Anno: 2013

“Risvegliare le coscienze”, di Don Luigi Ciotti

Oggi è il giorno della corresponsabilità. Una corresponsabilità che è innanzitutto serio ascolto delle coscienze, riconoscimento delle nostre omissioni e delle nostre stanche parole. Corresponsabilità che è impegno quotidiano, personale messa in gioco. Non indignazione saltuaria, non dolore a tragedia avvenuta. Le morti di Lampedusa non possono essere considerate una fatalità, come non possono essere quelle delle oltre 19.000 persone che, dal 1988 a oggi, dopo aver patito fame, guerre e violenze, hanno cercato di raggiungere un’Europa sognata come terra promessa e scoperta come fortezza, spazio chiuso e ostile. Cosa chiedevano in fondo quelle persone? Di essere viste. E di vedere nello sguardo dell’altro il riflesso della propria dignità. A ucciderle sono state allora leggi costruite per renderci ciechi e insensibili. Leggi che parlano di «flussi» invece che di persone, che alimentano paure invece di costruire speranze. Leggi che hanno favorito indirettamente i traffici, le forme di sfruttamento e di violenza. Leggi, infine, a cui non basta più rimediare con la solidarietà, col cuore generoso di chi accoglie nella quotidianetà o si prodiga nei soccorsi …

“Crimi e misfatti”, di Massimo Gramellini

Una battuta da terza elementare del cittadino Vito Crimi sulla tenuta intestinale e prostatica del Cavaliere, digitata con ilari polpastrelli sul telefonino durante i lavori della Giunta impegnata a sancirne la decadenza da senatore, ha offerto il destro a don Schifani per chiedere (invano) il rinvio della votazione. Se applicassimo agli strateghi Cinquestelle la dietrologia che essi riservano al resto del mondo, dovremmo dedurre che Crimi l’abbia fatto apposta. Qualora al voto della Giunta seguisse quello dell’aula, sarebbe più difficile per Grillo continuare a predicare l’omogeneità fra Pidielle e Pidimenoelle. Qualsiasi mossa di disturbo, anche la più becera (Berlusconi, alla prostata, ha avuto un cancro), può dunque servire a ritardare quel passaggio politico fondamentale. Poiché la dietrologia è meglio lasciarla dentro i romanzi di Dan Brown, per la regressione infantile di Crimi si è propensi a cercare una spiegazione scientifica. Qualche virus di origine misteriosa aleggerebbe nei saloni del potere, attaccandosi alle pareti vellutate, da dove rilascerebbe i suoi miasmi ottundenti. Un libero cittadino piomba a Palazzo sulle ali dell’indignazione popolare, armato soltanto di sacro …

“Le nostre responsabilità”, di Roberto Toscano

Ieri è stata la giornata del dolore e della vergogna, e forse avrebbe dovuto essere anche quella del silenzio della umana pietas. Da oggi siamo chiamati, tutti, a trasformare la nostra attonita pietà in una presa di coscienza attiva delle nostre responsabilità. Il realismo che ci dice che l’ecatombe di Lampedusa è stata prodotta da un sistema non solo immorale, ma anche irrazionale e insostenibile. Come si fa infatti a pensare che il mondo possa procedere senza crescenti disastri, atrocità e violenze se non verranno corrette le contraddizioni e le disarmonie che sempre più lo caratterizzano? Vi è chi cerca di essere ottimista e sottolinea che, ad esempio, la povertà assoluta interessa oggi uno su cinque abitanti del mondo, mentre nel 1980 ne colpiva uno su due. Vero, ma le migrazioni dei disperati – se pensiamo al solo fattore economico – non sono direttamente proporzionali alla povertà assoluta, quanto piuttosto alla disuguaglianza. E la disuguaglianza, pure laddove si registra una crescita del Pil e un aumento delle aspettative di vita, non è in diminuzione, bensì …

“L’assalto alla Rai dalla fiction al reality”, di Giovanni Valentini

Il risparmio costa sudore e nessuno ti regala nulla: si deve cambiare il modello culturale propagandato anche dalla tv pubblica in trasmissioni come quella dei pacchi. (da “Cleptocrazia” di Elio Lannutti — Imprimatur editore, 2013 — pag. 140). Con l’irruzione di Beppe Grillo e di un gruppo dei suoi parlamentari nel quartier generale della Rai, in viale Mazzini a Roma, l’assalto della politica al servizio pubblico è passato dalla fiction al reality. L’occupazione dell’azienda radiotelevisiva di Stato, perpetrata finora dalla partitocrazia all’insegna della lottizzazione e poi completata “manu militari” sotto il berlusconismo, s’è materializzata per la prima volta nella minacciosa invasione dei Cinquestelle che sono saliti fino al settimo piano, quello della direzione generale, irrompendo nelle stanze dei funzionari, interrogando i dirigenti e rivendicando perfino un presunto “diritto di ispezione”. Fortunatamente, l’episodio s’è risolto senza conseguenze. Ma, stando alle testimonianze dei presenti, l’irruzione avrebbe potuto anche degenerare in un incidente. Il direttore generale, Luigi Gubitosi, insediato da appena un anno, ha ricevuto Grillo e il presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza, Roberto Fico, ascoltando le …

