Anno: 2014

“Biagi è in pericolo, dategli la scorta” l’allarme il giorno prima del delitto, di Carlo Bonini

Marco Biagi morì due volte. Del piombo brigatista, alle 20.15 del 19 marzo 2002. E quindi, come ora documentano gli atti e le testimonianze acquisite dalla Procura di Bologna, nelle tre settimane che seguirono, della sapiente opera di “cover up” della cosiddetta “Relazione Sorge”. Il documento di 57 cartelle commissionato da Claudio Scajola al suo allora capo di gabinetto doveva infatti elidere (come del resto fece) agli occhi dell’opinione pubblica e del Parlamento, ogni circostanza di fatto in grado di documentare la piena consapevolezza dell’allora ministro dell’Interno Claudio Scajola, del suo gabinetto e del vertice del Dipartimento di Pubblica sicurezza del rischio che il giuslavorista correva. Doveva tagliare ogni possibile nesso causale tra il cinismo di chi decise di non raccogliere il grido disperato di “un rompicoglioni” e la sua terribile fine. Per poter così agevolmente scaricare le responsabilità “amministrative” e politiche di quella morte sull’asserita ignavia degli uffici periferici di Polizia di Bologna, Milano e Roma. Quelli che, tra il settembre e l’ottobre del 2001, avevano proceduto alla revoca della scorta. La Relazione Sorge …

"Smemorati e distratti", di Michele Ainis

Domani votiamo, però senza sapere bene per che cosa. Pare ci sia di mezzo il governo presieduto da Renzi: i suoi avversari (e molti suoi compagni di partito) non aspettano che un flop per buttarlo giù dal trono. Secondo altre indiscrezioni la posta in palio è invece il Quirinale: Grillo e Casaleggio sono pronti a chiamare una ditta di traslochi, se il loro movimento verrà benedetto dalle urne. Berlusconi no, lui è in una botte di ferro. Ma se perde di brutto, perde pure la legge elettorale: come fai a timbrare il ballottaggio previsto dall’Italicum, quando al ballottaggio balleranno soltanto i tuoi nemici? E il Pd, avrà ancora voglia di cambiare il Senato, se tracolla alle elezioni? Non si sa, non si capisce, anche perché c’è un tale baccano! Durante questa campagna elettorale abbiamo sentito rimbombare minacce ed improperi, chi ha evocato Stalin, chi Hitler, chi il fumo nero che saliva al cielo dalle fornaci di Auschwitz. Eppure è proprio su Auschwitz che si vota. Perché l’Europa è nata lì, da quell’orrore senza precedenti. È …

«Solo il Pd cambierà l’Europa» di Matteo Renzi

Più volte mi sono sentito chiedere quanto mi stessi giocando in queste elezioni. Come se il 25 maggio fosse una data riguardante la carriera politica di una persona, di un partito o di un governo. Un vecchio vizio italiano di riportare sempre tutto alle provinciali beghe politiche interne. Domenica invece ci giochiamo qualcosa di molto più grande e decisivo. Ciascuno di noi è chiamato, attraverso il voto, ad indicare quale futuro costruire in Europa e quale ruolo l’Italia saprà interpretare per imprimere un cambiamento profondo, reale e duraturo all’Europa. Sapendo che questo riguarda la propria vita, la vita della propria famiglia e della propria comunità. Perché l’Europa non è qualcosa di astratto, lontano dai nostri problemi quotidiani. Se noi non ci occupiamo dell’Europa, questa comunque si occupa di noi. Mi sarebbe piaciuto poter discutere seriamente delle grandi sfide che ci attendo- no nei prossimi anni e di come poterle affrontare con un’Italia protagonista. Discutere di quanto l’Europa del solo rigore in questi anni non ha funzionato e di come farla tornare ad essere il sogno …

