Anno: 2011

"Monti alla Camera, la diretta Sms", di Mattia Feltri

La giornata a Montecitorio: Berlusconi rinuncia al discorso convinto da Alfano e Cicchitto Post scriptum – 15.22 – Una precisazione via sms da Franceschini: “Le riforme istituzionali non ho detto che le farà Monti ma il Parlamento”. 15.12 – Continuano le operazioni di voto. Monti avrà una fiducia quasi totale, non ci sarà nessuna sorpresa. Alla prossima. 15.02 – Antonio Martino non ha votato la fiducia perché non la dà per principio ai governi tecnici. Lo ha comunicato a Monti che pareva seccato. 14.52 – Berlusconi alla buvette ha brindato coi suoi a crodino. 14.37 – In questo momento Veltroni parla ai Rainews e nell’altro angolo del cortile D’Alema parla a Skynews… 14.35 – Si segnala che Tremonti si è abusivamente seduto nello scranno davanti a Berlusconi. Il suo posto è quello di Papa… 14.32 – Stefania Craxi: “Se da tutta questa storia mi tolgono un po’ di putt… dal davanti…”. 14.26 – Scilipoti con l’aiuto dei commessi raggiunge Berlusconi alla buvette. 14.17 -Berlusconi e Casini si sono calorosamente salutati. 14.16 – Si comincia a …

Camera dei Deputati: fiducia al governo Monti, dichiarazioni di voto di Pier Luigi Bersani e intervento di Dario Franceschini

Signor Presidente, voglio rivolgere al Presidente del Consiglio, alle signore e ai signori Ministri gli auguri di buon lavoro. Noi abbiamo apprezzato, ed in larghissima parte condiviso, il discorso del Presidente del Consiglio; ne abbiamo veramente apprezzato lo stile; voteremo la fiducia al Governo senza giri di parole, senza asticelle, senza paletti, senza termini temporali. Abbiamo lavorato perché la svolta ci fosse, abbiamo lavorato perché un nuovo Governo potesse nascere, lo abbiamo fatto con onestà, con unità fra di noi, con disinteresse: prima di tutto l’Italia è stato il nostro slogan (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e di deputati del gruppo Unione di Centro per il Terzo Polo). Lo abbiamo fatto con rispettoso riguardo alle indicazioni del Capo dello Stato, che da italiani vogliamo ancora una volta ringraziare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Rivendichiamo di avere visto, da tempo e per tempo, la crisi; rivendichiamo di aver visto, da tempo e per tempo, l’esigenza di un cambio di rotta; ed è per questo, signor Presidente del Consiglio, che nessuno come noi …

"Gli orfanelli di Berlusconi e noi", di Stefano Menichini

Non si dica che la democrazia è sospesa e che il governo Monti nasce senza opposizione. Perché, quanto a questo necessario ingrediente democratico, si può opinare sulla qualità ma la quantità è garantita. Di opposizione ce ne sarà sia in parlamento – tra leghisti che leggono come macelleria sociale ciò che facevano fino all’altroieri da ministri, e frattaglie di destra animate da una inquietudine che esploderà – che nelle piazze. Addirittura ieri il governo ha avuto il battesimo delle uova spiaccicate sui muri del senato da parte di lucidi Cobas e studenti in confusione: prima ancora di essersi insediato, neanche fosse davvero una giunta golpista. Sia nella scelta dell’arma che nella motivazione, chiaramente lettori di Giuliano Ferrara. Ciò che soprattutto è sicuro è che Monti potrà vantarsi di avere una sua personale stampa d’opposizione. Il sostegno da parte dei grandi gruppi editoriali è forte, ma il circuito mediatico è una strana bestia dove spesso le copie vendute, più che contarsi, si pesano. E dove magari ci sono giornali leggeri che pesano più dei grandi giornaloni. …