“Gli invisibili e gli assenti”, di Gabriele Romagnoli

All’indomani del naufragio al largo dell’Isola di Lampedusa le fotografie dei sopravvissuti giungono su questo tavolo. La finalità è sottoporle a un esame, paradossalmente definibile autoptico, dei volti e delle espressioni, corroborato dalle dichiarazioni rilasciate da due degli effigiati. Le immagini stesse non sono pubblicabili “in chiaro”, in ossequio a una comprensibile richiesta dell’Onu di non mettere a repentaglio le già tormentate vite dei familiari rimasti nei Paesi d’origine. Occorrerà pertanto al lettore fare uno sforzo per visualizzare le suggestioni dello scrivente. Le cui impressioni sono anzitutto basate su numeri. I superstiti parlano di un carico di 500 vite umane. L’album fotografico si ferma a quota 153. La sottrazione è la cifra del massacro. La sua evidenza è data dall’assenza. Che ha natura sia quantitativa che qualitativa. Emerge nell’impatto visivo la sparuta presenza femminile. A un più attento esame la conta si ferma a 5 visi di donna su 153, corrispondenti ai numeri 42, 107, 108, 132, 149. La prima comunica smarrimento, la bocca semiaperta, lo sguardo vacuo, fisso su qualcosa che non c’è più. …

“Morire con un numero al posto del nome”, di Attilio Bolzoni

Un morto, un numero, un «presumibilmente» che racconta tutta una vita. Morto numero 31, maschio, nero, presumibilmente trent’anni. Morto numero 54, femmina, nera, presumibilmente vent’anni. Morto numero 11, maschio, nero, presumibilmente tre anni. Presumibilmente: è tutto quello che sappiamo di loro camminando fra i cadaveri di Lampedusa dopo che il mare ce li ha portati. Sembrano manichini quelli che vedo allineati e nascosti in sacchi neri e azzurri, bianchi, grigi, verdi. Da un telo viene fuori un gomito, da un altro esce un piede, c’è una mano, un naso, un seno, c’è una scarpa, una sciarpa, un orecchio. Carcasse, centoundici carcasse che adesso sono lì immobili e nella loro immobilità sembrano disperarsi, implorare, maledire. Presumibilmente, questa parola l’abbiamo sentita ripetere centoundici volte oggi. L’inferno di Lampedusa ci ha spalancato le sue porte quando quattro carri funebri sono scivolati nella grande morgue che è quell’hangar dell’aeroporto, seguiti da due camion carichi di bare. Centoquaratanta. Di abete, di faggio, noce, di mogano. Chiare, più scure, alcune con lo stampo metallico di un fiore sulla parte superiore, altre …

“Decreto cultura leva per la crescita”, di Antonello Cherchi

Il pacchetto cultura ha trovato la via d’uscita dal Parlamento. Ieri, infatti, la Camera ha approvato definitivamente il decreto legge 91/2013 (il cosiddetto «Valore cultura»), che rischiava – dati i tempi ravvicinati di decadenza, previsti per martedì prossimo – di rimanere invischiato nella crisi di Governo. Il collasso governativo, invece, non c’è stato e Montecitorio ieri ha potuto riprendere le fila del provvedimento e licenziarlo a tempi di record, il giorno dopo che la commissione Istruzione l’aveva inviato in aula. Giungono così al traguardo le misure per rilanciare Pompei, quelle per reclutare 500 giovani da destinare alla digitalizzazione del patrimonio, per distribuire nuove risorse per interventi di tutela e valorizzazione, per dare ossigeno al cinema e alla musica, per invertire la rotta dei bilanci in rosso delle fondazioni liriche, per agevolare gli aiuti privati in favore del “bello”. Insomma, una legge di ampio spettro che ha fatto dire al ministro dei Beni culturali, Massimo Bray, che in questo modo «la cultura torna a essere davvero al centro delle politiche di sviluppo», anche se la strada …