Anno: 2014

"Il peggio che verrà", di Bernardo Valli

Lo scontro a terra, il corpo a corpo, era inevitabile. Era temuto da entrambe le parti. Ma né Israele né Hamas potevano sfuggire a una battaglia terrestre. Non mi riferisco all’odio irresistibile che alimenta l’animosità di israeliani e palestinesi, ma alla situazione che si era creata e che non lasciava altre soluzioni. Inevitabile dunque e al tempo stesso assurdo l’intervento di Tsahal (52 mila uomini impegnati e altri 18 mila di riserva). E ALTRETTANTO irrazionale, non ragionevole, il disperato rifiuto della tregua da parte di Hamas (con i suoi circa 20 mila guerriglieri rintanati nei tunnel o tra la popolazione). Sarà difficile agli uni e agli altri sfuggire alle trappole che li attendono. Vi finiscono tragicamente, smarrendovi la vita o l’anima, da quando Gaza è stata evacuata dagli israeliani nel 2005. La rivolta è puntuale, come in un indomabile penitenziario, e la repressione arriva altrettanto puntuale. Israele, tenace, reagisce secondo il principio del Muro di Ferro contro quale devono sbattere i suoi nemici. E Gaza, caparbia, disperata, reagisce ribadendo il suo rifiuto. Non riconosce lo …

"Tocca a noi farli smettere", di Luigi Bonanate

La soluzione in Medio Oriente va cercata fuori dallo scontro tra estremismi. Dobbiamo cercarla noi. Possiamo dire quel che vogliamo dei palestinesi, dell’islamismo e della sua ideologia violenta, ma non possiamo permetterci di dimenticare che una parte dell’«ossigeno» che tiene in vita Gaza passa attraverso dei tunnel scavati sotto terra, sia a nord sia a sud della Striscia: insieme alle armi, passa anche cibo, passano medicinali, passano oggetti e cose utili. Ma ce l’immaginiamo che cosa significa la vita dei topi che quasi due milioni di persone fanno tutti i giorni, senza tregue? E non parlo di quelle militari, dico di quelle della vita di tutti i giorni. Ma nello stesso tempo non possiamo indulgere al patetismo e accontentarci della commiserazione per i più sfortunati e infelici girandoci subito dopo dall’altra. Se le cose stanno così, non è né per un caso improvviso o imprevisto né per natura. L’unica cosa della quale non possiamo dubitare è che noi, né israeliani né palestinesi, facciamo comunque parte della tragedia anche se non ne abbiamo favorito od ostacolato …

"Regge il tavolo Renzi-Di Maio, preferenze in cambio del doppio turno di lista", di Francesco Maesano

Il vicepresidente della camera entusiasta: «Con i nostri voti, insieme al Pd, gli italiani ad ottobre avranno le preferenze nella legge elettorale» Il Rio delle Amazzoni è un po’ più stretto. I diritti su questa metafora appartengono a Matteo Renzi, che l’ha utilizzata parlando della riforma del senato. Ma, per ora, ad essersi ridotta sensibilmente è la distanza tra Pd e M5S sulla legge elettorale, tanto da consentire a Di Maio una, seppure molto ottimistica, rivendicazione del primo passo fatto: «Con i nostri voti, insieme al Pd, gli italiani ad ottobre avranno le preferenze nella legge elettorale». Il vicepresidente della camera, piuttosto teso, si era presentato al tavolo con l’ennesima lista di punti: le preferenze, il no alla presenza dei condannati in parlamento e alla candidature plurime, il doppio turno di lista e l’assenza delle soglie di sbarramento. Renzi, arrivato all’incontro un po’ a sorpresa, si è occupato della spunta. Ok a una norma per il “parlamento pulito” e allo stop alla presenza in più collegi dello stesso candidato. Fin qui tutto facile. Sul doppio …

"Il governo scommette su Pompei: «Entro il 2015 finiti i lavori nel sito»", di Guido Ruotolo

