Anno: 2011

"Referendum: Gelmini non andrà a votare, gli studenti sì", da La Tecnica della Scuola

Referendum: Gelmini non andrà a votare, gli studenti sì Per il Ministro è un “trappolone” della sinistra per mettere in difficoltà il Governo. Alcune delle associazioni studentesche più rappresentative si schierano in difesa dell’acqua pubblica, contro il nucleare e per una giustizia equa: molte fontane cittadine riempite di giovani. I quattro referendum, sui quali i cittadini italiani sono chiamati ad esprimersi il 12 e 13 giugno, hanno tra gli studenti diversi adepti: il 9 e 11 giugno, infatti, si sono svolte delle iniziative per convincere l’opinione pubblica sull’importanza di recarsi alle urne e sottoscrivere quattro sì. A differenza di quanto espresso dal ministro Gelmini, la Rete degli studenti, Unione degli universitari e Rete della Conoscenza ritengono fondamentale porsi in difesa dell’acqua, definito un bene comune troppo prezioso da mercificare, ma anche contro il nucleare e per una giustizia uguale per tutti. Tra le iniziative diversi concerti, banchetti informativi e flash-mob vari. Ma soprattutto tanti bagni cittadini. Durante l’ultimo giorno di campagna elettorale, gli studenti della Rete della Conoscenza si sono tuffati nelle fontane delle principali …

"Un ministro che dimentica i giovani", di Raffaella Cascioli

Sempre in affanno il ministro dell’economia: stavolta è accusato dagli industriali. Incassato un sofferto sì per il close to balance entro il 2014 da un premier sempre più solo, il ministro dell’economia Giulio Tremonti è al lavoro sulla legge delega per la riforma fiscale. Una riforma che, stando al grido d’allarme lanciato ieri dal presidente dei giovani di Confindustriali, rischia di dimenticare le nuove generazioni. Una riforma che è stata annunciata dal premier entro l’estate e che si reggerà su tre pilastri: il riequilibrio del prelievo dalle persone alle cose, la revisione degli scaglioni dell’Irpef con la riduzione dell’aliquota più bassa e la “potatura” delle detrazioni. Il meccanismo, già peraltro collaudato con la legge delega sul federalismo fiscale, è quello di collezionare enunciazioni di principio entro le quali si dovranno muovere i decreti delegati non scoprendo, su questo Tremonti è stato irremovibile, il fianco ai numeri o alle quantificazioni delle risorse. Il ministro su un punto non pare cedere: la riforma sarà a gettito invariato. E come avrebbe potuto fare diversamente il “povero” ministro che …

"La road map del quorum", di Gianni Del Vecchio

Raggiungere quota 25 milioni significa portare alle urne anche la destra, «Arrivare al quorum è come scalare una montagna, ma stavolta siamo lì, la cima è a portata di mano». Mai come stavolta la metafora usata dal segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, è azzeccata, per entrambi i concetti evocati. A cominciare da quanto sia difficile portare domani e dopodomani mezza Italia alle urne. Il numero magico da raggiungere, stando alle cifre fornite dal Viminale, è 25.209.345 ossia la metà più uno degli italiani, sia quelli residenti nei confini nazionali sia quelli all’estero. Cosa tutt’altro che agevole, se si gioca un po’ con i numeri. Prendiamo ad esempio le elezioni europee del 2009, quando andarono al voto due italiani su tre. Ebbene, se si fa la somma algebrica delle preferenze prese dall’opposizione a questo governo, che oggi spinge i propri elettori ad andare alle urne, siamo ben lontani dalla soglia necessaria. Pd, Idv, le due sinistre radicali (Federazione della sinistra e Sel) e Udc si fermarono sotto i quindici milioni di voti, a dieci milioni …

"Italia, il vento è cambiato", di Agostino Giovagnoli

In Italia “il vento è cambiato”. L´immagine del vento – evocata di frequente nelle ultime settimane – sembra la più appropriata per indicare un cambiamento di cui non sono ancora del tutto chiare origini, intensità e direzione. Si intuisce che viene da lontano ed è stato preparato da eventi come l´elezione di Barak Obama e la crisi finanziaria nel 2008, la primavera araba e, persino, il terremoto in Giappone nel 2011. Ma ci sono anche cause più vicine, dentro la situazione italiana. Da qualche tempo, infatti, la società civile si è rimessa in movimento, con gli studenti che rivendicano il diritto allo studio e alla ricerca, le donne che respingono le semplificazioni della volgarità, la maggioranza degli italiani che festeggia senza retorica centocinquanta anni di unità nazionale, il ritorno al confronto sui problemi del lavoro e della precarietà. Dentro l´esigenza di cambiamento si sono ritrovati – solo in parte, ma non casualmente – anche la Chiesa e i cattolici. Chi non ha gradito questa partecipazione ha creduto di poter individuare specifiche responsabilità. È il caso, …

