Anno: 2014

"Renzi soddisfatto: «Accordo molto, molto buono»", da redazione Unità

«La partita adesso si sposta in Italia». Al termine della due giorni di trattative («molto tosta» ammette) nel consiglio europeo prima a Ypres poi a Bruxelles, Renzi torna a casa con un accordo che definisce «molto molto buono». Positivo, spiega il premier, sia nel metodo perché il sì a Juncker è stato posticipato e condizionato a «un accordo politico» su un programma per una Ue che cambi passo verso la crescita, «più alle famiglie che alle burocrazie». E questo era il metodo chiesto dall’Italia: prima le cose da fare, la direzione dove far viaggiare la macchina, poi il pilota. Sia nel merito visto che il focus del documento sottoscritto dai capi di stato e di governo è sulla crescita. Per Renzi si tratta di un successo arrivato anche attraverso una confronto diretto con pure qualche braccio di ferro con la cancelliera Merkel (gli attriti di giovedì notte si sono appianati poi in un faccia a faccia ieri mattina) in cui Renzi s’è fatto forte del successo elettorale del 25 maggio («rappresento il partito più votato …

"Svolta federalista per l’Europa", di Andrea Bonanni

OGGI comincia l’Europa di Jean-Claude Juncker. E sarà, nel bene o nel male, un’Europa diversa da quella che abbiamo conosciuto. Profondamente diversa, a cominciare dalla designazione del presidente della Commissione europea avvenuta, per la prima volta nella storia, con un voto che mette in minoranza la Gran Bretagna e pone fine a quarant’anni di veti inglesi sulla politica europea. La nomina di Juncker non è stata decisa in conciliaboli segreti tessuti nelle anticamere del vertice, come quella di tutti i suoi predecessori. Per diventare presidente della Commissione, l’ex premier lussemburghese ha dovuto ottenere l’investitura dei leader del Ppe come candidato del partito. Il Ppe ha dovuto vincere le elezioni. Il Parlamento ha dovuto costruire una maggioranza basata sulla grande coalizione popolari-socialisti. I capi di governo hanno dovuto inchinarsi alla volontà dei cittadini e dei partiti politici. E, GRAZIE all’impulso dell’Italia, hanno dovuto elaborare una pur vaga piattaforma programmatica per il futuro governo dell’Europa. Tutto questo non era mai successo. E, ora che è avvenuto, cambia radicalmente gli equilibri di una Unione europea in cui l’Italia …

"Dall'asilo all'università, scuola vuol dire sfiducia", di Raffaello Masci

I numeri del Censis raccontano la delusione degli italiani. Meno iscritti e più abbandoni: e aumentano i ricorsi al Tar La scuola ha deluso. Mettiamola così: è sempre il veicolo principale del sapere, è sempre quel percorso da cui non si può prescindere. Ma la promessa che si sintetizzava nello slogan «più studi, più lavori (e più guadagni)» non è più credibile. Almeno per i ragazzi italiani degli anni della crisi: ci si iscrive di meno alle superiori, si abbandona più facilmente e si diserta l’università ogni giorno di più. È la fuga dall’istruzione quella su cui fa un focus il Censis in una ricerca presentata ieri? Forse no. È presto per dirlo. Ma è certo che «aumenta la sfiducia nella scuola come strumento di mobilità sociale», come annuncia il centro studi presieduto da Giuseppe De Rita. Non si crede più, in sostanza, che studiando si possa migliorare la propria condizione sociale ed economica. E i numeri assecondano questa sensazione, tant’è che se si osserva la generazione dei ventenni di oggi che hanno una occupazione, …

"Dalla verità su Ustica nasca una nuova politica estera", di Daria Bonfietti *

Nel XXXIV anniversario della strage di Ustica il nostro pensiero deve andare ainnanzitutto alle 81 vittime innocenti e nello stesso tempo affermare con determinazione che c’è ancora bisogno di verità. C’è bisogno di scrivere l’ultima pagina, la definitiva.
Per questo sento di rivolgermi direttamente al presidente del Consiglio perché l’impegno per la verità su Ustica diventi un tema dominante della politica estera e perché proprio nel semestre di presidenza Italiana, che sta per cominciare, l’Europa, nel suo complesso e nelle sue istituzioni, comprenda che il confine italiano è il confine dell’intera comunità e che quindi, quella notte, sono stati lesi i diritti di tutti i cittadini europei. Ustica è la storia di una verità immediatamente comprensibile già dai tracciati radar di Ciampino e dalle telefonate nei siti militari di quella stessa notte, ma fatta scomparire, inabissata come il relitto, sottratta, prima con la grande menzogna di un cedimento strutturale in un cielo che si afferma completamento sgombro, poi con una vergognosa catena di falsità, soppressione di prove, depistaggi, false informazioni, occultamenti e distruzioni di documenti. Dopo …

