"Giovani, allarme lavoro. Napolitano: basta ritardi", di Marcella Ciarnelli
Il lavoro su cui la nostra repubblica «è fondata» sta diventando sempre più un obbiettivo difficile da raggiungere, specialmente per i giovani. Su questo, ancora una volta, a poche ore dalla celebrazione del 2 giugno, il presidente della Repubblica ha voluto ripetere il suo allarme, divenuto sempre più acuto man mano che l’uscita dalla crisi economica appare difficile. E la cui immediata conseguenza è quella di allontanare dall’Italia tante fondamentali energie, certamente quei ragazzi che non possono contare su una raccomandazione «un piccolo tassello del problema» ma sempre «una pratica da combattere e sradicare ». «Dobbiamo essere una Repubblica all’altezza dell’articolo 1 della Costituzione » ha detto Il presidente Napolitano, in un colloquio con il direttore del Tg5 Clemente Mimun, evocando il confronto che ci fu in Costituente per arrivare alla stesura finale di quel primo articolo. «Ebbe grande significato, si discusse moltissimo e si scelse questa dizione anziché l’altra “una Repubblica dei lavoratori”. “Fondata sul lavoro” è qualcosa di più, significa che c’è un principio regolatore a cui si devono uniformare tutti gli attori …