercio e nella ristorazione. «La donna immigrata appare ormai come interprete principale di un lento e silenzioso sviluppo all’interno della società» , commenta soddisfatta Patrizia Di Dio, presidente di Terziario donna della Confcommercio. Nella ricerca sono andati ad indagare anche le nazionalità delle imprenditrici. In testa, c’era da supporlo, le donne cinesi: rappresentano il 15,8 per cento del totale e si occupano di ristorazione e commercio. Seguono poi dalle romene (7,6 per cento), le svizzere (7,3 per cento), le …