Anno: 2013

“Brunetta: se il Governo tocca Imu e Iva, pronti a tagliare risorse all’istruzione”, da La Tecnica della Scuola

L’avvertimento del capogruppo Pdl alla Camera: se si fa il gioco delle tre carta, faremo ostruzione in occasione della conversione dei decreti cari al Pd su scuola, fondi allo spettacolo e stabilizzazione dei precari della PA. Ma la formazione dei giovani non era un terreno “franco”? Comincia ad essere messo in dubbio l’impegno preso in estate dal Governo sull’intoccabilità dei fondi destinati alla scuola. A far vacillare il patto preso tra i responsabili dell’Esecutivo Letta, sono le pressioni esercitate da alcuni parlamentari. Uno su tutti: il capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta. Che tira in ballo i risparmi assicurati alla scuola per il timore crescente di assistere all’aumento dell’Iva e al pagamento dell’Imu su tutte le proprietà edilizie. “Non si faccia il gioco delle tre carte: l’Imu sulle prime case e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole non si deve più pagare e l’Iva non aumenta”, ha detto Brunetta. Per poi aggiungere: “se questo è il gioco di rimettere in discussione decisioni già prese, allora il Pdl denuncerà, in occasione della conversione, anche …

“Il Grande Minimizzatore e il massacro delle donne”, di Adriano Sofri

Ieri le cronache erano un camposanto di donne uccise. Di mattina, la rassegna di Radio 3 e la discussione di “Tutta la città ne parla” rimettevano a confronto l’allarme per le violenze contro le donne e il femminicidio con la minimizzazione. La minimizzazione è brutta, presume a torto di avere i fatti dalla sua, e non ha capito. A Ferragosto il ministero dell’Interno ha comunicato i dati sulla criminalità. Circa il 30 per cento degli omicidi commessi in Italia, ha detto il ministro, ha come vittime le donne. I giornali hanno scelto questa frase per intitolare (Il totale era di 505 omicidi). Poi ho letto commenti come questo: “Ma allora il 70 per cento degli ammazzati sono uomini! E parlano di femminicidio”. Naturalmente, le cifre rilevanti riguardano il confronto fra il numero di uomini uccisi da donne, e il numero di donne uccise da uomini. Un uomo ucciso da un uomo è senz’altro un maschicidio, anzi doppio, perché è maschio l’autore e la vittima. E nessuno si sognerebbe di chiamare femminicidio l’uccisione di una donna …

“Scuola, i nodi irrisolti del sistema di valutazione”, Benedetto Vertecchi

Che i problemi della valutazione coinvolgano profondamente chiunque, in un modo o nell’altro, sia interessato all’attività educativa è del tutto comprensibile. E non è qualcosa che avvenga solo in Italia. Anche se spesso le polemiche si rinfocolano in concomitanza con interventi, o annunci d’interventi, che confliggono con le interpretazioni e gli atteggiamenti individuali o di gruppi, la reattività ha origine dall’interiorizzazione di esperienze educative che, proprio in relazione al modo in cui sono state valutate, hanno assunto determinate caratteristiche ed hanno finito col segnare la rappresentazione dei fenomeni educativi. Quello della valutazione è dunque un problema nei confronti del quale ovunque si manifesta interesse. Il fatto è, tuttavia, che quando in Italia ci si confronta sulla valutazione si rivelano limiti culturali che sono propri delle condizioni che hanno caratterizzato lo sviluppo del nostro sistema scolastico. Sono limiti che hanno come conseguenza la riduzione del significato della valutazione all’apprezzamento delle conoscenze acquisite dagli allievi, o comunque a tratti del loro comportamento strettamente riferiti all’esperienza scolastica. In breve, siamo di fronte a una sineddoche: un concetto in …

“Lettera aperta alla Ministra dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza”, da Se non ora quando – Factory

