"Rai, eutanasia del servizio pubblico", di Matteo Orfini*
Mancano le competenze per stare al passo coi tempi e con le regole del mercato. Il risultato ottenuto da Santoro è straordinario: il 14% di share su un circuito alternativo è un dato senza precedenti e conferma che la Rai ha commesso una follia nel rinunciare ad Anno Zero. D`altra parte è sempre più evidente che siamo a un tornante decisivo per il servizio pubblico: tutto cambia, le vecchie rendite di posizione non bastano più, la concorrenza inizia ad essere una realtà e bisogna dimostrarsi all`altezza innovando e sperimentando; la Rai avrebbe dimensioni e storia per essere il soggetto che indirizza il cambiamento, invece di subirlo. Ma purtroppo un giorno dopo l`altro il consiglio d`amministrazione e il direttore generale dimostrano di non avere caratura e competenze per raccogliere la sfida. C`è un piano industriale poco conosciuto – e il poco che si sa è inquietante; c`è una gestione interna grottesca: si rompono autoritariamente le trattative con l`usigrai, si penalizzano i lavoratori della produzione, non si offre alcun futuro ai precari mentre i privilegi non vengono …