Anno: 2014

"Ecco gli ex di Sel e M5S Con maggioranze variabili Renzi si allarga al Senato", di Francesco Bei e Giovanna Casadio

Una nuova maggioranza a geometria variabile. Un mese dopo quello strabiliante 40,8%, la calamita renziana sta ridisegnando i confini di tutti i gruppi parlamentari. Dodici deputati e quattro senatori in più, tra quelli appena usciti e quelli in procinto di mollare le vecchie imbarcazioni. Non è solo un fatto numerico, si assiste a un vero e proprio smottamento delle vecchie appartenenze. Alla Camera il dato è eclatante, benché il premio di maggioranza garantito dal Porcellum renda le nuove adesioni politicamente ininfluenti. Da Sel sono già andati via in sei — capitanati dal capogruppo Gennaro Migliore — attratti dal Pd ma per il momento in transito nel Misto. Altri sei vendoliani li dovrebbero raggiungere nei prossimi giorni. La scomposizione di Scelta Civica è inarrestabile. Andrea Romano è ormai già fuori e molti altro lo seguiranno. Ma dove il dato diventa significativo è al Senato, finora luogo infido per Renzi. La transumanza è cominciata. Tra i sette senatori di Sel i più insofferenti sono Dario Stefàno, protagonista nella fase della decadenza di Berlusconi, e Massimo Cervellini. Se …

"Se il mecenate è uno straniero che ama l’Italia", di Francesco Erbani

Si contano sulle dita di una mano. Forse di due. Il più celebre è David W. Packard, appartenente alla famiglia che ha dato vita a un colosso mondiale della tecnologia informatica. Da quindici anni spende un sacco di soldi – siamo a una ventina di milioni – per la manutenzione del sito archeologico di Ercolano. Un altro è Thomas Pritzker – suo padre fondò la catena alberghiera Hyatt e il premio d’architettura – che ha donato agli Uffizi 500 mila dollari. E poi Yuzo Yagi, giapponese, imprenditore tessile: sono suoi i due milioni elargiti alla Soprintendenza archeologica di Roma per il restauro della Piramide Cestia. Oppure Tetsuya Kuroda, che ha versato 1 milione 130 mila euro all’Opificio delle Pietre dure per il restauro della Leggenda della Vera Croce di Agnolo Gaddi in Santa Croce a Firenze. Chiamiamoli mecenati o filantropi: pochi, tanti che siano è a loro, benefattori stranieri, che si guarda quando, con la norma che innalza al 65 per cento lo sgravio fiscale per chi dona soldi ai beni culturali, ci si attende …

"La solitudine al tempo di Internet", di Carlo Buttaroni

Quando i funzionari della società proprietaria dell’appartamento hanno sfondato la porta della casa di Joyce Vincent per conse- gnarle un avviso di sfratto, hanno trovato il suo cadavere acca- sciato sul divano e la televisione ancora accesa. Era il 2006 e Joyce era morta da quasi tre anni. Il corridoio era ricoperto da lettere di vario ge- nere e da richieste di pagamento di tutti i tipi. Intorno al suo scheletro, ammucchiati, i regali che aveva finito di preparare per il Natale 2003. Joyce aveva alcune sorelle, ex colleghi ed ex fidanzati, ma tutti l’avevano persa di vista. Viveva in un monolocale a nord di Londra, in un complesso residenziale sopra l’enorme centro commerciale a Wood Green. Per tre anni, nessuno dei vicini aveva notato nulla di strano. Come Joyce sia morta resta un mistero. Forse la causa è stata l’asma di cui soffriva, forse si è trattato di suicidio. Ha poca importanza. Si è lasciata morire, mettendo in scena una festa inesistente cui non era invitato nessuno, come a drammatizzare la sua immensa solitudine. …

"Giovani senzatetto emergenza europea", di Tito Boeri

Fra una settimana inizierà il nostro turno di presidenza dell’Unione Europea e il primo luglio si riunirà per la prima volta il nuovo Parlamento europeo, uscito dalle urne un mese fa. Sarebbe bello che nei discorsi programmatici all’inizio del semestre italiano e, ancor di più, nei primi atti pubblici dell’organismo oggi più democratico di cui disponga l’Unione venisse dato un qualche segno di attenzione agli ultimi degli ultimi, a coloro che non sono registrati nei seggi elettorali semplicemente perché non hanno una residenza. I senza dimora sono ormai come una città nella città, una popolazione di 50.000 persone nelle sole città europee su cui si hanno dati disponibili. Questi cittadini che dormono accampati in qualche modo nelle strade, anche nei mesi invernali, o trovano occasionalmente rifugio in qualche centro d’assistenza, sono aumentati in media in Europa del 45% durante la Grande Recessione. Non solo nei paesi della crisi del debito (in Italia sono triplicati), ma anche in Germania e nel nord-Europa. Cambia, tra il Nord e il Sud, ma anche tra Est e Ovest dell’Europa, …

"Una maturità per i docenti", di Franco Lorenzoni

Messaggio agli insegnanti: mettiamoci nei panni degli studenti e immaginiamo di sostenere le loro prove. Un esercizio per ripensare l’approccio alla Storia, favorendo l’interdisciplinarietà È interessante leggere tutti i testi proposti all’attenzione dei ragazzi per la maturità di quest’anno, perché evocano l’immagine di una scuola possibile, critica, profonda, capace di affrontare di petto i nodi cruciali del nostro tempo. Terminata la lettura, tuttavia, un’idea luciferina mi balza alla mente: questi temi, che pongono problemi da far tremare i polsi, perché non li proponiamo a noi insegnanti a settembre invece di affidarli ai ragazzi a giugno? Non solo quelli che riguardano la nostra disciplina, naturalmente, ma tutte le tracce a tutti. Sarebbe un bell’esercizio di umiltà che aiuterebbe a metterci nei panni dei ragazzi, perché certamente ciascuno di noi avrebbe bisogno di sostegno, dovrebbe sforzarsi, mettersi in gioco, chiedere aiuto ai colleghi… Provando a entrare nel merito ci renderemmo conto che nelle scuole reali del Paese – specie in quelle delle periferie che Renzo Piano invita a rammendare – siamo ancora molto lontani dal riuscire a …

"Investimenti, imprenditori italiani senza più alibi", di Nicola Cacace

«Non ci sono più alibi per le banche», ha detto Matteo Renzi dopo la decisione della BCE di concedere 400 miliardi di aiuti alle banche, condizionati al fatto che siano trasformati in crediti alle piccole imprese. Renzi deve aggiungere «e non ci sono più alibi per gli industriali italiani». Mentre Bankitalia non nasconde l’intenzione di mettere a punto meccanismi in grado di assicurare che i circa 70 miliardi che le banche italiane riceveranno dalla Bce quasi a costo zero andranno ad imprese e famiglie, tacciono la voci più autorevoli da cui dipende l’intero meccanismo, quelle degli industriali, Confindustria in testa. Perché da essi e solo da essi dipende la ripresa. Da anni gli investimenti lordi, in assoluto e rispetto al Pil, sono ai minimi storici e lo «sciopero» non è degli stranieri ma soprattutto degli italiani, perché dovunque gli investimenti vanno nei Paesi con maggiori opportunità. Si è parlato molto degli Ide, investimenti diretti esteri che sono mancati in Italia e poco o niente delle strategie di investimento dei nostri industriali. Si sono giustamente esaltati …