Anno: 2013

“Il Cavaliere è entrato in campagna elettorale”, di Ilvo Diamanti

Siamo in piena campagna elettorale. Anche se non è chiaro se e quando si voterà. Ma non importa. Tutte le scelte e i comportamenti di Silvio Berlusconi, dopo la condanna in Cassazione per evasione fiscale, assumono un chiaro significato, in questa prospettiva. Mirano, cioè, a creare un clima d’opinione favorevole: a Berlusconi e al centrodestra. In vista di una competizione elettorale che, se non imminente, appare, tuttavia, non lontana. Ed è, comunque, un’eventualità non prevedibile. Perché nessuno, ormai, è in grado di controllare il corso della politica in Italia. Per questo a Berlusconi interessa imporre al centro dell’attenzione dei cittadini alcuni aspetti, alcune questioni che lo riguardano direttamente. a. Anzitutto, il tema della giustizia. O meglio, dell’in-giustizia nei suoi riguardi. È il suo chiodo fisso. Da quando è sceso in campo e ha iniziato la sua contesa contro i magistrati. Anche se Berlusconi non è mai riuscito, fino ad oggi, a farne una priorità, intorno a cui aggregare una maggioranza ampia e solida. In Parlamento. Ma, soprattutto, nell’opinione pubblica. Un problema, per il Cavaliere, tanto …

“E’ necessario ribellarsi alla dittatura del presente”, di Claudio Sardo

La crisi consuma fiducia, e persino speranza. Basta guardarsi attorno: si allarga la forbice tra ricchi e poveri, il lavoro che manca restringe pure i diritti, la società dei due terzi è capovolta dallo scivolamento del ceto medio e dalla precarietà dei giovani. La politica, per parte sua, appare impotente: le istituzioni democratiche continuano a perdere la partita con poteri esterni più forti e i canali della rappresentanza sono spesso ostruiti, benché la domanda di partecipazione si manifesti in forme inedite, e talvolta impetuose. Ma, oltre le evidenze, c’è un lato oscuro della crisi. Che tocca l’uomo, le sue relazioni, la capacità stessa di pro- durre cambiamenti. Viviamo in una sorta di dittatura del presente. E non è chiaro se questa condizione prece- da le emergenze sociali, o ne sia un velenoso prodotto. Il tempo ci cambia. La nostra sfida, però, sta nel fatto che anche noi possiamo cambiare il tempo. Abbiamo la libertà di incidere nella storia. È questo il fondamento, il senso della libertà. Ma c’è ancora oggi la consapevolezza del cambiamento possibile? …

“I politicamente scorretti che insultano la Kyenge”, di Michele Serra

Insultare Cecile Kyenge è diventato una forma di neoconformismo. Bastano una buona dose di razzismo volontario o involontario; una notevole mancanza di fantasia; e una pagina Facebook. Di suo il vicesindaco di Diano Marina, signor Cristiano Za Garibaldi (Pdl) ci ha messo un sovrappiù così surreale da risultare quasi divertente: scusandosi, ha spiegato di averlo fatto perché era stressato dalle tasse. A ben vedere, nella sua caotica autodifesa il vicesindaco dice anche qualcosa di più: è irritato perché il ministro Kyenge ha accennato (solo accennato) alla possibilità di usare qualche alloggio vuoto e inutilizzato per i senza tetto e per i nomadi. Si capisce che in una terra come la Liguria, scempiata dalle seconde case, buona parte delle quali sfitte e in vendita, l’argomento non sia molto popolare. Anche perché costringe gli amministratori liguri, compreso il vicesindaco Za Garibaldi, a riflettere sulla pluridecennale svendita del loro territorio, massacrato dal cemento. Ma sono, questi, solo dettagli, minime variazioni di un ritornello davvero monotono, quello che ha fatto del primo ministro afroitaliano il bersaglio di ogni sconcezza …

«I have a dream» M. Luther King. Un sogno che compie 50 anni, di Alessandro Portelli

