"Il semipresidenzialismo vuol dire cambiare Costituzione", di Francesco Cundari
A leggere i giornali, si direbbe che sul modello francese nel partito democratico siano ormai tutti, o quasi tutti, d’accordo. Legge elettorale a doppio turno e semipresidenzialismo sarebbero dunque la risposta migliore al montare dell’antipolitica, l’unica davvero all’altezza della richiesta di rinnovamento che sale dal Paese. Curiosa conclusione, considerato che si tratta della proposta uscita quindici anni fa dalla famigerata bicamerale D’Alema. Addirittura surreale, se consideriamo come nella lunga serie di crisi istituzionali in cui la politica italiana si dibatte da almeno tre anni l’unico punto di riferimento certo, l’unica istituzione riuscita a conservare credibilità e capacità di svolgere il proprio ruolo, a detta di tutti, è proprio la presidenza della Repubblica. Vale a dire l’unica istituzione rimasta intatta in questi venti anni di continua torsione del sistema in nome di uno spirito del bipolarismo maggioritario del tutto estraneo al nostro dettato costituzionale. Molti autorevoli osservatori sostengono che l’emergenza di oggi sia salvare questo bipolarismo ed evitare il ritorno al proporzionale. Non c’è da sorprendersi: anche all’indomani del fallimento di Lehman Brothers molti autorevoli economisti …