“Un governo senza Berlusconi”, di Claudio Sardo
Silvio Berlusconi ha aperto la crisi contro l’Italia. Non si tratta soltanto di una crisi di governo. Siamo pericolosamente vicini a un collasso delle istituzioni democratiche, mentre nella società si diffonde un impasto di sfiducia, paura, perdita di competitività e di diritti. Questa crisi segnerà uno spartiacque: dalla seconda Repubblica purtroppo non si può uscire con una, pur limitata, condivisione. Il governo Letta, benché privo di un accordo politico, è stato l’ultimo tentativo di gettare insieme un ponte verso un nuovo sistema, di porre le precondizioni di cambiamenti necessari. Ma con Berlusconi è impossibile costruire. Non ha il minimo senso di responsabilità nazionale. Non gli interessa che a pagare i suoi ricatti siano i cittadini più deboli, le imprese che cercano di resistere alla crisi, le famiglie già colpite dalla perdita del lavoro e dai tagli al welfare. Così come, con cinismo, ha imposto che l’esenzione dall’Imu del 10% più ricco del Paese fosse a carico dei cassintegrati e delle imprese, oggi ha usato l’aumento dell’Iva – da lui provocato – per coprire la vergogna …