Anno: 2013

“Abolire la Bossi-Fini”, di Claudio Sardo

Un’altra tragedia di migranti immane. Straziante. Che lascia senza fiato. Che ci copra di vergogna. Forse è la strage dalle dimensioni più spaventose. Strage di innocenti. Di donne, uomini, bambini disperati. Che hanno cominciato a morire nella lunga, interminabile traversata del deserto africa- no. Che sono poi finiti nelle mani dei mercanti di morte. E al termine della tortura sono stati inghiottiti dal mare. Dal mare nostro. Hanno pianto, hanno gridato e noi non li abbiamo ascoltati. Non li abbiamo salvati. Non siamo stati capaci della nostra umanità. E adesso non possiamo difenderci con l’indifferenza. Non basta scaricare le responsabilità, che pure ci sono, solo sugli altri. L’immigrazione è un fenomeno epocale, planetario. Affrontarlo con serietà, solidarietà, rigore, cioè fare in modo che diventi fattore di sviluppo e non di discriminazione o di morte, è il risultato di politiche difficili, serie, complesse. C’è bisogno di Europa, c’è bisogno di cooperazione internazionale, c’è bisogno di politiche di sviluppo nei Paesi più poveri, c’è bisogno di un controllo efficiente ma al tempo stesso di un rispetto autentico …

“Per chi piange l’Europa”, di Massimo Gramellini

Quanta ipocrisia sulle facce dei potenti listate a lutto, mentre le vittime della strage annegano una seconda volta nella retorica. Quanto cinismo tra i leghisti che considerano una soluzione respingere i disgraziati, affinché si rassegnino a morire a casa propria: lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Intanto in tv va in scena il rito della commozione a reti unificate, la ricerca del caso umano, l’intervista all’eroe da esibire nei talk show per far dimenticare le radici di questo dramma, più ampio nelle dimensioni ma identico ai tanti altri che ci sono scivolati addosso senza lasciare traccia, a parte uno spruzzo di lacrime. Finché i disperati in fuga dalla violenza e dalla miseria marcivano a spese nostre nei lager di Gheddafi, nessuno si interessava alla loro sorte. Adesso che le gabbie si sono aperte e le bagnarole dei banditi hanno ripreso il largo, si piangono i morti e si continuano a ignorare i vivi. L’Europa, che fa la morale all’Italia per lo sfondamento di un parametro economico o la dimensione non regolamentare di una zucchina, tratta …

“Sono loro il nostro prossimo”, di Adriano Sofri

Ci si può commuovere tutti i giorni, o c’è bisogno di una pausa, di una tregua – non so, una settimana, almeno un paio di giorni – fra una tragedia e l’altra? O commuoversi comunque quando la cifra dei morti è così esorbitante? Quando ci sono i bambini (le donne incinte ci sono sempre), e c’è ogni volta un dettaglio nuovo. Questa volta è il fuoco acceso dentro una carretta con 500 persone, come accendere un falò in un autobus all’ora di punta, con le porte che non si aprono. Riescono sempre a procurarsi un dettaglio nuovo, queste disgrazie. A Catania è in rianimazione il migrante eritreo scampato a tutto, anche alla spiaggia di Sampieri coi cadaveri allineati dei suoi compagni, e investito da un’auto. I dettagli di ieri saranno troppi per raccoglierli, i soccorritori pensano a soccorrere, magari piangendo, e i superstiti, una volta rifocillati e sbattuti in qualche Centro di Indifferenza ed Espulsione, non saranno più interessanti, coi confini spinati e i deserti e i mari che hanno attraversato, i cadaveri che hanno …

Lutto nazionale

“Si é consumata una tragedia immane questa mattina all’alba sulle coste di Lampedusa e, minuto dopo minuto, assume dimensioni enormi. È ora di dire basta. Non si può restare indifferenti di fronte a questa ennesima giornata nera nella storia del nostro Paese, dell’Europa e del Mediterraneo”. Lo afferma Khalid Chaouki, deputato e responsabile Nuovi Italiani per il PD, intervenendo nell’Aula di Montecitorio. “Il Governo – precisa Chaouki – d’intesa con l’Europa, deve impegnarsi con urgenza per trovare soluzioni definitive, l’Italia, e soprattutto la Sicilia, è la porta d’Europa, l’UE deve farsi carico di quella che è, a tutti gli effetti, una questione europea. Il mio profondo cordoglio per una delle pagine più tristi della storia degli sbarchi, non possiamo più fare finta di niente”. “Tragedia terribile, l’Europa non può nascondersi” così Roberto Speranza, Presidente Deputati del PD. “Impossibile rimanere indifferenti di fronte alla terribile tragedia di Lampedusa – ha aggiunto – ancora una volta donne, uomini e bambini perdono la vita per fuggire povertà, guerre e persecuzioni. La politica deve dare risposte e l’Italia deve …

