"Il diritto di respirare", di Gad Lerner
Il groviglio di corpi accatastati nei barconi fino a provocare la morte per soffocamento di chi sta sotto, è la diretta conseguenza del monopolio sul trasporto marittimo dei migranti che noi europei abbiamo concesso alle organizzazioni criminali. Stiamo uccidendo migliaia di innocenti e stiamo arricchendo le nuove mafie transnazionali. Noi che ci indigneremmo se in simili condizioni venissero stipati gli animali destinati al macello, accettiamo che degli umani vengano caricati sui battelli a cinghiate come bestiame. Quello che i sopravvissuti tra di loro chiamano pudicamente “il viaggio”, ma solo in pochi avranno il coraggio di rievocarlo, è la cruna dell’ago del mondo contemporaneo. Chi lo intraprende sa cosa rischia: ormai depredato di tutto, imbarcandosi è come se entrasse per sua volontà in stive le cui pareti metalliche possono trasformarsi in camere a gas, fatale ultimo azzardo dopo un’infinità di torture subite. Uomini, donne e bambini muoiono sotto i nostri occhi in uno stretto braccio di mare per disidratazione, per affogamento e ora anche per mancanza d’aria. È grottesco pensare di disincentivarli inasprendo i controlli o …