Gentile Ministra Carrozza, siamo un gruppo di donne che insieme ad altre hanno organizzato la giornata del 13 febbraio 2011, giornata che è rimasta nel cuore di tutte. Le confessiamo che il grande successo di quella manifestazione ci ha riempito di gioia, ma anche ci ha lasciate sgomente dal senso di profonda e drammatica necessità che tante donne portavano nelle piazze, necessità e urgenza di cambiamento, di ossigeno. Ricorderà che in quel periodo le nostre istituzioni, il Parlamento, si trovavano impantanati in storie ridicole trasformate in affari di Stato, si votava sulla nipote di Mubarak. Questa nostra presentazione non serve per farci grandi, ma per poter meglio far comprendere che da quel giorno la necessità e l’urgenza di cambiamento non ci hanno più abbandonate e sono diventate per noi interrogazione quotidiana. Una lettera alle istituzioni di questi tempi è inusuale, troppo divaricata è infatti la forbice tra governanti e governati, troppa sfiducia, troppo sospetto, troppa estraneità. Ma questo non vale per Lei, signora Ministra. A parte la stima grande per la sua storia di scienziata, …

“La battaglia dell’Iva allo scontro finale, ma è solo una questione di tempo”, di Raffaella Cascioli

La sterilizzazione dell’aumento dell’Iva sembra ormai giunta al termine in uno psicodramma collettivo. Tra il grido dall’allarme dei commercianti e degli agricoltori che temono un ulteriore crollo dei consumi e gli inviti, più o meno ultimativi, dei due principali partiti di maggioranza, il governo entro la settimana deve sciogliere un nodo che con il passare dei giorni diventa sempre più stretto. Tanto più che la battaglia sull’Iva, intrecciata a filo doppio in questo inizio d’autunno con la partita dell’Imu 2013, ha problemi di copertura vista l’impossibilità per il governo e, in particolare, per il ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni di reperire le risorse necessarie da qui a fine anno per cancellare il saldo Imu (2,3 miliardi), congelare per l’ultimo trimestre l’aumento Iva (1 miliardo), rifinanziare la Cig in deroga (5-600 milioni) e le missioni di pace. E così a legislazione vigente a partire dal prossimo primo ottobre l’aliquota ordinaria Iva aumenterà dal 21 al 22% portando l’Italia a detenere il triste primato della percentuale più alta d’Europa. Tuttavia, sarebbe sbagliato non ricordare che l’aumento dell’Iva, la …

“Riforme, diario di un saggio”, di Marco Olivetti

Dopo la conclusione dei lavori della Commissione per le riforme istituzionali, il mio bilancio personale è nel complesso positivo, sia dal punto di vista del metodo di lavoro, sia per quanto riguarda alcune delle proposte riassunte nel documento finale. Il metodo anzitutto: la Commissione ha costruito degli itinerari di riflessione attorno alle grandi questioni costituzionali aperte: la riforma del bicameralismo, la correzione del titolo V, la forma di governo e il sistema elettorale. Lo ha fatto con il metodo della democrazia deliberativa, rinunciando a votare e cercando di far coagulare il consenso attorno ad alcune proposte, registrando le alternative e i dissensi. Abbiamo iniziato i nostri lavori quasi come se fossimo stati program- mati per dividerci sulla forma di governo, un po’ come quei laptop cinesi che hanno un chip che li porta a rompersi dopo qualche anno. Per questo la forma di governo e la legge elettorale sono state messe alla fine dei nostri lavori, anche per consentire uno spirito meno conflittuale su temi come il bicameralismo e il regionalismo, che si ritenevano meno …

“Sedici minuti sei bugie”, di Massimo Giannini

Il video-messaggio di Berlusconi non è solo un concentrato di dolori personali e di rancori collettivi. Come sempre, i suoi sedici minuti di «discorso alla nazione» racchiudono anche una micidiale sequenza di falsità. Dalla ricostruzione delle sue vicende politiche alla «narrazione» delle sue vicissitudini giudiziarie, la menzogna domina la scena e scandisce il plot della fiction berlusconiana. La menzogna, ancora una volta, è «instrumentum regni » del Cavaliere, utile a sovvertire il senso e a generare il consenso. Nel triste, solitario e finale comizio televisivo, registrato come nel 1994 nella location di Villa San Martino, si possono contare almeno sei bugie, che vanno dal bilancio della crisi economica al rilancio della «moderata» Forza Italia. Omissioni della realtà, manomissioni della verità: vale la pena di ripercorrerle una per una, con una esegesi testuale e contro-fattuale, per capire ancora una volta i meccanismi che fanno funzionare la «macchina» del potere berlusconiano. 1) La crisi economica senza precedenti Dice il Cavaliere agli italiani: «Siete certamente consapevoli che siamo precipitati in una crisi economica senza precedenti, in una depressione …