Anno: 2013

“L’unica strada possibile”, di Vincenzo Visco

La legge di stabilità è stata accolta inizialmente in modo favorevole perché, si è detto, «iniziava un percorso innovativo», per poi essere progressivamente sommersa da critiche di vario genere. In verità si ha l’impressione che i critici ignorino, o non si rendano conto, che la legge di stabilità appena varata era l’unica possibile nella situazione data e considerati gli equilibri politici su cui si regge e si basa il governo Letta. Un governo di grandi intese, di natura politica (e non tecnica) non può che produrre nelle sue proposte un equilibrio derivante dalle diverse e talvolta opposte visioni dei componenti la coalizione. Non era lecito quindi attendersi novità di rilievo o riforme radicali che avrebbero provocato polemiche, recriminazioni, fratture e difficoltà per gli attuali equilibri politici. Del resto se la stabilità è un valore, come è stato più volte affermato e ricordato, e come realisticamente occorre riconoscere, sarebbe insensato metterla a rischio in una situazione che rimane precaria e ancora soggetta ai ricatti e ai colpi di coda di Berlusconi. Sempre che sia possibile evitare …

“Giù le mani dalla sanità”, di Giorgio Ruffolo e Stefano Sylos Labini

Mentre negli Stati Uniti si è consumato uno scontro feroce tra i democratici e l’ala più estrema della destra repubblicana sulla storica riforma sanitaria del Presidente Barack Obama, in Italia il governo ha deciso saggiamente di non procedere lungo la strada di ulteriori tagli alla spesa per la sanità, sebbene fossero in atto pressioni pesantissime in tal senso. L’attacco alla sanità pubblica nasce dalla crisi dei bilanci statali della maggior parte dei paesi avanzati, una crisi che sta spingendo inesorabilmente verso l’adozione di politiche di drastico contenimento della spesa. E poiché è diffusa la convinzione che la sanità sia essenzialmente una voce di costo da ridurre, il diritto alla tutela della salute è messo sempre più a rischio. In Italia ciò potrebbe aprire la strada ad un nuovo sistema, peggiore e profondamente iniquo. Dobbiamo tener presente che in questa fase di crisi, con 8 milioni di cittadini in povertà e circa 15 milioni a rischio di esclusione sociale, la sanità pubblica sta svolgendo un ruolo fondamentale di ammortizzatore sociale. Oggi la componente sanitaria copre circa …

“Il balletto delle coperture mette a rischio il Dl istruzione”, da La Tecnica della Scuola

Il provvedimento (n. 104 del 12 settembre scorso) che prevede tra l’altro il cosiddetto welfare dello studente, norme da hoc per i dirigenti scolastici, fondi per ridurre la spesa per i libri di testo, la lotta alla dispersione scolastica e la tutela della salute a scuola, dovrebbe essere licenziato questa settimana dalla commissione Cultura della Camera per poi passare all’Aula di Montecitorio con il rischio di lasciare al Senato solo due settimane per la seconda lettura e la conversione in legge, che dovrà arrivare prima dell’11 novembre prossimo. Tuttavia, a parte questo travagliato iter “temporale”, il Sole 24 ore pubblica che ci sono ben altri nuvoloni. Tra questi da riparare c’è quello della copertura del decreto legge in parte assicurata dall’aumento delle aliquote di accisa sulla birra, sui prodotti alcolici intermedi e sull’alcol etilico. Un aumento che, secondo quanto prevede la relazione tecnica all’articolo 25 del decreto d’urgenza, dovrà garantire maggiori entrate erariali per 13,3 milioni nel 2013, 147,8 milioni nel prossimo anno, nonché 229,4 milioni per l’anno 2016 e 224, 6 milioni a decorrere …

