Anno: 2013

"Quando soffia il vento del populismo", di Bernardo Valli

Il modello tradizionale dell’estrema destra, neo fascista o neo nazista, appartiene ormai al passato o sopravvive a stento. In esso rientravano l’Msi prima del congresso di Fiuggi; l’Msi- Fiamma tricolore di Pino Rauti; l’Npsd e la Dvu tedeschi; il National Front e il Bnp britannici; o l’Nvu olandese. I movimenti con la vecchia impronta sono ridotti a gruppuscoli. Il modello post industriale (come l’ha chiamato Piero Ignazi) ha conosciuto invece un’espansione significativa. Favorita anche dalla crisi economica e finanziaria, intervenuta nel frattempo. Il fenomeno populista, nelle sue dimensioni attuali, è un prodotto della svolta avvenuta attorno al 2000, quando l’inizio del secolo segna per noi europei, se non proprio la fine, il profondo mutamento di un mondo e comincia, appunto, quello dell’incertezza. Si è appena concluso il comunismo ed è appena iniziata la globalizzazione. Per molti paesi del vecchio continente si sta per aprire l’era dell’euro, della moneta unica, vista come una rinuncia della nazione; i referendum sulla Costituzione europea rivelano profonde perplessità (Olanda e Francia reagiscono con un “no”); esplode il terrorismo islamico con …

"Lavoro, si avvia il dopo-Fornero", di Massimo Franchi

Riforma del lavoro e rappresentanza. Un primo confronto fra le parti sociali, da una parte, e una firma già annunciata che invece tarda ad arrivare, dall’altra, con la cancellazione dell’incontro tecnico previsto per oggi. La settimana che si apre è densa di appuntamenti. Mercoledì è la giornata clou: mentre in mattinata Confindustria inizia la due giorni della sua assemblea nazionale, nel pomeriggio (alle 16) il ministro Enrico Giovannini incontra per la prima volta in modo ufficiale (informalmente ha già visto buona parte degli astanti) le parti sociali per un «monitoraggio sulla riforma Fornero del mercato del lavoro”, ma soprattutto per affrontare il tema degli interventi già annunciati dal governo in fatto di occupazione giovanile. Al tavolo Cgil, Cisl, Uil e Ugl assieme a Confindustria, Abi, Ania, Rete Imprese Italia, Confcommercio e Confcooperative. Giovannini punta a sfruttare l’uscita dalla procedura europea sul deficit per avere risorse a disposizione. Se nei primi giorni dopo la nascita del governo si era parlato della possibilità di far entrare alcune prime misure già nel decreto su cig in deroga e …

Fenomenologia del “renzismo”, di Ilvo Diamanti

Matteo Renzi non si nasconde. Ma non si espone. In questo periodo, è ben visibile. Ma preferisce non “scendere in campo” direttamente. Al Salone del libro di Torino, ieri, ha espresso l’intenzione di andare “Oltre la rottamazione” (titolo del suo libro, pubblicato da Mondadori). Perché si tratta di uno slogan efficace, ma che, al tempo stesso, fa paura. Visto che, osserva Renzi, oggi, in Italia, “il 70% della popolazione è over 40”. Così, il sindaco di Firenze oggi frena sulla “questione generazionale”, sulla frattura fra vecchio e nuovo, in politica e nella società. Su cui aveva impostato la sua offerta politica, fino alle primarie. Quando aveva ottenuto un risultato rilevante, ma non sufficiente a vincere. ANZI: lontano da quello ottenuto da Bersani. Anche per questo appare prudente. E, per la successione di Bersani, come futuro segretario del PD, preferisce lanciare la candidatura dell’ex-sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. Resta coperto, Renzi. Teme, ancora, di vincere la competizione dell’audience e di perdere quella politica. Di risultare il candidato preferito “fuori”, più ancora che “dentro” il partito. Come …