"Ponti più solidi contro gli egoismi", di Alberto Orioli

È la coesione solidale il filo comune tra l’idea di nazione e l’idea di Europa che si legge nel discorso di insediamento del presidente Mario Monti al Senato. Non a caso anche il disegno del nuovo Esecutivo prevede, a questo scopo, ministeri mai esistiti prima come è quello della Coesione territoriale il cui titolare è Fabrizio Barca, ma anche ‐ seppure più indirettamente ‐ quello della Cooperazione interna e internazionale governato da Andrea Riccardi. Si archivia, come ideologia – forse l’ultima – la difesa degli interessi locali, diventata troppo a lungo deriva «localista», e quella degli interessi nazionali declinati in Europa secondo un’idea darwiniana del ‘mors tua vita mea’ risultata il vero, drammatico tradimento rispetto all’Europa dei padri (citati non a caso ieri da Monti) e anche delle ragioni stesse della nascita dell’euro. I piccoli o grandi egoismi, mossi in questi anni da mani invisibili che, unite, non sono state in grado di generare quell’interesse comune che invece preconizzava Adam Smith, hanno mostrato tutta la loro carica di devastazione. In questi anni, ad esempio, oscurare …

"Fnsi e cdr a Monti: salvi il pluralismo", di R.M.

Allarme rosso per l’editoria e in particolare per quella non profit e di idee. Il pluralismo è in pericolo. Se ne faccia carico il governo Monti. Lo ha ribadito la conferenza nazionale dei comitati e fiduciari di redazione che si è riunita a Roma lo scorso 16 novembre 2011. Nel documento finale si esprime, infatti, «la più profonda preoccupazione per la situazione che, nell’ambito della più generale crisi del paese, caratterizza il settore dell’editoria dal punto di vista imprenditoriale e del lavoro professionale dei giornalisti». «Vicende come quella dell’incertezza sul finanziamento pubblico dell’editoria si sottolinea dimostrano a quali disastri porti l’assenza di una seria politica di governo del settore». Al centro dei lavori, aperti dal segretario Fnsi Franco Siddi e dalle relazioni del giuslavorista Gianni Loy e del direttore della Fnsi, Giancarlo Tartaglia, vi è stata la denuncia per la stabilità dell’occupazione rappresentata dall’articolo 8 del la legge 148/2011, la «manovra bis» recentemente approvata dal Parlamento, con il quale attraverso la «contrattazione di prossimità» sono state introdotte deroghe alle tutele assicurate dai contratti nazionali e …

"Test confermano: neutrini più veloci della luce", di Pietro Greco

I neutrini continuano ad andare più veloci della luce. Un nuovo set di misure, condotte dal gruppo internazionale Opera su fasci delle minuscole particelle che partono dal Cern di Ginevra e sono rilevate a 730 chilometri di distanza nei Laboratori Nazionali che l’Infn (l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) ha allestito sotto il Gran Sasso, ha confermato quella che Antonio Ereditato ha definito, la settimana scorsa a Napoli, «l’anomalia del secolo». Registrata, come i lettori dell’Unità ricorderanno, lo scorso mese di settembre.
Due indizi non sono ancora una prova. Ma iniziano a corroborare la tesi che ci troviamo di fronte a un dato reale e non a un banale errore. Per effettuare le nuove misure, riferiscono le fonti ufficiali della collaborazione Opera, sono stati utilizzati dei fasci particolari di neutrini, dei pacchetti di particelle più «compatti» (formati da particelle che partono da Ginevra in un intervallo di tempo di 3 nanosecondi) inserite in un treno più distanziato (ogni pacchetto parte ogni 524 secondi). In pratica significa che il segnale è stato reso «più pulito» e la misura …

"Fisco, nidi, part-time: l'agenda per le donne", di Maurizio Ferrera

Nessun presidente del Consiglio l’aveva mai riconosciuto così chiaramente: l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro è una questione indifferibile. Il capitale umano femminile è una grande risorsa sprecata nell’economia italiana, un potenziale fattore di crescita che non possiamo più permetterci di ignorare. Maggiore conciliazione fra responsabilità lavorative e familiari, più condivisione fra uomini e donne nello svolgimento delle mansioni domestiche e di cura, più attenta valorizzazione dei talenti femminili a ogni livello professionale e «tassazione preferenziale» per il lavoro femminile: il discorso programmatico di Mario Monti ha richiamato i punti essenziali di quell’«agenda-D» rimasta finora lettera (quasi) morta nell’azione di governo. L’esordio è promettente, ma occorre far presto e bene. Non solo perché nel mercato del lavoro le riforme impiegano molto tempo a produrre gli effetti desiderati, ma anche perché quando il gioco politico si farà duro (ad esempio sulle pensioni o sul nuovo diritto del lavoro) l’agenda-D rischia di finire su un binario morto. Come fare presto e bene? La sfida è quella di individuare le «scintille» giuste per i due punti cardine …