#unoxuno #iovotoPd

Tra meno di 48 ore si apriranno le urne per rinnovare il parlamento europeo e per eleggere i sindaci e i consigli comunali di molti comuni. Alcune forze politiche, in oltre un mese di campagna elettorale, hanno molto inveito e urlato per trasformare questa competizione elettorale in un test sul governo Renzi. Un governo alla guida del Paese solo da 80 giorni e che ha già conseguito diversi, tangibili risultati: uno su tutti, la più significativa RESTITUZIONE di tasse a 10 milioni di lavoratori (80 euro netti al mese) e a 3 milioni di imprese (2,3 miliardi). E chi dice che è poco, forse non è tra coloro che ne hanno veramente bisogno, come purtroppo milioni di italiani. Ciò detto, ora bisogna rimboccarsi le maniche per dare sostegno agli incapienti e ai pensionati. Un passo allora alla volta. Ma potrei ricordare anche l’accordo per salvare l’Elettrolux, l’avvio di Garanzia Giovani, gli investimenti in cultura e turismo con Artbonus, il decreto varato ieri, oltre ai provvedimenti per ridurre le spese della politica (con il superamento delle …

Lettera di Matteo Renzi agli elettori

Gentile amica, caro amico, meno di sei mesi fa le primarie del Partito Democratico mi hanno consegnato il compito di guidare la nostra comunità. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, sia nella vita del PD che in quella del Governo. Oggi l’Italia prova a ripartire concretamente con misure di sostegno al ceto medio come gli 80 euro mensili, con la diminuzione del 10% dell’Irap per le aziende, con un decreto occupazione che ha consentito di salvare migliaia di posti di lavoro a cominciare da Electrolux, con un investimento senza precedenti sulle scuole con circa diecimila cantieri che partiranno nella pausa estiva. Dall’agricoltura al volontariato, dalla cultura alla pubblica amministrazione, dal fisco alla giustizia i progetti del Governo sono pronti, nel rispetto dei tempi previsti. E le riforme istituzionali e costituzionali stanno marciando: legge elettorale approvata alla Camera, testo base del Senato adottato in commissione, riforma delle province conclusa. Non è un caso che il prossimo 25 maggio non voteremo più per le province. Migliaia di politici in meno, grazie all’azione del PD. …

"Mafia, Napolitano chiede di combatterla con le armi della Scuola", di Alessandro Giuliani

Il Capo dello Stato per la prima volta a Civitavecchia per salutare i 1.500 studenti della Nave della legalità in partenza per Palermo in occasione dell’anniversario della strage di Capaci: per vincere la mafia bisogna studiare, capire, impegnarsi ed entusiasmarsi. Bisogna combattere tenacemente, contiamo su di voi. Il presidente del Senato Pietro Grasso: stando con voi mi sento più forte e ricco. Il ministro Giannini: è giunta l’ora di investire la scuola di compiti che vanno oltre la classe dandole mezzi, sostegno e fiducia che forse sono mancati negli ultimi anni. È arrivato il momento di “puntare anche sulle armi della Scuola” per combattere la criminalità organizzata. A dirlo è stato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, salutando per la prima volta a Civitavecchia gli studenti della Nave della legalità in partenza per Palermo. Il Capo dello Stato ha parlato della necessità di contrastare la criminalità organizzata, commuovendosi al ricordo dell’assassinio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. “Prevenire soprattutto la corruzione che è la principale fonte di cedimento verso le mafie”, ha detto Napolitano. Incaricando …

"Tutte le sfide che ci attendono da lunedì", di Paolo De Castro

Gli elettori non cadano nella trappola di euroscettici come leghisti e grillini. Combattere la retorica dell’Europa dei tecnocrati e dimostrare che a Bruxelles pagano doti come impegno, capacità negoziale, studio approfondito delle tematiche in discussione. Questo è l’impegno che dobbiamo assumere dal giorno dopo le elezioni europee. Rappresentando ai cittadini cosa è davvero l’Europa, quali sfide possiamo affrontare per migliorarla, quanto è indispensabile per il futuro nostro e dei nostri figli. Dobbiamo recuperare un deficit di comunicazione e di impegno che ha pregiudicato in larga parte il rapporto tra cittadini e politiche europee. L’irresponsabile uso dell’Europa come capro espiatorio di ogni male, di cui una politica demagogica e irresponsabile ha abusato, ha portato l’Europa ad essere un concetto addirittura inviso ad una buona parte di elettori. La mia esperienza al parlamento europeo mi ha insegnato che il lavoro paga e che la tecnocrazia europea è una balla che fa comodo raccontare all’occorrenza. Mi ha insegnato anche un modo diverso di fare politica: pochi riflettori e molta concretezza. Non c’è l’eco mediatico a cui siamo abituati …