Anno: 2011

"Senza agricoltura la montagna diventa nemica", di Vittorio Emiliani

Il 4 ottobre 2010, il Ponente di Genova fu colpito da una grave alluvione. Da allora, cosa è successo? «Tredici mesi di testate contro il muro», denuncia il presidente della Regione, Claudio Burlando, commissario. «Se tutto va bene, sta per concludersi il lungo iter per lo stanziamento dei primi 45 milioni di euro previsti per i danni dell’anno scorso» (ben 300 milioni). Il Wwf denuncia un bluff clamoroso: sparito lo stanziamento nazionale di 800 milioni (500 per la prevenzione del dissesto idrogeologico) promesso da Berlusconi e da Tremonti, con l’asta delle frequenze e con una quota dei Fas. V’è di più: torna la minaccia di un condono degli abusi edilizi, il terzo promosso da Berlusconi. Che ha la faccia di bronzo di commentare la sciagura di Genova con un lapidario: «Si è costruito dove non si doveva». Dopo le tragiche inondazioni del 1966, i governi, per lo più di centrosinistra, hanno impiegato ventitre anni per approvare una legge, peraltro buona, per la difesa del suolo, la n. 183 del 1989, sul modello della Themes Authority …

"Se sull´Italia pesano 39 milioni di ignoranti", di Mario Pirani

Un pedagogo di alto valore, il professor Saverio Avveduto, mi ha fatto pervenire un dossier di testi, corredati da dati e statistiche, sia suoi che di Tullio De Mauro, già ministro della Pubblica istruzione, sullo stato del nostro panorama educativo. Val la pena di cogliere, non da fiore a fiore, ma da rovo a rovo, alcuni grovigli spinosi del nostro sistema. Il dato più sconfortante è la distanza abissale tra le oasi di alto sapere (che comprendono premi Nobel e grandi chirurghi, scienziati e letterati, ricercatori industriali contesi a livello internazionale) e i vasti deserti di una popolazione priva delle conoscenze essenziali per orientarsi nella complessità del mondo d´oggi. Da una scheda dell´Ocse risulta che nella classifica sulla condizione educativa (tale da permettere all´individuo di capire il titolo di un giornale, un semplice questionario, un pubblico avviso) l´Italia occupa il penultimo posto fra una trentina di paesi industrializzati, seguita solo dal Portogallo. A questa situazione soggiace il 68,2% della popolazione, pari a 39.146.400 unità, una cifra da paura che necessita, peraltro, di una spiegazione. Essa …

"Tre ipotesi con incognita", di Andrea Carugati

Un’altra settimana di fuoco per il governo. Forse quella fatale, a poco meno di un anno da quel 14 dicembre 2010, quando Berlusconi riuscì a salvarsi per tre voti. Il Calvario del governo inizia già domani, con il voto bis sul rendiconto di bilancio. Il Terzo polo punta, tra voti contrari e astensioni, a dimostrare coi numeri che il governo è minoranza. E cioè ampiamente sotto l’asticella di 316 voti. Ma il Cavaliere, anche davanti a un risultato intorno (o ad- dirittura sotto) i 310 voti potrebbe restare asserragliato a palazzo Chi- gi. «Senza un voto chiaro di sfiducia non c’è trippa per gatti, quello resta al suo posto», ragiona un alto dirigente del Pd. A quel punto scatterà la mozione di sfiducia, che le opposizioni dovrebbero presentare tra stasera e domani, a cavallo del voto sul rendiconto, se avranno garanzie certe che almeno una decina di ribelli Pdl sono pronti allo strappo finale col premier. Ma la mozione, se sarà presentata entro domani, no si voterà comunque prima della settimana che inizia il 14 …

"I mercati chiedono serietà", di Francesco Guerrera*

Era bello essere europei la notte del 31 dicembre del 2001. Io ero nella piazza principale di Maastricht, infreddolito ed emozionato, ad aspettare la «nascita» dell’euro con migliaia di altri concittadini d’Europa. Dopo anni di preparazione, la moneta unica di un continente che aveva combattuto innumerevoli guerre contro se stesso era pronta. In poche ore, i bancomat da Helsinki a Patrasso avrebbero cominciato a rigurgitare la nuova divisa dell’Europa unita. Mi ricordo un’atmosfera più da festa popolare che da occasione storica nella cittadina olandese dove fu firmato il trattato che diede vita all’euro. Un concerto di musica folk, qualche fuoco d’artificio, molta birra. Ma il motivo per essere lì era comune, come la moneta: la voglia di celebrare un pezzo importante della storia dell’Europa. A quasi dieci anni di distanza, in Europa non fa festa più nessuno. Dopo un altro summit di parole vuote, speranze frustrate e promesse non mantenute – questa volta al Gruppo dei 20 di Cannes – il continente e la sua moneta sono alla deriva. I mercati non sanno più cosa …

