"La Costituzione di Casaleggio", di Marco Olivetti
In un’intervista pubblicata ieri nell’inserto domenicale del Corriere della Sera, Gianroberto Casaleggio ha sintetizzato il «manifesto costituzionale» del Movimento 5 Stelle. Contenuti e toni si ispirano al pensiero democratico radicale, adeguato all’epoca di Internet. Al centro vi è l’idea che «la democrazia rappresentativa, per delega, perderà significato. È una rivoluzione prima culturale che tecnologica». In questo contesto, «muta la natura» del Parlamento: i suoi componenti «devono comportarsi da portavoce, il loro compito è sviluppare il programma elettorale e mantenere gli impegni presi con chi li ha votati», con la conseguenza che dovrà essere introdotto il recall dei deputati. Ma l’agenda costituzionale pentastellata è assai articolata e richiede una revisione dell’«architettura costituzionale nel suo complesso in funzione della democrazia diretta», e occorrerà introdurre «il referendum propositivo senza quorum, l’obbligatoriet à della discussione parlamentare delle leggi di iniziativa popolare, l’elezione diretta del candidato che deve essere residente nel collegio dove si presenta, l’abolizione del voto segreto, l’introduzione del vincolo di mandato». Secondo Casaleggio, la democrazia diretta è leaderless e il concetto di leadership è incompatibile con essa. …