Anno: 2013

Ghizzoni e Vaccari “L’agenzia delle Entrate rimanga a Mirandola”

Testo dell’interrogazione Al Ministro dell’economia e delle finanze – Per sapere Premesso che: In applicazione delle ormai note norme della c.d. spending review, con le quali è stato predisposto un piano di revisione dell’assetto organizzativo degli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate, il 30 settembre è prevista la chiusura definitiva dell’ufficio Territoriale di Mirandola; l’ufficio Territoriale di Mirandola è il riferimento per un bacino d’utenza esteso: ad esso, infatti, si rivolgono non solo i “contribuenti” residenti dei 9 comuni dell’area nord modenese (Camposanto, Cavezzo, Concordia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, San Felice Sul Panaro, San Prospero, San Possidonio), ma anche i residenti dei confinanti o vicini comuni della provincia di Mantova che, tradizionalmente, gravitano su Mirandola per i servizi erogati e per la presenza delle scuole medie superiori; recenti dati dimostrano che l’ufficio Territoriale di Mirandola ha svolto una mole di lavoro considerevole: nel 2011 le pratiche relative agli atti privati sono state più di tremila; la chiusura di tale servizio penalizzerà pertanto i cittadini dell’area nord modenese, che da oltre un anno e mezzo affrontano peraltro …

“Allarme crisi, sindacati contro”, di Alessandra Ricciardi

I sindacati hanno ben chiari i rischi di una crisi. A partire da quell’ipotesi, che diventa sempre meno remota, di una legge di stabilità scritta dalla cosiddetta Trojka (Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e Unione Europea), e che non sarebbe assai diversa da una manovra messa a punto esclusivamente da un soggetto ragionieristico (ministero dell’economia) e non anche politico: tagli lineari alla spesa dello stato, con una riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici, se non addirittura (come del resto già avvenuto in Grecia) un licenziamento delle unità ritenute in esubero, dalla sanità alla scuola. É questo uno degli scenari più inquietanti che sta dietro la porta della crisi politica che nei prossimi giorni dovrà essere definita nei suoi contorni e nei suoi sbocchi con il ritorno in parlamento del premier Enrico Letta. Ieri i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti, hanno annunciato la mobilitazione e sottoscritto un documento a sostegno della governabilità del paese. Per spiegare le loro ragioni si preparano volantinaggi nei supermercati e assemblee …

“Il coraggio di salvare la faccia”, di Michele Brambilla

Da quel che se ne sa, l’incontro di ieri pomeriggio fra Berlusconi e i gruppi parlamentari del Pdl è stato più simile a un Politburo che all’assemblea di un partito che vive in una democrazia. Il capo ha parlato permettendo agli altri una cosa sola: di ascoltare. Le domande non erano permesse, le obiezioni men che meno. A Cicchitto che avrebbe chiesto la parola, pare che Berlusconi abbia risposto che se ci si mette tutti a discutere, non si finisce più; e quindi se l’ex capogruppo alla Camera ha qualcosa da dirgli, fa meglio a dirglielo in amicizia, durante una cena, davanti a un buon bicchiere di vino. Alla fine, Berlusconi ha assicurato che con i ministri e i perplessi del partito «è tutto chiarito». Non sappiamo se sia vero, e se il dissenso sia rientrato a tempo di record. Pare che, in realtà, i contrari alla crisi siano ancora più contrari di prima, per non dire furenti per il trattamento da scolaretti che è stato loro impartito. Bisogna vedere, però, fin dove avranno il …

“Diversamente grillini”, di Michele Prospero

Nessun patteggiamento, ripete Grillo mentre la crisi spalanca attimi di panico sul destino del Paese. In piena crisi di sistema, dalle istituzioni messe sotto scacco da Berlusconi alla tenuta sociale ed economica, rifiutare di entrare nei giochi istituzionali è indice di una mentalità, non antipolitica, ma impolitica. Si può anche sostenere che Pd e Pdl sono tra loro eguali. Che tra destra e sinistra nessuna differenza più corre ormai. Si può asserire con sommo disprezzo che le larghe intese siano state una vera sciagura. Che nelle sorde aule del Palazzo ogni vento di novità è soffocato. E tanto vale spostarsi sui tetti di Montecitorio a sventolare bandiere. Ma dopo la denuncia irriverente, dopo il gesto simbolico viene pur sempre il momento della responsabilità. Almeno dovrebbe subentrare. Per chi fa politica, in qualsiasi campo della lotta si collochi, persino nella trincea estrema, esiste dopo la battaglia più irriducibile anche il tempo della condivisione di un terreno comune. È quello che i grandi classici del realismo politico, da Machiavelli a Weber, chiamano il senso della responsabilità verso …

