Anno: 2014

"Più occupati ma non tra i giovani", di Laura Cavestri

Che sia la “molla” del lavoro stagionale (spiagge, hotel e locali che assumono solo per l’estate) o quella di “Garanzia giovani” che fa calare gli scoraggiati e allarga la platea dei ragazzi in cerca di lavoro, ieri l’Istat ha nuovamente certificato la dicotomia del mercato italiano, con la disoccupazione globale in flessione ma sempre in crescita tra i giovani. Secondo i dati diffusi, a giugno, il tasso di disoccupazione è sceso al 12,3%, rispetto al 12,6% di maggio (-0,3% congiunturale ma +0,1% in un anno). In assoluto gli occupati sono aumentati di 50mila unità (+0,2%) a quota 22 milioni 398mila. Il tasso di occupazione – al 55,7% – cresce dello 0,2% congiunturale e dello 0,1% sul 2013. La situazione resta però drammatica nella fascia 15-24 anni: il 43,7% è senza lavoro (+0,6% rispetto a maggio e ben +4,3% rispetto a giugno 2013). In pratica, rispetto a maggio, tra i giovani, si contano 31mila occupati in meno e da giugno 2013, 96mila in meno. «L’aumento di 50mila occupati a giugno – ha affermato il ministro del …

"Per salvare il nostro patrimonio serve un’alleanza con i cittadini", di Daniele Manacorda

Al grido di “dobbiamo salvare le soprintendenze” anche un intellettuale di rara intelligenza come Carlo Ginzburg paventa nel suo articolo apparso su Repubblica il 29 luglio il ridimensionamento delle loro competenze con i conseguenti danni al nostro patrimonio e al paesaggio. Il decreto Franceschini — di cui Ginzburg parla per sentito dire — attribuirebbe a persone «prive di conoscenze specifiche » scelte importanti, che decideranno nientemeno che «della sopravvivenza di opere, di edifici, di equilibri paesaggistici fragilissimi». Il decreto in realtà dice tutt’altro, attribuendo compiti di coordinamento a commissioni regionali per il patrimonio culturale composte dagli stessi soprintendenti. Siamo come paralizzati da conservatorismi non più giustificabili da parte di una fetta di classe dirigente, anche colta ma elitaria, che ha paura di cimentarsi con le sfide affascinanti che ci propone l’economia della conoscenza. L’articolo 9 della Costituzione parla infatti di Repubblica e non di Stato, e parla di «promozione della cultura», cioè di valorizzazione: una parola demonizzata da chi la traduce in monetizzazione. Le radici di molti dei problemi attuali stanno nella stagione laica della …

"E Terracini non voleva Palazzo Madama", di Guido Crainz

“LE REGIONI e i Comuni eleggeranno la seconda Camera”: è un titolo dell’ Unità del 17 ottobre del 1946 e dà conto dei lavori della Assemblea Costituente. CITA, più esattamente, un ordine del giorno approvato dalla seconda sottocommissione con l’astensione di comunisti e socialisti: prevede che il Senato sia eletto per un terzo dalle Regioni e per due terzi dai Comuni. Nello stesso numero del giornale un autorevole costituzionalista come Vezio Crisafulli critica appunto “la struttura della seconda Camera”(questo il titolo dell’articolo), vi vede un contrappeso conservatore. Solo curiosità d’epoca, naturalmente, ma ben al di là di esse il clima generale del dibattito di allora andrebbe ricordato a quanti urlano di “Costituzione stracciata” o minacciano di abbandonare il Parlamento (per la verità lo aveva già fatto Silvio Berlusconi l’autunno scorso, e sappiamo come è andata a finire). Quel clima andrebbe ricordato soprattutto perché spiega bene le ragioni per cui si affermò allora il bicameralismo perfetto: è sufficiente rileggere il discorso con cui De Gasperi inaugurò a Roma nel maggio del 1946 la campagna elettorale della …

"Il silenzio dell'Europa", di Andrea Bonanni

ORMAI sembra quasi un luogo comune dire che, di fronte all’eterno massacro che si consuma in Medio Oriente, l’Europa è assente. Ma non è un luogo comune. UN dato di fatto che dovrebbe pesare dolorosamente sulla coscienza di mezzo miliardo di cittadini europei incapaci di fermare la carneficina e anche solo di tentare di farlo. E dovrebbe spingerci a chiederci il perché di questa nostra impotenza che sconfina in una tragica ignavia. Mentre a Gaza la gente muore nelle scuole, nei mercati, negli ospedali bombardati, stritolata tra due poteri che sembrano aver perso di vista il più elementare senso di umanità, l’Europa se ne è andata in vacanza rinviando al 30 di agosto la scelta dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue. Non sappiamo se la titolare della poltrona tuttora in carica, lady Ashton, sia andata in vacanza pure lei. Di certo, se è al lavoro, non se ne vede traccia. Né si vede traccia di Tony Blair, inviato speciale per il Medio Oriente del Quartetto composto da Russia, Stati Uniti, Onu e, appunto, Unione …

"C'è una sola domanda su l'Unità: non com'è stata ma come sarà", di Walter Veltroni

Come sarà l’Unità? Non cosa è stata e cosa è. Credo che l’ambizione che oggi deve muovere la redazione e tutti quelli che hanno a cuore il destino del giornale, a cominciare dal Pd, sia quella di guardare al futuro, non alla sopravvivenza. Lo dico non per un ottimismo di maniera ma perché questo è scritto nel dna dell’Unità e, aggiungo, nelle necessità della sinistra italiana. Persino chi ne scrive male (anche oggi sui giornali) deve ammettere che è stata sempre una presenza indispensabile, che ogni santa mattina quel quotidiano proprio non si poteva saltare. Quando in anni lontani veniva definita come «il Corriere della sera degli operai» non lo si faceva per iperbole, perché l’Unità era un grande giornale politico, ma insieme un giornale di frontiera, il luogo di battaglie sociali e civili, la sede non formale di un dibattito culturale profondo e insieme aperto, anche nei momenti più difficili. Perdere tutto questo sarebbe grave non solo per chi ci lavora e per i lettori, sarebbe grave innanzitutto per la sinistra e per l’informazione …

"Stranieri e città d’arte tengono a galla il turismo italiano. Record di americani", di Flavia Scicchitano

Gli italiani tornano (lentamente) a viaggiare: almeno in Italia, dove nei primi sei mesi del 2014 il flusso dei vacanzieri connazionali è cresciuto dell’1,8%. Numeri che lasciano ben sperare, quelli forniti dall’Osservatorio nazionale del turismo (dati Bankitalia-Istat, rielaborati da Ciset) e presentati ieri al ministero dei Beni culturali. Ma ancora poco competitivi con il turismo straniero che, per lo stesso periodo e con un aumento del 2,3%, si conferma traino del settore. Per il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, però, non basta. «Dobbiamo moltiplicare l’offerta turistica, lavorare sulla digitalizzazione e sulla qualità dell’ospitalità — ha detto — e promuovere il Paese in modo compatto, superando la concorrenza tra regioni». Se «investire nel turismo è una delle condizioni fondamentali per far crescere l’economia», il piano di azione del ministero punta tutto sul Mezzogiorno: «Al Sud si trovano dei tesori unici come Pompei, i Sassi di Matera, i Bronzi di Riace e i turisti scelgono sempre le grandi città d’arte. Bisogna lavorare per renderlo più attrattivo». È anche dai dati che emerge come gli stranieri in …