Anno: 2014

"Populisti senza futuro", di Michele Prospero

La destra estrema di Farage che, in segno di sfida, volta platealmete le spalle, mentre nell’aula di Strasburgo risuonano le note dell’Inno alla gioia, non compie solo un gesto volgare, che stride con quel senso delle istituzioni che sempre dovrebbe scandire la vita dei parlamenti democratici. Annuncia anche che per le accanite forze dell’antipolitica un fronte nuovo si è aperto, ed è dislocato dentro il cuore delle istituzioni europee. Il vecchio Hegel auspicava la pub- blicità dei lavori parlamentari e cele- brava le sedute descritte dalla stampa come una grande occasione per la crescita della società civile. Pensava che il potere, sottoposto alla valutazione dell’opinione pubblica informata, operasse come «un grande spettacolo che educava egregiamente i cittadini». Quel sistema che connetteva il funzionamento degli organi della rappresentanza con la vigilanza critica della sfera pubblica, pare sempre più un paradisiaco mondo fantastico, che stride con le infernali cadenze della antipolitica di esportazione coltivata dalle destre europee. Se per Hegel «la pubblicità è il maggiore mezzo di educazione» (che suppone deputati che parlano tra loro sapendo «che …

"La via d’uscita costituzionale", di Gianluigi Pellegrino

Doccia scozzese per l’immunità. Ieri pomeriggio il voto in commissione che la reintroduce per intero anche nel Senato non elettivo e competenze ridotte. Ma poi a sera la lettera di Renzi ai 5S che riapre a una migliore soluzione. La scorsa settimana era apparsa una commedia degli equivoci. Grottesca, ma anche facile da risolvere. Era avvenuto infatti che negli emendamenti era improvvisamente sbucata lo scudo. E però tutti rinnegavano la norma. Figlia di nessuno. Spuntata come una improvvida Minerva dalla testa di Giove. L’esecutivo ribadiva la sua assoluta contrarietà. Non solo i grillini urlavano allo scandalo ma anche dal Pd a Forza Italia, respingevano sdegnati ogni addebito. I relatori reagivano addirittura offesi. Il cerino girava a velocità vorticosa. Più del proscenio di una importante riforma istituzionale, sembrava, come ha scritto Massimo Giannini, la trama di Agatha Christie dove colpevole è solo il maggiordomo. Nella conseguente rissa surreale, strafalcioni contrapposti si inseguivano. Gli uni gridavano “per Camera e Senato, o per nessuno”. Senza però considerare che a funzioni e investiture diverse ben può connettersi una diverso …

Rai, Ghizzoni “Stop alle richieste di canone per i pc delle aziende”

La deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni ha interrogato il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi affinché ribadisca, come già avvenuto nel 2012, che aziende e professionisti non sono tenuti al pagamento del canone speciale Rai per l’utilizzo di computer, tablet, smartphone e sistemi di videosorveglianza. In queste settimane, infatti, sono arrivate alle aziende e ai professionisti bollettini per il pagamento di cifre che vanno dai 200 ai 6mila euro l’anno. Era già successo anche nel 2012, ma poi era intervenuto il Ministero competente che con una nota del Dipartimento delle comunicazioni aveva fatto chiarezza sul caso. In queste settimane, senza che nulla fosse mutato nella legislazione vigente, la Rai sta di nuovo inondando le imprese e i professionisti di richieste per pagare il cosiddetto abbonamento speciale, quello a cui sono tenuti coloro che detengono, fuori dall’ambito familiare, uno o più apparecchi, atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive. “Molti imprenditori e responsabili di associazioni di categoria mi hanno contattato – spiega la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni – e io ho deciso …

"Falso in bilancio, Csm e civile «La giustizia non è più un tabù»", da redazione Unità

Aule parlamentari affollate. Di decreti e provvedimenti di legge su materie che scottano. Della grande riforma della giustizia, quindi, se ne riparla a settembre. Per ora se ne conoscono i temi e i confini, ma per la loro realizzazione si può aspettare ancora un po’. «Almeno quei due mesi per dare tempo a cittadini e professionisti del settore di poter dire la loro» dice il premier Renzi. Una consultazione on line aperta a tutti all’indirizzo rivoluzione@governo.it come era già successo per la pubblica amministrazione. La parola chiave, rivendica Renzi, è «partecipazione, contro tutti quelli che dicono che questo governo decide da solo». L’importante è rispettare dodici linee guida. Dodici paletti insuperabili ma già di per sè rivoluzionari perchè toccano santuari inviolabili come il Csm e le intercettazioni. E li toccano in un modo per cui lo stesso Renzi è «molto curioso di vedere cosa scriveranno i giornali e come reagiranno gli interessati». In un modo nell’altro, però, il governo vuole dire basta «ai magistrati che fanno carriera grazie all’appartenenza a una corrente della magistratura» mentre …

