Anno: 2013

“Ma il Pd non baratta legalità e stabilità tocca a loro liberarsi del tabù Berlusconi”, di Umberto Rosso

Onorevole Speranza, nelle parole di Letta c’è il no al ricatto fra salvezza di Berlusconi e crisi di governo? «Discorso di alto profilo, quello del presidente del Consiglio, sul cammino già compiuto e i tanti problemi che restano da affrontare. Ma da una parte ci sono appunto le questioni reali che riguardano il nostro paese e dall’altra gli interessi personali di Berlusconi, le sue grane giudiziarie. Due piani da tenere accuratamente separati. Senza corto circuiti». Invece è proprio quel che continua a minacciare il centrodestra: se non arriva il “salvacondotto” l’esecutivo rischia di brutto. «È da irresponsabili aprire una crisi di governo con tutti i problemi che stanno ancora qui, che abbiamo ancora sul tavolo. Ma se il Pdl davvero sceglie di anteporre i destini privati di Berlusconi agli interessi generali degli italiani, se ne assumerà le responsabilità. Molto pesanti». Secondo Capezzone però il premier dovrebbe rivolgersi piuttosto ai “provocatori” del Pd, che negano l’agibilità al capo di un partito con molti milioni di voti. Si sente un provocatore? «E perché mai? Perché diciamo che …

“Il rovescio di un diritto”, di Gad Lerner

L’Egitto irradia attorno a sé presagi d’apocalisse che raggiungono le coste della nostra penisola. Ne restano immuni solo i turisti che non vogliono rinunciare allo snorkeling nel Mar Rosso. E i tifosi dell’Inter che confidano sul musulmano coi soldi Erick Thohir per la riscossa dei colori nerazzurri. Ma è fra i politici che la sindrome da invasione dei barbari rischia di sovvertire troppo in fretta la promessa di un rinnovato spirito di Lampedusa, ovvero il francescanesimo dell’immedesimazione nel destino degli ultimi, che poi sarebbero i nostri vicini di casa. È dell’altro ieri l’elogio di Napolitano ai bagnanti di Pachino, trasformatisi in catena umana per soccorrere 160 migranti in fuga dall’ecatombe siriana. Peccato che nel frattempo perfino la ministra Kyenge sia ricaduta nell’improbabile corsa al pronostico su quanti nuovi immigrati in Italia possano essere generati dal putsch militare con cui al Cairo è stato liquidato il governo dei Fratelli Musulmani. Per la verità la titolare del ministero dell’Integrazione si è limitata a prevedere genericamente “un’impennata” di arrivi dall’Egitto, cui dovremo fare fronte attrezzandoci con strutture adeguate. …

“Questa politica da cambiare”, di Claudio Sardo

C’è uno scarto enorme tra le necessità di un paese ferito dalla crisi e dalla disoccupazione e questo dibattito pubblico, legato ai dilemmi di Berlusconi che tenta di sottrarsi a una sentenza definitiva, dalla quale sottrarsi è impossibile. C’è uno scarto enorme tra le responsabilità che gravano sulle spalle del Pd (nonostante l’insuccesso elettorale) e questa parodia di confronto precongressuale su date e regole. C’è uno scarto enorme anche tra le domande di rinnovamento, affidate da milioni di cittadini al Movimento 5 Stelle, e il cinismo di Grillo che lavora per lo sfascio di questa e della prossima legislatura. Eppure l’Italia non ha tempo. Né la politica ha tempo. La sua impotenza è la causa prima di tutte queste fratture: e ora siamo davanti a una vera e propria crisi di sistema. Non è un caso se nell’ultimo decennio l’Italia sia cresciuta meno degli altri Paesi occidentali, se abbia perso più lavoro, più risorse, più produttività. Per questo la flebile ripresa dell’Eurozona, pur con tutte le sue contraddizioni, è adesso per noi una prova decisiva. …

