Anno: 2011

"Confronto PD, Lega e PdL a Modena: chi sale (noi) e chi scende (loro)", di Davide Baruffi

Risultati di lista a Pavullo e Finale E.: come anticipavo ieri, oltre che sui sindaci, PdL e Lega hanno ben poco da sorridere anche sui voti di lista (cioè sui voti ai partiti). Vediamo: PAVULLO: il PdL veniva da un 30,3% delle europee del 2009 e da un 30,8% alle regionali 2010. Alle comunali di ieri crolla al 18%: perde cioè 12 punti! La Lega raccoglieva invece il 18,3% nel 2009 e il 19,4% nel 2010. Ieri è crollata 9,5%: perde cioè 10 punti! Il PD a Pavullo si presentava ieri con due liste civiche: la Torre 32,5% e il Ponte 11,83%. E’ quindi più difficile (e improprio) un paragone col le europee del 2009 (31,3%) e le regionali (35,4%). Ma il risultato è eclatante! FINALE EMILIA: il PdL veniva da un 27,9% del 2009, crollando poi (effetto Soragni) alle regionali 2010 col 19,6%. Ma ieri ha raccolto ancora meno, il 17,5%. Anche vollendo sommare il 3,3% della lista civica di supporto, mi pare ci sia da star poco allegri… E la Lega? Alle europee …

“A Modena, come a Milano, la cultura dello scontro non paga”

Il segretario cittadino del Pd commenta le recenti prese di posizione del centrodestra. All’indomani delle elezioni amministrative il segretario cittadino del Pd Giuseppe Boschini propone una riflessione sui comportamenti dell’opposizione che prende lo spunto da tre questioni: la mancata solidarietà al sindaco per gli attacchi del circolo Guernica; i giudizi sulla Notte bianca; la vicenda del liceo musicale negato. Ecco di seguito la sua nota. «Mancata solidarietà al sindaco (e al Pd) per gli insulti del Guernica; Notte Bianca “insufficiente”; Liceo musicale che salta al Sigonio: “è colpa degli enti locali”…. E via così. Non può non saltare agli occhi l’inspiegabile atteggiamento delle opposizioni nella nostra città in questi giorni. L’opposizione ha diritto e dovere di critica e di distinguo, è il suo “mestiere” e il suo contributo alla nostra democrazia. Ma colpisce che non si colga la distinzione tra difesa delle istituzioni e politica, tra polemiche politiche e lavoro comune per la ripresa e lo sviluppo della città. Se il Sindaco è fatto oggetto di scritte ingiuriose e di minacce, se i rappresentanti del …

Liceo musicale, Baruffi: «Facciamo fronte comune»

“Fare fronte comune”. È l’auspicio di Davide Baruffi, segretario del Pd, che interviene sulla vicenda del liceo musicale negato a Modena e concesso invece a Forlì. Baruffi con una lettera risponde all’appello lanciato dal direttore della Gazzetta di Modena sull’edizione di domenica scorsa e chiede l’impegno anche di tutto il centrodestra. Di seguito, la lettera scritta dal segretario provinciale Davide Baruffi. Caro direttore, il suo appello a favore di un liceo musicale nella nostra città è assolutamente condivisibile. Va fatto ogni sforzo per ottenere dal governo un ripensamento e venire così incontro alle attese di tanti giovani modenesi. Modena, per cultura e tradizione, non può non avere un liceo musicale. Per questo, in tutte le assemblee elettive – Comune, Provincia, Regione, Parlamento – il Partito Democratico ha manifestato il proprio dissenso ed esercitato pressione nei confronti del governo con gli strumenti a sua disposizione, dalle interrogazioni agli ordini del giorno, dalle mozioni alle lettere aperte. I parlamentari modenesi del Pd, ai quali lei si rivolge direttamente, hanno presentato un’interrogazione al ministro Gelmini chiedendo, tra l’altro, …

«Si è sollevata l’onda che seppellirà 17 anni di berlusconismo», di Paolo Foschini

«È come la liberazione dal fascismo nel ’ 45, più o meno ci siamo anche coi tempi: il Duce è durato vent’anni, il berlusconismo diciassette. Era ora» . Piero Bassetti, vecchia coscienza critica della politica milanese, primo presidente della Regione Lombardia ormai mezzo secolo fa e adesso motore primo del «Comitato 51 per cento» a sostegno di Pisapia, lo sa benissimo che non è finita: «La partita vera comincia adesso» , dice. Ma stupito no, non lo è neanche un po’: «Si è semplicemente verificata l’ipotesi nella quale speravo» . Cioè? «La sollevazione dell’onda che finalmente seppellirà il berlusconismo, nella culla stessa in cui era nato» . Milano. «Certo, in Italia tutto nasce e muore qui: era successo con Mussolini, ora succede con Berlusconi. Perciò quel che è uscito dalle urne milanesi, questa volta più che mai, non è un episodio da collocare dentro i soliti giochini della politica, né una svolta di ordinaria amministrazione: è finalmente la sconfitta del coperchio berlusconiano, al cui servizio si era collocata Letizia Moratti» . Chi ha perso di …

Bersani: «Vinciamo noi Li ha travolti il vento del nord», di Simone Collini

Bersani festeggia la svolta: «Si apre una fase nuova». Marini: «Ha vinto la tua linea» Il voto rafforza l’unità del partito. Veltroni: «Si aprono grandi spazi». Oggi riunione dei big E se tra due settimane i ballottaggi confermeranno questa «inversione di tendenza», potrebbero aumentare le possibilità di un voto anticipato. Con queste elezioni, dice Pier Luigi Bersani, «si apre una nuova fase». E anche se il segretario del Pd non lo dice esplicitamente come il suo vice Enrico Letta, ora aumenta la possibilità di un voto anticipato. Se finora era infatti soltanto l’opposizione a parlare di un «governo che non è in grado di governare», dalle urne è arrivata la conferma di una «crisi» che ora per Bersani «sicuramente si acuirà e arriverà a un punto di rottura». Soprattutto se tra due settimane i ballottaggi confermeranno l’«inversione di tendenza» registrata al primo turno. Bersani incontra i giornalisti al quartier generale del Pd quando sono passate circa tre ore dalla chiusura dei seggi. Le percentuali date dalle proiezioni si sono abbastanza assestate. E la frase con …

"Il potere e il sesso", di Michela Marzano

C´è come un sentimento d´impunità. Quando si occupano posti di grande responsabilità. Come se il potere e la ricchezza rendessero onnipotenti. Fino a convincersi che gli altri hanno meno valore. E che una povera femme de chambre non aspetti altro che avere relazioni sessuali con il direttore generale dell´Fmi nella suite dell´albergo in cui lavora. Certo, prima di scagliare la prima pietra si dovrebbero aspettare le conclusioni della magistratura. Non ci si può permettere di comportarsi come se i fatti fossero già stati provati, come se Dominique Strauss-Kahn fosse già stato riconosciuto colpevole di stupro. Ma non si può nemmeno negare in blocco l´accaduto e banalizzare le dichiarazioni della giovane donna di colore, come sta accadendo in questi giorni in Francia, dove gli amici e i collaboratori di Strauss-Kahn invocano l´esistenza di un complotto a scala mondiale. “Non ci credo.” “Non è possibile.” “Non è l´uomo con cui lavoro da anni.” Come se l´intelligenza, il prestigio e la fama di colui che i sondaggi davano vincente alle future presidenziali rendessero automaticamente quest´uomo immune da ogni …