Anno: 2013

“Il grande buio oltre il Cavaliere”, di Ilvo Diamanti

«Si è chiuso un ventennio», ha sostenuto, ieri, Enrico Letta. Affermazione impegnativa e un po’ rischiosa. Perché Berlusconi, in questi vent’anni, è stato dato per finito altre volte. Almeno quattro, se i miei conti sono esatti. Salvo risollevarsi e “mordere ancora”, come ha rammentato Eugenio Scalfari, nell’editoriale di ieri. Meglio dire che si è chiusa una “settimana decisiva”, nella biografia del Pdl-Forza Italia. Segnata, questa volta, non dalla ribellione di un leader, ma dal dissenso aperto di una componente molto ampia, in Parlamento. FINO a ieri, fedele a Berlusconi. Così il centrodestra appare diviso. Senza un partito né un leader di riferimento. Mentre il Centrosinistra è in crescita, unito intorno al Pd. Il governo, peraltro, esce rafforzato e il premier, Enrico Letta, legittimato. È il quadro che emerge dal sondaggio dell’Atlante Politico di Repubblica, condotto da Demos nei giorni scorsi. Le stime di voto, al proposito, offrono indicazioni chiare. Il Pd sale oltre il 32%, 4 punti più del mese scorso. Mentre il Pdl scivola al 20%: 6 punti meno di un mese fa. Una …

“Atenei, Venezia e Genova premiano i prof più bravi”, di Corrado Zunino

Le valutazioni degli studenti iniziano a pesare sui destini dell’università italiana. Dallo scorso 30 gennaio la contestata Anvur, l’Agenzia che giudica e fa finanziare i singoli atenei, ha introdotto l’autovalutazione obbligatoria. Questa ha già prodotto, oltre a un fiume di parole messe a registro, tre atti pesanti. Innanzitutto la Ca’ Foscari di Venezia, sempre un passo avanti. Con la prossima inaugurazione dell’anno accademico, il 20 ottobre al Teatro Malibran, il rettore Carlo Carraro premierà i tre migliori studenti per corso di laurea e soprattutto i tre docenti più graditi agli studenti (su cinquecento in tutte le facoltà, ricercatori compresi). Sarà un assegno, il premio: 4 mila euro per ogni professore, una mensilità in più. Sul punteggio finale, cinque parametri, sono stati decisivi: la chiarezza delle spiegazioni, la capacità dei professori di stimolare attenzione sulla disciplina, la loro disponibilità. Si consegnerà poi, nel cortile a fianco del Canal Grande, un quarto premio (8 mila euro) per i progetti di innovazione e trasversalità della didattica. Il rinnovamento dell’insegnamento. Il secondo fatto da raccontare, e che mostra la …

“Il grande buio oltre il Cavaliere”, di Ilvo Diamanti

«Si è chiuso un ventennio», ha sostenuto, ieri, Enrico Letta. Affermazione impegnativa e un po’ rischiosa. Perché Berlusconi, in questi vent’anni, è stato dato per finito altre volte. Almeno quattro, se i miei conti sono esatti. Salvo risollevarsi e “mordere ancora”, come ha rammentato Eugenio Scalfari, nell’editoriale di ieri. Meglio dire che si è chiusa una “settimana decisiva”, nella biografia del Pdl-Forza Italia. Segnata, questa volta, non dalla ribellione di un leader, ma dal dissenso aperto di una componente molto ampia, in Parlamento. Fino a ieri, fedele a Berlusconi. Così il centrodestra appare diviso. Senza un partito né un leader di riferimento. Mentre il Centrosinistra è in crescita, unito intorno al Pd. Il governo, peraltro, esce rafforzato e il premier, Enrico Letta, legittimato. È il quadro che emerge dal sondaggio dell’Atlante Politico di Repubblica, condotto da Demos nei giorni scorsi. Le stime di voto, al proposito, offrono indicazioni chiare. Il Pd sale oltre il 32%, 4 punti più del mese scorso. Mentre il Pdl scivola al 20%: 6 punti meno di un mese fa. Una …

