"Il richiamo di Napolitano e l’inesistente politica estera europea", di Paolo Soldini
Martedì il Parlamento europeo dovrebbe apporvare la nomina di Jean-Claude Juncher alla guida della Commissione europea, mercoledì, a Bruxelles, i capi di Stato e di governo dell’Unione dovrebbero nominare il successore di Herman Van Rompuy alla presidenza del Consiglio Europeo e quello, o quella, di Catherine Ashton nell’incarico di Alto Rappresentante per la politica estera e della sicurezza. Forse verrà anche qualche indicazione sulla figura del futuro presidente dell’Eurogruppo. In due giorni il nuovo assetto dei vertici istituzionali europei sarà definito. Il cambio della guardia avviene durante il semestre italiano di presidenza del Consiglio dell’Unione, il che consegna al governo di Roma una responsabilità politica di qualche spessore. Questo è il calendario e qui si fermano le certezze sul futuro dell’Europa, anche su quello più vicino. Dei mutamenti possibili, necessari, opportuni o auspicati, della strategia economica dell’Unione si è parlato abbondantemente nelle ultime settimane e negli ultimi giorni ed è chiaro a tutti che questo sarà il terreno di uno scontro di cui si delineano già forme e contenuti. L’altra dimensione dell’Europa, invece, quella della …