«Più export per l’impresa È pronto il Piano Italia», di Massimo Franchi

«A settembre affronteremo i problemi del settore auto, con massima priorità alla Fiat». In un pausa del percorso della ferrata delle trincee sulle Dolomiti, immortalato anche su twitter, il ministro Flavio Zanonato, figlio di un operaio Fiat, annuncia le sue sfide di settembre: dagli investimenti del Lingotto al Piano Italia per internazionalizzare le nostre imprese, dal decreto per ridurre dell’8 per cento la bolletta energetica degli italiani alla soluzione dei tavoli di crisi. Ministro Zanonato, istituti di statistica e investitori internazionali parlano di un inizio di ripresa per l’Italia che parte pro- prio dall’industria. Come la vede dal suo punto di osservazione? «Come ci insegna il fondatore del vostro giornale Antonio Gramsci, bisogna operare con l’ottimismo della volontà e il pessimismo dell’intelligenza. Ci sono molti segnali che danno l’idea di una ripresa. Proprio per questo non dobbiamo adagiarci, ma lavorare alacremente per rafforzarla e riportare l’Italia a quei trend di crescita che sono consoni ad un grande Paese». E come si può agganciare la ripresa velocemente, fare politica industriale e fermare la disoccupazione? «La nostra …

“Vi racconto quelli che hanno riscattato l’Italia”, di Pasquale Scimeca

La mattina di Ferragosto, mi sveglio colpito dal silenzio di un giorno di festa. Tutto è fermo, l’Italia intera è ferma, e si prepara a vivere una giornata di riposo con la mente sgombra e leggera. Mi sdraio in terrazza a leggere la fine del romanzo di Capuana, Il marchese di Roccaverdina. La storia è appassionante, un gran melodrammone, che si snoda come un romanzo rosa, a dispetto del “verismo” teorizzato a piene mani dall’amico fraterno di Giovanni Verga. Il caldo è clemente, almeno dalle mie parte, e nel cielo sopra le montagne si vanno ammassando nuvole nere che minacciano un temporale. Ma la Sicilia si sa, come diceva Sciascia, è un continente, e il sole deve splendere in tutta la sua pienezza, se tanta gente ha fatto tanta strada per godersi il mare. Sono giunto nel punto più intenso del romanzo, quello in cui Capuana descrive la pazzia del marchese, quando mi arriva un sms. Me lo ha inviato Linda (che è una mia carissima amica, oltre ad occuparsi della produzione dei miei film). …

“Atenei, le classifiche instabili, La Sapienza oscilla di 109 posti”, di Leonard Berberi

Dice il ministro francese: «Quella classifica non rispecchia il nostro sistema accademico». Aggiunge più di un esperto: «I criteri utilizzati sono opinabili e parziali». E mentre qualche rettore festeggia, molti altri precisano, mostrano dati disaggregati, si appellano a studi precedenti. Critiche e polemiche. Almeno quattro volte all’anno. E proprio quando vengono pubblicate la graduatorie sui migliori atenei del mondo. L’ultima, in ordine di tempo, è l’Academic Ranking of World Universities (Arwu) della Jiao Tong University di Shanghai. Le università americane — secondo l’Arwu — sono le migliori. Quelle inglesi inseguono. Le nostre restano indietro (Pisa e «La Sapienza» avanti a tutte). E nemmeno le francesi se la passano tanto bene. Uno studio, questo cinese, che affianca il Taiwan Ranking, il Qs World University Rankings e il Times Higher Education. Quattro classifiche che, a leggerle, non concordano nemmeno sul migliore ateneo. Per tre di loro al primo posto c’è Harvard. Per l’altra il Mit di Boston. E se, per esempio, la Johns Hopkins è medaglia d’argento per il Taiwan Ranking, lo stesso non compare nemmeno tra …

“Il fantasma dell’Algeria”, di Tahar Bel Jelloun

Nè Cristo né Maometto si sono fermati al Cairo nel sanguinoso venerdì 16 agosto. Lo spettro della guerra civile si stende sull’Egitto. Torna alla mente l’Algeria del 1991, quando l’esercito mise fine al processo elettorale perché le urne avevano assegnato la vittoria al Fronte islamico di salvezza. Quella sospensione della democrazia fu seguita da una guerra senza quartiere fra gruppi islamisti armati e il governo. Il terrorismo prese il Paese in ostaggio, massacri orrendi furono commessi da una parte e dall’altra. Più di centomila civili algerini perirono nel corso di una guerra che andò avanti per una quindicina d’anni. Un simile scenario di orrore quotidiano, come quello a cui assistiamo da più di due anni in Siria, sembra poco probabile. L’Egitto non precipiterà in una guerra civile, anche se le premesse di un simile disastro sono ben visibili oggi al Cairo, ad Alessandria o a Ismailia. La polizia ha aperto il fuoco sui manifestanti che si rifiutavano di lasciare la piazza Rabi‘a al-Adawiyya, che occupavano da un mese e mezzo. Ma la violenza è da …