Lo «Stato d’arrivo» non resti solo, di Vincenzo Cesaro*

Mentre assistiamo sgomenti all’ennesima tragedia che ha visto morire nelle acque di Lampedusa centinaia di persone in fuga dalle proprie terre nel tentativo di raggiungere le nostre coste, diventa sempre più necessario, doveroso e urgente un intervento non solo su scala europea ma anche su quella globale. In particolare a livello europeo diventa improrogabile rivisitare le norme di Dublino, in base alle quali è il primo Stato d’arrivo quello che deve farsi carico dei profughi. Di conseguenza l’Italia, per la sua posizione geografica, ne risulta oggettivamente penalizzata. La Commissaria europea agli Affari interni, Cecilia Malmström, ha assicurato di volere sostenere l’Italia nel far fronte a tali situazioni. Lo stesso premier Enrico Letta ha richiesto fermamente l’intervento della Ue e ha affermato che intende modificare le politiche migratorie nel corso del semestre di presidenza italiana. Anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha sollecitato una maggiore collaborazione, in quanto l’Italia non può assumersi da sola l’onere degli sbarchi. La posizione di Papa Francesco è chiara e decisa: in luglio a Lampedusa ha denunciato la “globalizzazione dell’indifferenza”. Lo …

“Quel vuoto (in inglese) da colmare”, di Luigi Berlinguer e Jo Ritzen

L’Italia ha un grandioso passato. Non c’è motivo alcuno per non aspettarsi un futuro di piena occupazione o quasi per i cittadini italiani, modalità di produzione e consumo più sostenibili, così che anche i nostri figli e i nostri nipoti possano godere dei privilegi di una bella vita. Non c’è neppure motivo di escludere in futuro una minore disparità di reddito, così che tutti abbiano un giusto incentivo per impegnarsi a fondo nella società, sapendo che gli utili saranno divisi equamente. Non ci si deve disperare pensando che i bei tempi sono ormai finiti e che l’Italia – come la maggior parte dell’Europa – stia lentamente ma inesorabilmente perdendo il vantaggio della propria competitività nel mondo e debba di conseguenza rinunciare al proprio benessere perché non se lo può più permettere. Tuttavia, nulla avviene senza impegno. Ritrovare la piena occupazione e arrivare a una crescita sostenibile impone di cambiare e avrà un prezzo per coloro che non saranno disposti a farlo. Il cambiamento è sempre stato una componente essenziale del progresso umano. I cambiamenti ai …

“La stanchezza dell’Occidente”, di Massimo Recalcati

L’esaurimento è una reazione alle sirene dell’edonismo esasperato che produce anche la precarietà sociale ed economica Il fenomeno nasce dal “principio di prestazione”, che costringe la vita a essere “produttiva” e l’individuo ad affermare se stesso. Recentemente il sociologo coreano Byung-Chul Han ha proposto l’immagine della stanchezza come chiave interpretativa della nostra epoca. Qualcosa si è esaurito, è scaduto, è divenuto privo di forza. In contrasto solo apparente con questa stanchezza di fondo il nostro tempo sembra sostenuto da una corrente eccitatoria permanente. Come intendere questa oscillazione bipolare tra frenesia e stanchezza? Tutti ci lamentiamo di come il tempo della nostra vita sia incostante accelerazione. Rocco Ronchi per definire questa tendenza ha evocato l’immagine della “mobilitazione generalizzata” con la quale Ernst Jünger aveva definito il tempo caotico della prima guerra mondiale. La nostra mobilitazione permanente non ha però come bussola la difesa del suolo, dell’identità, dei confini. Noi non abitiamo piuttosto il tempo della liquefazione di ogni identità, della contaminazione, della globalizzazione, della relativizzazione di tutti i confini? Questo significa che l’attuale mobilitazione in cui …

“Ciao Carlo Lizzani cronista del 900”, di Alberto Crespi

In questo giorno così triste poca è la voglia di parlare di cinema. Carlo Lizzani, scomparso ieri all’età di 91 anni (era nato a Roma il 3 aprile 1922), era molto più di un semplice regista. Per noi dell’Unità era prima di tutto un amico e un compagno di strada, che tante volte ha scritto per il giornale (ad esempio in occasione del Nobel a Dario Fo, vecchio amico che diresse nel film Lo svitato, del 1956) e ci ha raccontato storie importanti a cavallo fra arte e politica. L’amico e compagno va salutato a testa alta, rispettando la sua scelta estrema che già ieri, nei resoconti dei siti web, veniva paragonata a quella di Mario Monicelli: altro amico, altro maestro. Massimo rispetto per chi decide come e quando andarsene, anche se per chi rimane il dolore è terribile e il rimorso incancellabile. Venendo all’opera di Lizzani, la parola «regista» continua a essere riduttiva. Carlo è stato uno storico, un intellettuale, un operatore culturale (memorabile la sua direzione di Venezia, che rilanciò la Mostra a …