"Il disincanto della democrazia", di Ilvo Diamanti

Nel Paese si percepisce un diffuso disincanto politico. Investe non solo i partiti e i loro leader, ma anche le istituzioni dello Stato. Ad eccezione del Presidente Napolitano, com´è noto, la sfiducia dei cittadini non risparmia nessun soggetto e nessun attore pubblico. Non sorprende che questo sentimento stia erodendo il consenso nei confronti delle istituzioni rappresentative. Verso la stessa “democrazia”. È ciò che sta capitando, secondo un sondaggio di Demos di alcuni giorni fa. Certo, la gran parte degli intervistati (oltre due terzi) resta convinta che “la democrazia è preferibile a qualsiasi altra forma di governo”. Se ne desume, però, che circa un italiano su tre la pensa diversamente. In particolare, il 23% del campione accetta l´idea che: “autoritario o democratico non c´è differenza”. Si tratta del dato più alto registrato negli ultimi dieci anni. Nel 2001 questa posizione era, infatti, condivisa dal 16% degli intervistati. La stessa percentuale rilevata nel 2008. Il disincanto democratico sembra, dunque, essere cresciuto sensibilmente negli ultimi anni. In particolare, si è diffuso fra i più giovani (18-29 anni). Ma …

"Così la Protezione Civile ha fallito la prevenzione" di Roberto Rossi

Mentre nella notte si cercano ancora i dispersi e Genova si lecca le sue ferite scrutando il cielo carico d’acqua, mentre La Spezia, la Lunigiana, l’Alessandrino, provano a resistere a una seconda perturbazione, mentre Roma attende con paura il suo turno, ci si interroga se tutto questo poteva essere evitato, se poteva esserci un altro epilogo. Con le tecnologie attuali, le conoscenze meteorologiche, la casistica sul territorio, c’è il modo di elaborare sistemi attendibili per il monitorare, prevedere e prevenire i disastri naturali? Un sistema, cioè che sia in grado di valutare gli scenari di rischio la loro possibile evoluzione prima che questi si manifestino? La risposta è sì. Il modo c’è. La Protezione Civile ha questo sistema. O, almeno, dice di averlo. Per poter capire di cosa si sta parlando bisogna fare un passo indietro. E tornare al settembre del 2007 quando la Regione Liguria, l’Università di Genova, la Provincia di Savona e il Dipartimento del- la Protezione Civile, guidato allora da Guido Bertolaso, inaugurano la Fondazione C.i.m.a. L’acronimo sta per Centro internazionale di …

"Precariato elettronico, atti e intercettazioni per 5 euro l'ora" di Massimo Franchi

Trascrivere intercettazioni e atti processuali coperti da segreto istruttorio. Farlo per 5 euro l’ora. Rischiando di essere perseguiti per un errore, minacciati da imputati, indagati e intercettati, senza garanzie e rispetto dei contratti. Il caporalato elettronico, quello del XXI secolo ha (anche) la faccia di Rosaria. Come lei, mille e duecento persone, in gran parte ragazzi lavorano (o lavoravano) ogni giorno nei tribunali o da casa usando una password per entrare nel portale. Fanno parte di 400 gruppi d’appalto e sono inquadrati come metalmeccanici o lavoratori per servizi privati. «Sono un tecnico del suono – racconta Rosaria, 38 anni – inquadrata come metalmeccanico. Siamo personale con corsi e qualifiche certificate richieste, tanto che per aggiudicarsi l’appalto sono state fornite come garanzia al ministero. Giro i tribunali da 10 anni, ma da mesi sono a casa senza stipendio. Da un giorno all’altro hanno trovato un’altra ragazza al mio posto. Alla faccia del contratto a tempo indeterminato che avevo sottoscritto. Il vero paradosso è che il ministero della Giustizia che dovrebbe per primo rispettare e far rispettare …