Anno: 2013

“Seppellirlo sì ricordando tutto”, di Barbara Spinelli

Tutto sta a non dimenticare chi è stato, a seppellirlo nel silenzio, a fuggire le cerimonie vistose; ma seppellirlo si deve. È quanto si può dire su Erich Priebke, l’ufficiale delle SS che sotto gli ordini di Kappler, capo della Gestapo a Roma, si rese colpevole dei 335 morti delle Fosse Ardeatine. Tutto sta a non prendere il suo colore, a non somigliargli: a fare l’impossibile – mescolare pietà e orrore – perché l’impossibile e il difficile sono sorte dell’uomo che pensa, conosce se stesso, non segue l’istinto. I vocabolari che usiamo sono colmi di emozione, di sdegno, anche di argomenti etico-politici, ma non hanno nulla a vedere col dilemma dei giorni scorsi: che fare, del corpo di chi fu tuo assassino? Come rispondere alla provocazione inaudita che è stata tutta la sua esistenza, visto che Priebke fino all’ultimo non s’è pentito, giungendo sino a chiamare «cucine » le camere a gas, nel testamento? In mezzo a tanta ira meglio probabilmente non usare parole così intime, e abissali: pietà, amore. E forse aveva ragione Nietzsche …

“L’orfanotrofio del mare”, di Alessandra Ziniti

«Amud, Amud, vieni». Sta seduto per terra a gambe incrociate Amud (ma si chiamerà veramente così?) mentre una dolce signora che potrebbe essere sua nonna gli tende la mano in una cucina pervasa dal buon profumo del pranzo. Ma le nocche della manina di Amud sono strette attorno alla macchinetta rossa che gli hanno regalato appena ha messo piede a terra e i suoi occhi, neri e profondi come non dovrebbero mai essere quelli di un bambino così piccolo, guardano fissi un punto nel vuoto, davanti a lui. Chissà cosa “guarda” Amud o forse chissà quali sconvolgenti immagini “vede” questo bimbo siriano fuggito con la sua famiglia dalle bombe nel suo paese e sopravvissuto all’ultimo terribile naufragio nel Canale di Sicilia. Lo ha salvato quella incredibile catena umana di profughi che l’11 ottobre, tra Malta e Lampedusa, è riuscita a rimanere a galla affidando poi nelle mani dei soccorritori quanti più bimbi possibile. Erano tanti, troppi a bordo di quel barcone prima preso a colpi di mitra dalle motovedette libiche e poi capovoltosi nel tentativo …

“Le coperture finanziarie sono a rischio più difficile passare l’esame a Bruxelles”, di Federico Fubini

Il Ministro dell’Economia si era presentato a Palazzo Chigi con la sua proposta più importante in cartella: meno spese per quattro miliardi nella sanità, in modo da finanziare il taglio delle imposte sul lavoro e le imprese nei prossimi anni. Invece le obiezioni di alcuni degli altri ministri, a partire da quello alla Salute Beatrice Lorenzin, hanno prevalso in pochi minuti. A Consiglio in corso, a poche ore dalla scadenza di mezzanotte entro cui andava spedito a Bruxelles il testo, al governo mancavano ancora le risorse per le sue iniziative di cartello del 2014. La fragilità di tante delle misure poi approvate è dunque facile da capire, ma questo non le renderà più accettabili all’esame che è già partito in Europa. Degli 8,6 miliardi di euro alla voce «risorse», più della metà restano vaghi: sono entrate non ripetibili a fronte di oneri di bilancio permanenti, oppure hanno un impatto così incerto che neanche il governo oggi è in grado di valutare quanto frutteranno. Se nulla cambia nei prossimi giorni, difficile che difetti del genere sfuggano …

“Pubblico impiego, i conti non tornano”, di Massimo Franchi

Il blocco contrattuale lo avevano già messo in conto, come accade ormai dal lontanissimo 2009. Da cinque anni gli stipendi dei 2,8 milioni di dipendenti pubblici (ben 390mila in meno negli ultimi 10 anni) non aumentano. Nel 2014 però la contrattazione, almeno sulla parte normativa (e non economica), come promesso dal ministro D’Alia, doveva ripartire e, come previsto dalla legge, scatterebbe la cosiddetta «indennità di vacanza contrattuale». Ora la legge di Stabilità dovrebbe mettere mano anche a questa piccola consolazione che permetterebbe agli statali di trovarsi in busta paga una parte (30 per cento dopo tre mesi, 50 per cento dopo sei mesi) del tasso di inflazione programmata che comunque eroderà i loro salari reali. Il governo ha deciso di inserire un tetto a questa indennità, facendo risparmiare 440 milioni nel solo 2014. Ad incidere sulla busta paga poi arriverà anche il taglio degli straordinari del personale delle amministrazioni statali per una quota del 10 per cento che cala al 5 per cento per i comparti sicurezza e difesa (militari, polizia e vigili del fuoco). …

“Compirebbe settant’anni oggi. La vita mai iniziata del bimbo senza nome”, di Gian Antonio Stella

Compirebbe settant’anni oggi, il «bambino senza nome». Era il più piccolo degli ebrei romani rastrellati nella retata del 16 ottobre del 1943. E morì senza neppure essere registrato. Che senso aveva, nell’ottica degli assassini nazisti, registrare un essere insignificante? Sua mamma si chiamava Marcella Perugia, aveva 23 anni, era sposata con Cesare Di Veroli, che quel giorno maledetto scampò fortuitamente alla «grande razzia» e ne avrebbe portato il peso per tutta la vita. La ragazza, raccontano ne «Il futuro spezzato: i nazisti contro i bambini» Lidia Beccaria Rofi e Bruno Maida, avvertì le prime doglie la sera del 15 ottobre, poche ore prima della retata al ghetto. Era un venerdì. «Arrestata e rinchiusa con gli altri deportati al Collegio militare di via della Lungara, fra il Tevere e i piedi del Gianicolo, i tedeschi consentono a convocare un medico italiano che, appena giunge, afferma che il parto si presenta difficile e bisogna ricoverare la giovane sposa in ospedale. Il permesso viene negato e nella notte tra sabato 16 e domenica 17, Marcella Perugia in Di …

“Per salvare la Costituzione”, di Marco Olivetti

«Al procedere delle riforme io ho legato il mio impegno all’atto di una non ricercata rielezione a presidente. Impegno che porterò avanti finché sarò in grado di reggerlo e a quel fine». Queste parole – pronunciate ieri dal presidente della Repubblica – hanno ricordato la necessità che siano realizzate, fra l’altro, le riforme «politiche e istituzionali da tempo riconosciute necessarie», le quali includono la riforma elettorale e la revisione della seconda parte della Costituzione. Esse, ovviamente, sollevano un interrogativo: può il «tutore della Costituzione» pronunciarsi in favore delle riforme costituzionali? A questa domanda è possibile rispondere non solo ricordando che la stessa Costituzione prevede la possibilità della sua riforma e che i Padri costituenti non aspiravano certo a produrre un te- sto immodificabile e sottratto al decorso del tempo. Ma occorre soprattutto muovere da una distinzione di fondo fra la Costituzione cui Giorgio Napolitano ha giurato fedeltà e di cui è il garante e le singole disposizioni costituzionali che la compongono. Certo, ciascuna di queste è valida ed efficace sino a quando non venga modificata, …