105 milioni: sono le risorse stanziate per il progetto; per i lavori conclusi è stato speso circa 1 milione e mezzo. Ogni 4 mesi verifica degli interventi Turni anche la notte in caso di ritardi Raggiante il ministro dei Beni culturali e del turismo, Dario Franceschini, dopo aver firmato il Piano d’azione per il Grande Progetto Pompei: «Finalmente, dopo 4 mesi di lavoro abbiamo ridefinito l’accordo e stabilito un cronoprogramma preciso di interventi. Abbiamo messo mano alla legislazione, formato una nuova squadra ricca di professionalità, e ci lasciamo alle spalle decenni di ritardi e pasticci». Un piano massiccio di interventi finanziati dall’Europa, maturato all’indomani dei crolli nell’area archeologica che hanno creato sgomento e stupore nell’opinione pubblica internazionale: 105 milioni di euro, è il totale delle risorse programmate. Il Grande Progetto Pompei ha conosciuto i suoi primi passi nell’aprile del 2012; se si rispetterà la scadenza della fine del 2015, saranno passati 3 anni e 8 mesi in tutto. Franceschini ha definito «Pompei una grande sfida per il Paese». Prima di lui il comL’incontro di ieri …

"Timidi segnali di ottimismo: forse il peggio della crisi è passato", di Paolo Natale

Anche se i dati reali del Pil non sono ancora rosei, la percezione della gente è cambiata in senso positivo e il clima di fiducia favorisce la ripresa. Per qualcuno dipenderà dall’approssimarsi del meritato riposo vacanziero, per qualcun altro da una sorta di “effetto Renzi”, per altri ancora il corollario di un effettivo miglioramento personale. Quali che siano le ragioni effettive, da qualche settimana in Italia sembra respirarsi un’aria nuova, un’aria non così disperata come accadeva fino a poco tempo fa, un’aria di possibile ripresa economica ed occupazionale. Certo, inutile sottolinearlo, gli indicatori oggettivi del Pil non sono ancora rosei, secondo Eurostat l’inversione di rotta sembra allontanarsi di nuovo, viene confermato il calo del manifatturiero europeo, dopo quello già affiorato nelle grandi economie mondiali. In particolare, i dati sulla crescita della produzione industriale nell’area euro, durante il mese di maggio, sono risultati negativi per la maggior parte dei paesi, attestandosi molto al di sotto delle previsioni degli economisti. Ma un conto sono i dati reali, un altro conto è la percezione che di questi fatti …

"Scelte chiare per la ripresa", di Silvano Andriani

Mario Draghi ha avanzato la proposta di un governo europeo delle politiche strutturali dopo l’annuncio che la Bce si prepara a fornire mille miliardi di liquidità al sistema bancario. L’economia reale, tuttavia, non ha avuto modo di gioire di questo annuncio: gli ultimi dati sono negativi. Lo sono per tutti i paesi europei, compresa la Germania, sollevano dubbi sulla ripresa ed aumentano i timori di una possibile deflazione. Le stesse preoccupazioni ha espresso ieri, a proposito dell’Italia, anche il ministro Padoan. L’idea di coordinare e controllare a livello europeo le politiche strutturali può avere qualche riflesso positivo ma, in generale, appare come un tentativo di razionalizzare la linea esistente che è già fallita rispetto all’obbiettivo di rilanciare l’economia reale in Europa. Innanzitutto è noto che le politiche strutturali producono i loro effetti in tempi medio-lunghi; bisognerebbe inoltre definirle in modo assai diverso da come lo furono nella famosa lettera della Bce al governo Italiano di qualche anno fa che riduceva tutto alla “flessibilità” del mercato del lavoro ed alle pensioni. Livello dell’evasione fiscale e della …

"Il nostro debito verso quei morti", di Paolo Soldini

Non sappiamo che cosìè davvero accaduto nel cielo sopra il confine tra l’Ucraina e la Russia. Chi e come ha ammazzato 295 esseri umani che il destino ha sorpreso in una delle tante parti del mondo in cui la guerra uccide non solo gli uomini e le donne innocenti, ma anche le certezze che avremmo il diritto di considerare ovvie. Come quella di salire su un aereo per tornare a casa, andare a lavorare, oppure in vacanza. Forse non lo sapremo mai, perché la logica dei conflitti moderni rifiuta e disprezza l’obbligo della verità e della trasparenza. Sia stata una mostruosa provocazione o un errore, è anche possibile che nessuno potrà mai dare ai parenti e agli amici di quei morti la consolazione, minima ma dovuta, di sapere perché è toccato proprio a loro. Una cosa però la sappiamo. Quello che accade in quella parte d’Europa riguarda tutta l’Europa. Quella guerra è intollerabile e lo era anche prima che sacrificasse i 295 sventurati che avevano preso quell’aereo ad Amsterdam, una delle nostre capitali. Non c’è …