Anno: 2011

"La privatizzazione di un patrimonio", di Salvatore Settis

Contrabbandata fra le «Disposizioni urgenti per l´economia» del decreto-legge 70 del 13 maggio, prosegue l´escalation del governo contro la tutela del paesaggio e dell´ambiente, contro la Costituzione che ne è (o dovrebbe essere) garanzia suprema. La cannibalizzazione del territorio non si limita alle disposizioni “ammazza coste” che di fatto consegnano ai privati ampie e preziose porzioni di territorio che appartengono a noi tutti. Nel decreto c´è di più, e di peggio. Per esempio, l´articolo 4 porta a 70 anni la soglia «per la presunzione di interesse culturale degli immobili pubblici», che fu fissata a 50 anni dalla legge Nasi del 1902 e tale è rimasta fino al Codice Urbani del 2004. Che cosa può voler dire una differenza di vent´anni? Semplice: un edificio del 1943 come il Palazzo della Civiltà del Lavoro a Roma-Eur (il “Colosseo quadrato”), oggi presuntivamente di interesse culturale, con la nuova norma diventa disponibile per alienazioni, cartolarizzazioni, ristrutturazioni. Edifici degli anni Cinquanta potrebbero essere privatizzati senza verifiche dal “tana-libera-tutto” del nuovo decreto. Ci vuol poco a fiutare dietro questa norma l´ombra …

Nucleare, fiducia alla Camera per evitare referendum

Votata la fiducia sul decreto omnibus, provvedimento che contiene tra l’altro la moratoria sul nucleare concepito per evitare il referendum. Deciderà la Cassazione. Ok alla fiducia: 313 sì, 291 contro, 2 astenuti. Via libera dell’Aula della Camera alla fiducia posta dal governo sul decreto omnibus che contiene, tra l’altro, le norme sul nucleare. I voti a favore sono stati 313, i voti contrari 291, le astensioni 2. I deputati presenti erano 606, due in più dei votanti, mentre la maggioranza richiesta era di 303 voti. I tre liberaldemocratici non hanno partecipato al voto. Bandiera dei Verdi in aula: stop nucleare «È necessario in tutti i modi che i cittdini sappiano il furto di referendum che è furto di democrazia». Sauro Turroni, ex deputato, ha srotolato nell’aula della Camera le bandiere del sole che ride con la scritta «ferma il nucleare vota sì». La vicepresidente di turno dell’Assemblea di Montecitorio Rosy Bindi ha invitato i commessi a rimuovere i cartelli di protesta. Di Pietro al sit in: Cassazione blocchi, Napolitano non firmi Il leader dell’Idv al …

Amartya Sen:«La giustizia nasce dal confronto fra i diritti»

Ci sono tre bambini eun solo flauto, la prima bambina dice «sono molto povera, lo devo avere io», è un buon argomento. Ma il secondo obietta: «Sono l’unico a saper suonare, spetta a me». Anche questo è un buon argomento. Il terzo bambino, però, fa presente che il flauto l’ha costruito lui e, solo dopo, si sono fatti avanti gli altri due. Anche questo è un buon argomento. L’aneddoto è stato raccontato ieri da Amartia Sen alla giornata di studi organizzata dallo Spi Cgil a Roma per esemplificare la sua idea di una società giusta, diversa dal modello di un «ipotetico contratto sociale fra la popolazione e lo stato sovrano». Amartia Sen preferisce richiamarsi all’altra corrente del pensiero illuminista, che da Adam Smith a Condorcet arriva sino a Marx, più attenta «alla vita delle persone, al loro benessere, alle loro libertà». La giustizia, dice il premio Nobel economista e filosofo, è il prodotto delle comparazioni dei diversi modi in cui si vive, delle interazioni sociali, dei fattori che hanno un impatto significativo su ciò che …

