Anno: 2011

"Voltare pagina", di Ezio Mauro

“Consapevolezza”, “preoccupazione” e infine “dimissioni”. Tre parole che sono mancate per anni nel vocabolario berlusconiano, e che il premier ha dovuto pronunciare ieri davanti a Napolitano, annunciando la fine del suo governo dopo aver perso alla Camera la sua maggioranza. Finisce un´epoca durata 17 anni e si apre una crisi che passa interamente nelle mani del capo dello Stato: senza più spazio per furbizie e manovre sulla pelle del Paese. Berlusconi ha annunciato che si dimetterà un minuto dopo l´approvazione della legge di stabilità, con le misure di risanamento imposte dall´Europa. Quelle misure sono indispensabili, a due condizioni: che si badi all´essenziale, sfrondando dal pacchetto le norme ideologiche volute dai Sacconi e dai Brunetta – cercando così un percorso concordato con le opposizioni – e soprattutto che si agisca con la massima urgenza, dopo che i mercati ci hanno già fatto pagare duramente le incertezze e le contraddizioni di Berlusconi. Ieri, mentre il premier incontrava i dissidenti cercando di resistere, l´Europa ci dava una settimana di tempo, ci chiedeva 39 chiarimenti e ci avvertiva che …

"I ragazzi che ci restituiscono l’orgoglio" di Giangiacomo Schiavi

Non c’è solo rabbia, fango e indignazione in questi giorni a Genova. C’è anche la ritrovata normalità di darsi una mano. E sono giovani, studenti, ragazzini, volontari venuti da vicino e da lontano che spalano via la melma dell’alluvione, un esercito reclutato con il tam tam su Facebook e il passaparola che si accontenta della semplice gratitudine di chi ha perso tutto. È così anche a Monterosso, Vernazza, Borghetto Vara, paesi devastati dai torrenti impazziti. Con le pale, i guanti, i cestoni questi ragazzi offrono aiuto ai residenti e alla Protezione civile, cercano di essere utili. «Serve un aiuto?», chiedono per esempio Chiara e Lucia, liceali in trincea, al Municipio di Genova. In via Fereggiano c’è da sgomberare una cantina, liberare un ingresso, ripulire un box. «Organizziamoci, diamoci da fare», rispondono tutti. Viviamo in un Paese fragile e disastrato che ha bisogno di buone pratiche per dimostrare di essere migliore di quello che appare, migliore dei politici e dei ministri che non si sono azzardati a sporcarsi le scarpe nel pantano della Liguria, migliore di …

"Un giovane su quattro non studia e non lavora", di Antonella Baccaro

Bankitalia: saliti a 2,2 milioni, il 10% in più in due anni La «generazione Neet» ha toccato nel 2010 quota due milioni e duecentomila. Il numero di giovani che non sono occupati, né impegnati in corsi di studio o formazione (Not in Education, Employment or Training) è aumentato nel giro di due anni, secondo un rapporto di Banca d’Italia, di 200 mila unità. Per effetto della crisi il numero di Neet tra 15 e 29 anni, che nel periodo 2005-08 era pari al 20% della popolazione, è arrivato nel 2010 al 23,4%. L’aumento è stato più marcato nel Nord e al Centro, meno pronunciato nel Mezzogiorno, dove tuttavia l’incidenza di giovani Neet era prossima al 30% già prima della crisi. I Neet sono per lo più donne, meridionali, sposate o conviventi, con diploma di terza media. L’incidenza di questa categoria tra le donne, a livello nazionale, supera infatti il 26%, contro il 20% degli uomini. I giovani tra 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano risiedono per un quinto dei casi con …

La maggioranza non c'è più

Resoconto della giornata. Opposizioni in Aula, ma non votano il Rendiconto dello Stato che passa con solo 308 sì, un astenuto e 321 non votanti. Il premier sale al Colle. Finocchiaro: “Alla Camera è andata in onda la resa dei conti”. L’Aula della Camera ha approvato il disegno di legge di Rendiconto generale dello Stato per il 2010. Ma i voti a favore sono stati solo 308, più un astenuto, i non votanti 321. Di fatto Berlusconi ha perso la maggioranza, ben 11 deputati di centrodestra non hanno partecipato al voto. “Questo voto ha certificato su un atto dirimente per la governabilità del Paese, che il governo non ha la maggioranza in quest’Aula”, ha dichiarato nell’Aula della Camera il leader del PD Pier Luigi Bersani, dopo il voto sul rendiconto economico. “Se ancora si annida in lei un briciolo di responsabilità di fronte all’Italia, rassegni le dimissioni.Si dimetta. Se lei non lo facesse, e io non oso credere che non lo faccia, le opposizioni valuterebbero iniziative ulteriori perchè così non possiamo andare avanti. Io richiamo …

Camera, maggioranza ferma a 308 voti

Bersani: “Berlusconi sia responsabile si dimetta”. Opposizioni In Aula, ma non votano il Rendiconto dello Stato, che passa con solo 308 sì e 321 non votanti. Finocchiaro: “Se nella maggioranza c’è ancora qualcuno che ha a cuore l’Italia convinca Berlusconi a dimettersi subito” “Questo voto ha certificato su un atto dirimente per la governabilità del Paese che il governo non ha la maggioranza in quest’Aula”, ha dichiarato nell’Aula della Camera il leader del PD Pier Luigi Bersani, dopo il voto sul rendiconto economico. “Se ancora si annida in lei un briciolo di responsabilità di fronte all’Italia, rassegni le dimissioni.Si dimetta. Se lei non lo facesse, e io non oso credere che non lo faccia, le opposizioni valuterebbero iniziative ulteriori perchè così non possiamo andare avanti. Io richiamo per quel che posso esprimere del sentimento del Paese, diamoci un colpo di reni, facciamo un gesto, non possiamo andare sull’orlo del precipizio per dei puntigli”. “Alla Camera è andata in onda davvero la resa dei conti – ha detto Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del PD al …

Torino – Conferenza nazionale Pd politiche educative 0-6

Centro Congressi Lingotto 9,30 con l’accredito dei partecipanti 10 aprirà i lavori l’intervento del Sindaco di Torino, Piero Fassino. Dopo un primo momento di discussione plenaria, si potrà partecipare ad uno dei due gruppi di lavoro sulla “Definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni e buone prassi” e “La Governance pubblica del sistema integrato dei servizi educativi per l’Infanzia”.

Opposizioni: "Saremo in Aula, ma non voteremo il Rendiconto dello Stato"

Vertice delle Opposizioni alla Camera per decidere strategia comune. Presenti i capigruppo di PD, Idv, Udc, Fli oltre ad una delegazione dei Radicali. Intanto, come dice Finocchiaro: “Balletto del pallottoliere e del toto-fiducia sulla pelle dei cittadini e delle imprese italiani”. I Gruppi delle Opposizioni non parteciperanno al voto sul Rendiconto generale dello Stato, che si terrà oggi pomeriggio alla Camera, ma saranno in Aula per garantire il numero legale. “Il messaggio che arriva dalle Opposizioni è: ‘contatevi”. Così il Segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ha spiegato la decisione delle opposizioni, presa durante la riunione dei capigruppo di PD, Idv e Terzo polo, oltre ad una delegazione dei Radicali. Vertice che si è tenuto alla Camera per decidere la strategia e una linea comune da tenere in Aula. “Abbiamo deciso che staremo in Aula ma non parteciperemo al voto – ha spiegato Dario Franceschini capogruppo del PD – perché il Paese e chi ci guarda deve verificare in modo incontestabile se Berlusconi ha ancora la maggioranza per governare”. In merito ai possibili scenari che …