"Il Governo Letta e l’edilizia scolastica", di Osvaldo Roman

L’edilizia è ancora oggi un drammatico problema di sicurezza nelle scuole. assumerla come priorità come ha fatto il Presidente Letta potrebbe significare, anche se non necessariamente nei primi 100 giorni, la realizzazione di interventi destinati non solo al risanamento delle scuole ma alla crescita del Paese. Si può allo scopo ricordare che del famigerato miliardo, sbandierato da Berlusconi e poi “nascosto” da Tremonti, sono stati impegnati praticamente solo i 276 milioni destinati all’approntamento delle strutture scolastiche allestite o risanate nel territorio devastato dal terremoto dell’Abruzzo. Altri 120 milioni, derivanti in parte da ulteriori interventi (60 milioni) della legge di stabilità 2012, sono stati destinati per le esigenze derivanti dal terremoto dell’Emilia Romagna. E’ incredibile ma vero tutto il resto dello stanziamento non è stato finora utilizzato! Con i Fondi strutturali europei (FSE, FESR) e con il Piano di Azione e Coesione (PAC) avviato nel 2011 il Miur ha finanziato interventi per gli ambienti scolastici nelle Regioni della Convergenza. Gli impegni effettuati a partire dal 2010 con il relativo PON, pari a circa 220 mln, saranno …

Errani: «Comunità e impegno di tutti, ecco come ci siamo rialzati»

Lo aveva detto nei giorni scorsi e lo ripete adesso: «Chi ha subito danni e li certifica sarà risarcito fino all’ultimo euro». Alla vigilia della prima scossa che un anno fa trasformò l’Emilia in una terra di sangue, terro- re e macerie, Vasco Errani ripete come un mantra che i terremotati avranno rimborsati i danni per le abitazioni e le imprese. Nei paesi del cratere c’è però ancora diffidenza e in molti tengono fermi i lavori più grossi di ripristino in attesa di vedere prima l’arrivo di qualche soldo. «Partiamo da una certezza: i soldi per i risarcimenti ci sono. Così come sono tanti i cittadini e le imprese che hanno già ricevuto i contributi e altri li riceveranno mano a mano che i lavori andranno avanti perché abbiamo stabilito un sistema in base al quale le banche liquidano gli stati di avanzamento direttamente alle imprese scelte per i lavori di ricostruzione. E per questo sono disponibili sei miliardi. Ora lavoriamo per integrare le risorse per edifici pubblici, storici e le chiese. Sono temi seri, …

"La nuova parte di Grillo, il leghista", di Toni Jop

Si trovasse mai un razzista, uno xenofobo, disposto a farsi carico della propria passione, a dire: sì è vero, sono razzista e me ne vanto. Raro che accada. E non succederà, men che meno, con Grillo che ieri nel suo blog ha pensato bene di sollevare la questione degli «irregolari» presenti in Italia attingendo dalla cronaca nera, con pennellate alla Mel Gibson, l’autore di una Passione di Cristo splatter, tanto per scaldare gli animi. «Quanti sono i Kabobo d’Italia?», si è chiesto l’illuminato signore dei Cinque Stelle. Ecco il problema: quanti sono questi esseri umani che… Già, cosa fanno oltre a vivere come ombre, lungo un margine che stritola umanità, subendo la violenza della invisibilità? Grillo non ha dubbi, lui lo sa cosa fanno e inizia un racconto per soli adulti, destinato a produrre raccapriccio, ostilità, a moltiplicare diffidenze e repulsione per delle figure umane costantemente ricattate, che, come capita a molti di noi in regola, spesso delinquono e non con uno stile prestigioso ed esclusivo. «Stacca a un passante un orecchio a morsi – …

Guglielmo Epifani «Pd all’attacco per risalire la china. La nostra priorità è il lavoro»

La lealtà nei confronti del governo Letta, il monito a Berlusconi, gli appelli al gruppo dirigente del Pd e le iniziative per incontrare e rimotivare militanti ed elettori perplessi, delusi, anche infuriati. Passata una settimana da quando è stato eletto segretario, Guglielmo Epifani parla di quel che il Pd deve fare per «risalire la china», dell’impegno che il partito de- ve mettere nella sfida delle amministrative (lui ieri era a Roma con Marino, oggi sarà ad Avellino e do- mani a Siena al fianco dei candidati sindaci), delle altre battaglie politiche e sociali. A partire da quella, prioritaria, del lavoro per i giovani («È la vera grande emergenza del Paese»). E di come «mettere in sicurezza» la legge elettorale (tornando al Mattarellum) prima che si concluda il percorso delle riforme istituzionali. La giornata di ieri è stata caratterizzata dal corteo della Fiom, dal quale sono arrivate critiche al Pd per la mancata adesione. Epifani dice: «Noi stiamo al fianco dei lavoratori con le scelte concrete, perché il problema non è stare in piazza ma ascoltarla …