"Anche i leghisti votano Pisapia", di Paolo Natale

Dopo tante analisi un po’ superficiali, basate su dati di sondaggio (che sappiamo non aver azzeccato granché a Milano), possiamo capire effettivamente cosa è accaduto al primo di turno di voto delle comunali. Si può sfatare un primo mito, che è insistentemente circolato negli ultimi tempi, sul cosiddetto “astensionismo selettivo”. Si è cioè argomentato che il netto arretramento del centrodestra, dalle regionali dello scorso anno, era dovuto ad una minor partecipazione del suo elettorato, che ha in questa occasione disertato le urne. Una tesi sostanzialmente falsa. Nella realtà, dall’analisi dei flussi, effettuata a partire dai risultati elettorali veri, emerge come l’astensionismo è stato particolarmente limitato: anzi, c’è stato al contrario un forte ritorno alle urne in questa occasione. L’oltre 40 per cento che non era andato a votare lo scorso anno si è ridotto oggi a poco più del 33 per cento. Sono state quindi elezioni di mobilitazione, le comunali milanesi; nonostante il presunto disamore dei cittadini verso la politica, pare che quando si tratta di dare un segnale forte alla classe politica, gli elettori …

"Se i moderati sono questi", di Carlo Galli

Come è possibile essere al tempo stesso moderati e estremisti? Come ci si può adeguare a un modus, a una misura, a una regola e però essere anche smisurati, prevaricatori, esagerati? Non è un interrogativo retorico, né un´ipotesi accademica. È la nostra esperienza quotidiana di cittadini mortificati – oltre che infastiditi – dalla campagna elettorale milanese della destra, dalla sua violenza che si accompagna alla sua banalità. Una prima risposta è che anche un moderato diventa estremista quando ne va della sua vita: la sindrome del cornered rat, del topo costretto all´angolo, è ben nota agli etologi – e anche agli storici, del resto – , che sanno quante disperate risorse, quanta aggressività supplementare, quanto cieco fanatismo, possano caratterizzare la lotta per la vita e per la morte (in questo caso politica, s´intende). Ora, questa spiegazione ha del vero: può infatti svilupparsi un “effetto domino” dalla eventuale sconfitta di Berlusconi (la Moratti in tutto ciò è periferica), che come una valanga inarrestabile va dalla perdita di Milano alla perdita di Roma, cioè alla crisi di …

"Dal Governo aiuto da 110 milioni", di Sara Monaci

A pochi giorni dal ballottaggio per le elezioni amministrative di Milano, in attesa di sapere chi sarà il prossimo sindaco tra Giuliano Pisapia e Letizia Moratti, il governo ha intanto preparato un regalo finanziario per Palazzo Marino. In questi giorni dovrebbe essere annunciato dal ministero dell’Economia un trasferimento statale per 110 milioni alla città meneghina, probabilmente giustificato con la necessità del Comune scelto per l’Expo di potenziare gli investimenti e realizzare le infrastrutture. In realtà queste risorse a Palazzo Marino farebbero comodo anche per sistemare il bilancio 2011, che a fine anno rischia di essere molto meno ottimistico rispetto a quanto preventivato a gennaio. All’appello potrebbero infatti mancare gli 87 milioni derivanti dalla vendita del fondo immobiliare, più altri 20 milioni di dividendo Atm (la controllata comunale che si occupa del trasporto pubblico). Questo significa che le minori entrate per 148 milioni di euro complessivi – dovuti ai mancati trasferimenti statali e regionali e alla mancata proroga del Cip6 – non potranno essere compensati, cosicché la contabilità annuale alla fine dell’anno potrebbe avere un segno …

"Propaganda tossica", di Barbara Spinelli

Sostiene Berlusconi: «Con la sinistra Milano diverrebbe una città islamica». O «diverrebbe Zingaropoli». O cadrebbe nelle mani violente dei centri sociali. O peggio ancora, senza più condizionale: «Sarà Stalingrado». La campagna del premier non potrebbe essere più tossica, menzognera. Ancora una volta, tenta la seduzione degli elettori immettendoli in una bolla d´inganni: non idilliaca stavolta ma cupa, sinistra. Nella sua retorica, idillio e fiele combaciano, l´insulto si fa incontinente. La bolla è chimerica anche quando non offre una vita al riparo da crisi e mutamenti (una sorta di Milano-2 allargata, tranquillizzata dal recinto che la protegge da incursioni straniere), perché il miraggio della vita in nero non è meno scollato dall´oggi. Non ha rapporto con la crisi economica cominciata nel 2007, e dal premier sempre negata, né col disastro che colpisce ormai più generazioni – di ventenni, trentenni, perfino quarantenni – condannate a un precariato senza futuro in cui sperare. Non ha rapporto con quello che sta accadendo in tanti paesi, da Spagna a Islanda: l´onda di collera verso politici incapaci di dominare, spiegare, intuire …