Cinquant’anni fa, 250mila persone si raccolsero a Washington nella grande manifestazione “For Jobs and Freedom” – per il lavoro e la libertà – organizzata da Philip A. Randolph, storico sindacalista militante nero e da Bayard Rusting, pacifista nero, gay, in odore di comunismo. Intervennero sindacalisti, leader religiosi, protagonisti dei movimenti, artisti. Il tutto culminò con lo storico discorso di Martin Luther King, e la sua celebre perorazione: «Ho un sogno…». Sono parole memorabili e in un certo senso sfortunate perché la loro eloquenza ha finito quasi per farci dimenticare le centinaia di migliaia di persone senza le quali quel discorso sarebbe rimasto solo un grande esercizio di retorica, e ridurre questa realtà di massa all’icona di una persona sola. E, riciclata e avvilita in tanti modi (dal caffè Kimbo ad Anna Oxa, da Silvio Berlusconi a Quagliarella) la frase del sogno ha finito per cancellare dalla memoria tutto il resto del discorso e la sua radicale politicità. «Ho un sogno, un sogno profondamente radicato nel sogno americano. Ho un sogno, che questa nazione un giorno …

“Pompei ritorna alla gestione duale”, di Francesco Prisco

Qualcuno disse che gli italiani partono incendiari e fieri, ma quando arrivano sono tutti pompieri. A Pompei, nell’area archeologica meglio nota e peggio conservata del mondo, gli “incendiari” non hanno lasciato assolutamente buoni ricordi – si veda la stagione decisionista dei commissari di protezione civile, oggi al vaglio dei magistrati – ma i “pompieri”, quelli che smorzano le polemiche e si concedono sempre un po’ di tempo in più prima di prendere una decisione, hanno fatto comunque danni. Il decreto “Valore Cultura”, l’atto con cui il ministro dei Beni culturali Massimo Bray ha inteso imporre una svolta per il superamento dei problemi del sito, nella sua prima stesura appariva incendiario, con l’istituzione della figura del direttore generale di progetto «stazione appaltante» e «responsabile unico» del Grande progetto da 105 milioni di euro cofinanziato dall’Unione europea. In quella definitiva, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 9 agosto, le funzioni conferite al dg arrivano lui «ferme restando le funzioni, i compiti e le attribuzioni della Soprintendenza competente in ordine alla gestione ordinaria del sito e quale beneficiario finale …

“Scuola, assunzioni a metà. Mancano le graduatorie”, di Valentina Santarpia

Solo meno della metà delle graduatorie del «Concorsone» è definitiva: a sette giorni dal termine ultimo stabilito perché i nuovi docenti entrino in ruolo per l’anno scolastico 2013-2014, le commissioni regionali ancora arrancano: a rivelarlo è il monitoraggio che, giorno per giorno, sta effettuando Orizzontescuola.it sulla base dei dati degli uffici scolastici regionali. Ad oggi, esclusivamente le province autonome di Bolzano e Trento e la Valle d’Aosta hanno le graduatorie finali, mentre Lazio e Toscana hanno gettato la spugna. La regione Lazio ha comunicato, il 21 agosto, che «non sarà in grado di pubblicare alcuna graduatoria definitiva entro il 31 agosto», mentre la Toscana ha specificato che potrà fornire i vincitori solo per tre classi di concorso. E ci sono molte altre Regioni, come la Campania o l’Emilia Romagna, che hanno fino ad ora graduatorie provvisorie in tutte le categorie. In base ad una prima stima, questo significa che appena 3200 vincitori del nuovo concorso potranno realisticamente prendere servizio: non solo perché in molti casi le procedure per le prove orali sono state rallentate oltre …

“Il governo oltre i ricatti”, di Claudio Sardo

E’ inaccettabile che Silvio Berlusconi, condan nato in via definitiva per frode fiscale, cerchi di trasformare la sentenza che lo riguarda in una questione di Stato, pretendendo che principi fondamentali della Costituzione diventino oggetto di baratto. Ma non meno vergognoso è questo dibattito pubblico, che sembra dimenticare le sofferenze dell’Italia in carne e ossa, i problemi e le domande di famiglie, imprese, lavoratori che rischiano di perdere o hanno già perso il posto. Un dibattito pubblico nel quale il governo viene usato come arma di ricatto, o come leva di improbabili scenari politici, senza mai dedicare al merito delle scelte, alle opportunità, alle questioni legate alla ripresa o alle strategie europee, la considerazione che si dovrebbe in un Paese normale. C’è la politica capovolta nel disperato tentativo di Berlusconi di sottrarsi alla condanna per un (grave) reato comune. C’è la politica capovolta nella spregiudicatezza di Grillo, che difende persino il Porcellum pur di ottenere le elezioni subito e che auspica le macerie del Paese per continuare ad alzare la bandiera di una vittoria totalitaria (e …