"Se l’Italia resta da sola a fronteggiare la marea", da redazione Unità

Da una parte una contabilità che si fa ogni giorno più preoccupante, dall’altra una Unione Europea che al massimo si è limitata a qualche buon proposito espresso sempre e soltanto a parole. Da una parte un impegno concreto, oneroso, che ha permesso di salvare migliaia di vite umane anche a costo di spendere milioni di euro sottratti a bilanci che non tornano mai in tempi di crisi e spending review, dall’altra istituzioni continentali che hanno già spiegato di non essere disposte ad aprire i cordoni della borsa, come se il problema immigrazione riguardasse soltanto l’Italia e non la frontiera meridionale dell’Unione. Sullo sfondo, quell’allarme sollevato un mese fa dal direttore centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere, Giovanni Pinto, ascoltato in audizione dalle commissioni Difesa ed Esteri riunite del Senato: «Un nostro esperto immigrazione a Tripoli parla di 800mila presenze in territorio libico pronte a partire verso l’Europa» ha detto Pinto, sottolineando che i migranti sono «eritrei, somali, sudanesi, senegalesi, gambiani». Un esodo potenziale favorito dal fatto che «in quel paese c’è la percezione di …

Non dovrà essere un semestre di «routine», di Alberto Quadrio Curzio

Il semestre italiano di presidenza europea non potrà portare ad innovazioni radicali ma non dovrà essere di routine perché così si sprecherebbe il successo elettorale di Matteo Renzi, con danni per l’Italia e per l’Europa. A nostro avviso il presidente del Consiglio dovrebbe puntare sulle «continuità innovative» che piacciono anche al cancelliere Merkel, sulle quali Draghi si muove magistralmente e dove Renzi non avrà vita facile come dimostra anche il recente Consiglio europeo che non ha mancato di richiamare alle riforme strutturali tutti i Paesi che non le abbiano fatte adeguatamente. Le continuità innovative (Ci). Il dosaggio tra questi due elementi dipende dalla tattica politica ma l’accentuazione innovativa del quinquennio europeo entrante dovrebbe prevalere al più presto su due linee almeno. Con riferimento ai vincoli di bilancio e all’uso dei fondi europei, le Ci devono assicurare che le eventuali maggiori flessibilità siano connesse a veri obiettivi pro-crescita che abbasserebbero anche i rapporti sul Pil. Il “decalogo” pubblicato sul Sole domenica va in questa direzione su cui proporremo un «Compact Industriale, scientifico, infrastrutturale (Isi)». Con riferimento …

"La pace è più lontana. Una tragedia nata dalla mancanza di un confine netto", di Abraham B. Yehoshua

L’uccisione brutale dei tre ragazzi rapiti è una tragedia che allontana la pace ed evidenzia la necessità di un confine chiaro, riconosciuto, fra Israele e Palestina. La pace è più lontana perché le conseguenze di quanto avvenuto vedranno il governo israeliano di Benjamin Netanyahu tentare di schiacciare Hamas e Hamas scivolare su posizioni sempre più estreme, rintanandosi nell’angolo del terrorismo. Per chi, come me, aveva creduto, serbato grande speranza, nel governo di unità nazionale palestinese di Abu Mazen, con Fatah e Hamas assieme, è un giorno triste. Credevo che questa intesa a lungo perseguita da Abu Mazen, potesse costituire una svolta e avvicinare la soluzione dei due Stati ma ora questo orizzonte si allontana nel tempo. Anche se, in realtà, sappiamo ancora molto poco di quanto è avvenuto: mancano le informazioni su come sono stati uccisi i tre adolescenti, su chi li ha uccisi e dunque anche certezze sulla matrice politica ovvero se si è trattato di un crimine commesso da Hamas oppure da gruppi isolati di criminali che rispondono solo a se stessi. Israele …