"Sisma, ripartire dalla solidarietà", di Ilaria Vesentini
L’equazione terremoto uguale riqualificazione più coesione sociale è stata ripetuta come un mantra nell’ultimo anno da tutti i protagonisti del territorio ferito dal sisma. Un’equazione suggellata definitivamente ieri nel progetto presentato da Confindustria Emilia-Romagna per l’utilizzo dei 7,53 milioni di euro raccolti con il Fondo interconfederale di solidarietà attivato – già il 30 maggio 2012, il giorno dopo la seconda scossa – dal presidente nazionale di Confindustria Giorgio Squinzi, assieme ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e a Confservizi, per sostenere popolazioni, lavoratori e sistemi produttivi delle zone rosse. Un progetto rivoluzionario per l’approccio, il modello, gli obiettivi: «Realizzare opere funzionali, che migliorino il vivere civile e rispondano a esigenze concrete delle comunità locali; opere innovative per qualità dei materiali, delle sperimentazioni tecniche, dell’impatto ambientale; opere identificabili, tipiche, che diventino un marchio riconoscibile del territorio terremotato ma anche un modello architettonico replicabile», spiega Maurizio Marchesini, presidente di Confindustria Emilia-Romagna, che guida operativamente la gestione del fondo. Con i 7,53 milioni raccolti si potranno realizzare tra i 5 e i 7 interventi focalizzati sul …