"Figli lasciati in ospedale crescono le madri segrete" di Maria Novella De Luca

Si chiamano “madri segrete”. Arrivano dalle pieghe di un´Italia profonda, emarginata, sommersa, dove vecchie e nuove povertà si fondono. Sono clandestine, immigrate, senza patria, ma anche italiane, giovanissime, a volte poco più che bambine. Donne, ragazze, adolescenti cresciute in fretta, sole, spaventate, violate. Ogni anno di più: partoriscono ma poi il loro bambino non lo riconoscono e lo lasciano in ospedale, affidato alle mani sicure di medici e infermiere. Sono la spia di un´emergenza infanzia nascosta e drammatica: sono infatti oltre 400 l´anno i piccoli che non vengono riconosciuti alla nascita, un tempo si chiamavano “nati indesiderati”, ma il loro numero cresce, nel 2010 soltanto a Roma i casi sono stati 60, il 20% in più dell´anno prima, bambini destinati a veloci adozioni nazionali, soprattutto però se sani e senza difetti, altrimenti la strada si fa più difficile, per i minori con handicap spesso l´unico futuro è l´istituto. Le mamme hanno 3 mesi di tempo per ripensarci, poi basta, per loro quel figlio sarà missing, scomparso, accolto ormai dentro le vite degli altri. Nessuno può …

Referendum, l’On. Manuela Ghizzoni, capogruppo del PD in commissione Istruzione alla Camera, invita a partecipare al voto del 12 e 13 giugno e a votare 4 Sì.

“Non è vero che il referendum è inutile. Il 12 e 13 giugno si decide il futuro energetico del nostro Paese, che deve perseguire politiche alternative al nucleare e compatibili con l’ambiente; si decide per confermare una giustizia uguale per tutti e per un Paese dove qualcuno non sia più uguale degli altri; si decide per l’acqua come bene pubblico e collettivo – afferma l’On. Manuela Ghizzoni – invito pertanto ad andare a votare per quattro Sì e a preferire la cabina elettorale a quella balneare, nonostante i tentativi di scippo del Governo e il boicottaggio dell’informazione pubblica per non far raggiungere il quorum”. “In queste settimane ho partecipato come parlamentare alla mobilitazione dei comitati promotori dei referendum– conclude la deputata carpigiana – e ho percepito un grande desiderio di partecipazione democratica. Non sprechiamo questa occasione, nonostante qualcuno tenti di rubarcela. Il 12 e 13 giugno andiamo ai seggi e facciamo sentire la nostra voce”.

"Gli immigrati danno più di quanto ricevono. Ecco i dati Inps raccolti e diffusi dalla Caritas", di Vladimiro Polchi

Hanno versato nelle casse dell’istituto di previdenza 7,5 miliardi di euro nel 2008. Nell’insieme, sono 2.727.254 i lavoratori stranieri assicurati, pari a oltre un ottavo (12,9%) di tutti gli iscritti all’Inps (21.108.368). Scarse invece le prestazioni pensionistiche: all’inizio del 2010 sono stimabili in appena 110mila i pensionati stranieri e quelli entrati in età pensionabile nel corso dell’anno incidono appena per il 2,2%. Danno molto più di quanto ricevono. Sono gli immigrati iscritti all’Inps. Quanto versano in contributi? Tanto: circa 7,5 miliardi di euro nel 2008. Nell’insieme, sono 2.727.254 i lavoratori stranieri assicurati, pari a oltre un ottavo (12,9%) di tutti gli iscritti all’Inps (21.108.368). I numeri. A fotografare il pianeta immigrazione è il IV Rapporto sui lavoratori di origine immigrata negli archivi Inps, curato dai redattori del Dossier Caritas/Migrantes 1 e presentato oggi, 9 giugno, a Roma. I lavoratori immigrati assicurati sono così ripartiti: lavoratori dipendenti da aziende (63,2%); lavoratori domestici (17,6%); operai agricoli (8,5%); lavoratori autonomi (10,8%). Tradotto: ogni 10 lavoratori immigrati, 9 sono impiegati nel lavoro dipendente e uno solo svolge attività autonoma. …