“La tempesta perfetta”, di Nicola Cacace

Un Paese che resta senza governo in una crisi sociale come questa è come una nave che resta senza timone nel pieno di una tempesta. Le speranze che non affondi si riducono a pochi spiccioli di probabilità. Questa immagine dovrebbero avere davanti agli occhi quanti in queste ore hanno la responsabilità ed il potere di evitare la crisi di governo. Qui non si tratta più di Imu e di Iva, cose pur importanti al cui confronto le nuove problematiche sono milioni di volte più importanti, qui si tratta del sangue e della carne di milioni di italiani, dai giovani senza futuro che guardano oltre frontiera ai milioni senza lavoro e senza cassa integrazione, dal 30% delle famiglie del Sud che navigano in mare di povertà ai milioni di famiglie di Nord, Centro e Sud, che già non arrivano a fine mese, dai milioni di artigiani che lottano per non chiudere alle grandi aziende in crisi o in cassa integrazione, Ilva, Terni, Merloni, Fiat, dalle migliaia di piccole imprese strozzate da scarsa domanda e crediti zero …

“Le carrette di Caronte”, di Adriano Sofri

Nelle prime fotografie sono ancora pochi e disordinati, scoperti, supini con le braccia spalancate, in croce sulla sabbia. Nelle ultime sono allineati in un ordine pietoso, avvolti in lenzuoli bianchi. Coi piedi che fuoriescono, e lasciano vedere che qualcuno ha le scarpe, qualcuno una sola o nessuna. Come mai non hanno tolto le scarpe, prima di buttarsi? Forse non ne hanno avuto il tempo, forse hanno pensato che andare finalmente verso la nuova vita senza scarpe sarebbe stato troppo svantaggioso, o vergognoso. Sono tutti uomini, i testimoni dicono che alcuni dei morti avevano cercato di aiutare i compagni di viaggio. Sono tredici, ma si dice che ci sia un quattordicesimo morto, lo cercano: annegare in tredici, non sta bene. Molti, a riva, sono scappati, ne hanno ritrovati 70, anche una decina di bambini, una donna incinta ed esausta, un’altra donna. Uno, scappando, è stato investito da un’auto. Povero lui, disgraziato anche l’autista. E questo da dove sbuca? – si sarà chiesto. Dall’Eritrea, sbucava dall’Eritrea. È arrivato fino all’appuntamento con l’auto, pirata per giunta, dicono le …

“Storia minima dell’aumento dell’IVA fra il 2011 e oggi, ovvero ricordiamoci che l’aumento dell’IVA fu introdotto da Berlusconi nell’estate del 2011”, di Marco Causi

L’aumento dell’IVA è una questione che ha una sua storia. Una storia che ci permette di ricordare e ricostruire alcuni dei passaggi più drammatici della vita politica ed economica italiana negli ultimi due anni. E di apprezzare, quindi, il punto in cui siamo oggi, molto migliore di quello di due anni fa, grazie ai tanti interventi messi in campo, prima, dal Governo Monti e, poi, dal Governo Letta. Un punto che avrebbe potuto ulteriormente migliorare se i parlamentari e i ministri del PDL, con le loro sciagurate dimissioni, non avessero interrotto l’azione del Governo. La storia ha inizio nel luglio del 2011, con il decreto-legge n. 98, il primo tentativo del Governo di allora di porre un argine alla crisi finanziaria che aggrediva l’Italia mettendola a rischio di insostenibilità per effetto del suo ingente debito pubblico. Si stabilì – con il voto contrario del Partito Democratico – di prevedere un taglio per 4 miliardi nel 2013 e per 20 miliardi nel 2014 a carico della spesa sociale e dei regimi di esenzione e agevolazione fiscale …