“Il Cavaliere vice del suo vice”, di Curzio Maltese

All’ora di pranzo si compie la tragedia di un uomo ridicolo. Berlusconi poteva scegliersi una fine drammatica da Caimano, con paesaggi in fiamme alle spalle, oppure una farsesca. Ha scelto con coerenza la seconda. All’una e mezza, quando l’ombra del Cavaliere annuncia la fiducia e subito scoppia a piangere, sulle tribune del Senato la stampa di mezzo mondo esplode in una risata. Soltanto una collega svedese vagola in preda all’angoscia, come certi turisti abbattuti dall’afa e dalla sindrome di Stendhal: «Ma che succede? Qualcuno può spiegarmi?». Erano arrivati tutti al richiamo della grande giornata storica ed eccoci a raccontare la solita replica dell’8 settembre all’italiana. Un 8 settembre della destra, dove Berlusconi è allo stesso tempo Mussolini, Badoglio e il re, ma l’annuncio rimane lo stesso della guerra che continua a fianco dell’alleato, chiunque esso sia. Il generale ha firmato la resa senza avvisare i colonnelli, i quali hanno continuato a spararsi contro fino a notte fonda nei talk show. Sui banchi della destra campeggiano ancora in bella vista le copie del Giornale di famiglia, …

“La discesa degli istituti professionali”, di Alessandro Giuliani

Denuncia del Consorzio nazionale, a cui aderiscono una quarantina di istituti professionali, tecnici e di istruzione superiore di diverse regioni italiane: per colpa delle politiche degli ultimi governi ormai siamo considerati “di serie Z”, con meno iscritti complessivi ma sempre più ragazzi demotivati, bocciati in altre scuole, stranieri, portatori di handicap. Altro che fiore all’occhiello. Ma guai a chiamarle anche scuole di serie B: gli istituti professionali sarebbero considerati addirittura “scuole di serie Z”. Colpa delle politiche degli ultimi governi, che hanno portato al crollo delle iscrizioni e a un generale peggioramento delle condizioni in cui lavorano i docenti e studiano i giovani. La denuncia è del Consorzio degli Istituti professionali, una rete di circa quarantina di istituti professionali, tecnici e di istruzione superiore di diverse regioni italiane, riuniti a Cervia per l’annuale convegno nazionale. Al termine dei lavori, il presidente, Agnese Borelli, ha inviato una lettera al ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, per chiedere un incontro urgente. E cercare di introdurre delle misure compensatrici alle norme che hanno sottratto tempo scuola agli alunni e …

“Femminicidio, finanziati i centri antiviolenza” di Rachele Gonnelli

Rivisto e corretto, ieri, il decreto sul femminicidio accoglie finalmente le osservazioni di associazioni e centri anti- violenza. Roberta Agostini, segretaria del coordinamento donne del Pd e vice- presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, è soddisfatta. «Abbiamo lavorato molto negli ultimi giorni e alla fine il testo è molto migliorato. Abbiamo fatto tutta una serie di audizioni di operatori e associazioni, accogliendo la maggior parte delle osservazioni, e d’accordo con il governo siamo riusciti a trovare un finanziamento che, seppure insufficiente, è un primo passo rispetto allo zero fondi della prima stesura, perché almeno scongiura la chiusura dei centri antiviolenza e prevede un primo finanziamento per quello che sarà il piano nazionale. Un piano che dovrà occuparsi non solo di repressione ma anche di prevenzione, monitoraggio, formazione permanente dei soggetti coinvolti, dalla polizia alle scuole. Il governo si è poi impegnato a trovare altre coperture all’interno della prossima legge di stabilità. Il decreto sul femminicio licenziato ieri mattina dalle commissioni I e II di Montecitorio è dunque pronto per andare in aula, cosa che …