“L’ultima arma della nostra epoca”, di Bernardo Valli

La sorveglianza elettronica è la grande arma della nostra epoca. È l’inafferrabile sistema planetario che raggiunge e spia gli angoli più segreti degli avversari e i più riservati degli alleati. Non c’è distinzione tra amici e nemici. Al tempo stesso ha come obiettivi naturali le nostre vite familiari, sebbene siano estranee alle tenzoni politiche e ai segreti industriali. Per i servizi di intelligence è uno strumento impareggiabile, che rende in parte obsoleti gli eserciti tradizionali, destinati allo sfoltimento. Per i paesi avanzati i conflitti non sono più gli stessi. Ma la sorveglianza elettronica non riguarda soltanto il militare, si insinua nelle nostre esistenze private, intime, e quindi colpisce i nostri diritti democratici. L’uso dell’orecchio elettronico, il cui valore è immensamente cresciuto in seguito all’11 settembre di New York, è diventato un’insidia perché non ha ancora trovato un equilibrio tra sicurezza, libertà pubblica e privata e diritto all’informazione. Le innovazioni possono essere creatrici e temibili. In questo caso rappresentano un’efficace arma contro il terrorismo e i traffici illeciti: e al tempo stesso una minaccia alla libera …

“La banca di Verdini e quei pagamenti in nero”, di Sergio Rizzo

Impossibile non fare un salto sulla sedia quando Denis Verdini ammette davanti alla telecamera di aver ricevuto un pagamento in nero. Ottocentomila euro per un terreno venduto a un muratore di Palermo trapiantato a Campi Bisenzio, alle porte di Firenze. «Un’operazione», dice, «che per fortuna risale a tantissimi anni fa». Il 1989, quando il protagonista di questa vicenda non era ancora uno degli uomini politici più potenti d’Italia, senatore e coordinatore del partito di Silvio Berlusconi. E poi, si giustifica, «come si fa normalmente nella vita, se tu nel contratto scrivi dieci e invece è venti…». Anche se proprio normale non è, soprattutto se poi i soldi il suo debitore li prende dalla banca della quale il senatore in questione è anche il dominus, il Credito cooperativo fiorentino. Come non è normale che un signore al centro di mille misteri e con seri precedenti penali dia 800 mila euro al senatore in questione come contributo per il suo giornale claudicante. Si chiama Flavio Carboni, e in quel momento ha in ballo un investimento eolico in …

“I bambini invisibili. Sono i piccoli migranti con le loro tragedie”, di Manuela Trinci

“Non andiamo con la stessa barca perchè spesso le barche affondano, e uno di noi deve sopravvivere per raccontare dell’altro, per raccontare di noi”. Questo aveva detto ad Alì il suo compagno di avventura al momento della partenza per Lampedusa. Da questa frase, oggi più che mai drammaticamente vera, addirittura in attesa come siamo di un «cimitero per i migranti», Giancarlo Rigon e Giovanni Mengoli hanno voluto scrivere un saggio di straordinaria limpidezza narrativa che nulla concede al vuoto sensazionalismo della contemporaneità, focalizzando piuttosto l’attenzione su alcune «vite» di ragazzini, cittadini stranieri, che si trovano nel nostro paese privi di assistenza e rappresentanza da parte di genitori o di altri adulti legalmente responsabili per loro. «Minori stranieri non accompagnati» si definiscono e in Italia, nel 2012, ne sono stati segnalati 7.575 dei quali molti sono poi spariti, vittime di quella «invisibilità» che li caratterizza sino dal loro arrivo. Così, con semplicit-à e immediatezza, nel libro Cercare un futuro lontano da casa. Storie di minori stranieri non accompagnati (pp. 120, euro 10, Edb) si raccontano le …

“Tra le tende di Porta Pia”, di Rachele Gonnelli

Restano le tende ma non la tensione. Gli organizzatori del corteo di Roma «ad alto rischio» sono soddisfatti: «Non era accettabile che qualche ragazzo rovinasse un lavoro di mesi». Monti in tv: «Manifestazione forte ma composta. Vogliono un futuro e hanno ragione». Il giorno dopo la «Sollevazione generale» sono tutti effettivamente «sollevati», tanto tra le tende dell’acampada di Porta Pia quanto al Viminale. Niente di grave è successo, la manifestazione è stata grande ed è rimasta nell’alveo della contestazione lecita, i pochi che volevano andare oltre petardi e fumogeni sono stati respinti dal servizio d’ordine che cordonava gli spezzoni e la testa del corteo, mentre le forze di polizia hanno avuto un comportamento ineccepibile, con cariche solo di alleggerimento. Lo riconosce il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che ringrazia non solo i 4mila agenti schierati ma anche e «di cuore» quella «parte larghissima dei partecipanti che si sono mostrati pacifici e anzi sono andati contro coloro i quali volevano andare contro le leggi». Per Alfano dunque «è andata molto meglio di quanto tante Cassandre sperassero». Poco …