"Il rapporto di Federculture. In cultura si spende sempre di meno", di Antonello Cherchi

Resistere per andare avanti. È la parola d’ordine che Roberto Grossi ha lanciato ieri a Roma nel corso della presentazione del 10° rapporto di Federculture, l’associazione delle aziende pubbliche culturali di cui è presidente. Stiamo vivendo un periodo di «nuove passioni, ma anche di grande incertezza», un momento di transizione che – ha affermato Grossi – ha bisogno di «una rivoluzione, un nuovo progetto per il Paese, che solo la cultura può guidare». La prospettiva di rinascita deve prender atto della sconfortante situazione in cui si trova il Paese. Quest’anno lo Stato ha destinato alla tutela del patrimonio solo 87 milioni di euro e all’intero settore culturale 1.595 milioni, ovvero lo 0,19 della spesa pubblica. Risorse che negli ultimi dieci anni si sono ridotte del 27%. È la conseguenza, ha commentato Grossi, «di un’indifferenza verso questo settore pulsante del Paese e di un’arrogante ignoranza che la storia giudicherà». La crisi economica ha sicuramente contribuito. Si è fatta sentire sulla spesa delle famiglie in cultura e ricreazione, che ha continuato a puntare verso il basso: già …

"Ue, la sconfitta più grande di Cameron", di Andrea Bonanni

Il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy ha un senso molto andreottiano dell’ironia. Ma non c’era malizia quando ha scelto Ypres, un luogo entrato nella mitologia delle glorie militari britanniche, per ospitare il vertice che registra la più bruciante sconfitta di Londra in quarant’anni di battaglie europee. E forse segna l’inizio del processo di fuoriuscita del Regno Unito dall’Ue. Il lungo e inutile massacro di Ypres durante la Prima Guerra Mondiale non ebbe nè vincitori né vinti. La battaglia delle nomine che vi si è svolta ieri tra i capi di governo europei, e che si concluderà oggi a Bruxelles, delimita invece con grande evidenza chi ha vinto e chi ha perso. Sul fronte dei vincitori ci sono Angela Merkel, Matteo Renzi e il Parlamento europeo. Su quello degli sconfitti troneggia il premier inglese David Cameron. La Merkel conferma il proprio ruolo di asse portante dell’Europa. Nella battaglia delle nomine era partita male, costretta a rinunciare al potere assoluto dei capi di governo per condividere la scelta del presidente della Commissione con i partiti …

Quei medici volontari della pillola del giorno dopo “Così evitiamo gli aborti”, di Maria Novella De Luca

«Perchè lo facciamo? Perché altrimenti tutti questi “errori” diventeranno aborti, e spesso di ragazze giovanissime. E io non voglio più vedere quindicenni spaventate che vengono in ospedale per interrompere una gravidanza». Lisa Canitano, ginecologa, una vita “di frontiera” tra consultori, ambulatori e reparti della legge 194, dice con amarezza che oggi è più difficile che mai: «Avere la ricetta della pillola del giorno dopo è diventato un vero e proprio calvario». Anzi il paradosso tutto italiano di un farmaco legale che nessuno vuole prescrivere. Una silenziosa e nascosta obiezione di coscienza. Illegale però. E così per averlo le donne e soprattutto le ragazze, devono tortuosamente cercare vie alternative. Racconta Caterina, 16 anni, di Catania: «Ci è successo di notte, si è rotto il preservativo, era sabato sera. Con il mio ragazzo abbiamo vagato come fantasmi per ore. Nessuno voleva farci la ricetta. Ci trattavano come delinquenti…». Il telefono della dottoressa Canitano, presidente dell’associazione “Vita di donna” squilla in continuazione: «Ciao, come possiamo aiutarti?». «I farmacisti la negano, i consultori chiudono alle due del pomeriggio, i …