Tutti gli articoli relativi a: ambiente

"Il futuro prossimo", di Luca Mercalli

Inizio agosto 1812: «Il caldo e la siccità duravano da più di venti giorni. Una parte di questa polvere sabbiosa era pestata dai piedi e dalle ruote; un’altra si sollevava e stava in aria come una nuvola sulle truppe, entrando negli occhi, fra i capelli, negli orecchi, nelle narici e soprattutto nei polmoni delle persone e delle bestie… Il sole pareva un grande globo di porpora. Non c’era vento e la gente soffocava in quell’atmosfera immobile». Così Tolstoj descrive in «Guerra e pace» l’avanzata di Napoleone verso Mosca. Uno scenario che ricorda le cronache di oggi, con la capitale russa soffocata dal fumo di boschi e torbiere in fiamme. Ma c’è una differenza importante. Nonostante il caldo dell’estate 1812 l’Europa si trovava allora ancora dentro la Piccola Età Glaciale, e pochi mesi più tardi l’esercito napoleonico in ritirata venne decimato dal Generale Inverno. Oggi l’ondata di caldo che attanaglia la Russia ha superato ogni record precedente nella serie di due secoli di osservazioni, 39 gradi raggiunti cinque volte in meno di un mese, contro i …

"Addio ai treni per le merci, esultano i camion", di Daniele Martini

Ciò che è assolutamente incredibile è la capacità di questo governo di fare tutte, ma proprio tutte, le cose che devastano il territorio, rendono invivibili le città, peggiorano la vita degli abitanti, sprecano risorse, arricchiscono i ricchi. Treni merci addio. L’Italia si avvia a conquistare anche il record di primo paese d’Europa senza un servizio cargo pubblico su rotaia. Il traguardo non è lontano e le Ferrovie fanno di tutto per raggiungerlo il più in fretta possibile. I dati forniti al Fatto dagli operatori del settore sono molto negativi. Secondo Giacomo Di Patrizi, presidente di FerCargo, l’associazione delle imprese del trasporto merci, dal 2006 al 2010 il traffico è sceso da 68 milioni di treni al chilometro a 42 milioni. Nel 2009 il calo è stato superiore al 30 per cento e quest’anno è previsto un altro arretramento dell’8. La quota di traffico su ferro è ormai appena il 6 per cento del totale delle merci trasportate, la metà della media europea. Su questa Waterloo dei binari pesa ovviamente la crisi economica, ma l’arretramento è …

"Parchi naturali a rischio così il taglio dei fondi colpisce pinete e camosci", di Antonio Cianciullo

Quanto valgono il camoscio del parco del Gran Paradiso e l´orso marsicano, i terrazzamenti delle Cinque Terre e il Vesuvio, le praterie di posidonia di Ustica e il pino loricato del Pollino? Molti si troverebbero in difficoltà di fronte a una domanda del genere. Ma il governo ha una risposta pronta: meno di un caffè all´anno a testa per ogni italiano. La Finanziaria ha decretato che i 50 milioni di euro di un finanziamento già ridotto all´osso sono troppi per la natura protetta. Dopo aver provato a cancellare i parchi nel 2008 inserendoli nell´elenco degli enti inutili, il centrodestra è tornato alla carica dimezzando i fondi: non basteranno più nemmeno per l´ordinaria amministrazione. I parchi nazionali e le aree marine protette dovranno licenziare le guide e chiudere i centri visita. Tagliare le gambe all´ecoturismo, uno dei pochi settori con il segno più. Lasciare mano libera ai bracconieri. Rinunciare a presidiare le eccellenze gastronomiche che hanno contributo a imporre l´italian style nel mondo. Un milione e mezzo di ettari, dalle dune alle zone umide, dalle foreste …

"La Costituzione del Cemento", di Salvatore Settis

Salvano le zone tutelate per legge (e la faccia) dalla cementificazione, ma consentono la distruzione del territorio, senza se e senza ma. Profeticamente, Roberto Saviano ha scritto in Gomorra: «La Costituzione si dovrebbe mutare. Scrivere che si fonda sul cemento e sui costruttori. Sono loro i padri. Non Parri, non Einaudi, non Nenni, non il comandante Valerio». «Cementifici, appalti e palazzi quotidiani: lo spessore delle pareti – prosegue Saviano – è ciò su cui poggiano i trascinatori dell´economia italiana». Proprio questo sta accadendo. Il 4 giugno Tremonti annuncia l’intenzione di modificare l’articolo 41 della Costituzione, secondo cui «la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali»: secondo il ministro, invece, bisogna «uscire dal Medioevo per liberare le imprese». Il “nuovo” articolo 41 deve cancellare i controlli, imporre una totale deregulation. E infatti l’8 luglio il senatore Azzollini presenta al Senato un emendamento alla “manovra” economica secondo il quale il costruttore può avviare cantieri senza alcun permesso, producendo contestualmente un’autocertificazione (“segnalazione certificata …

"Un po' di fresco", di Massimo Gramellini

Sarà l’afa, o l’appiccicaticcio che trasuda dalle intercettazioni, ma in questa estate gelatinosa si sentiva il bisogno di un sorso d’acqua pura. Quasi un milione e mezzo di italiani, ormai indotti a scansare come la peste i banchetti della firmocrazia, hanno apposto il loro autografo sotto la richiesta di referendum contro la privatizzazione dell’acqua. Un record (neppure per il divorzio erano stati così numerosi), consumato nel sostanziale silenzio dei partiti e dei media, che all’argomento hanno riservato solo qualche tiepida polemica. Poiché si ripromette di cancellare una legge di sinistra e una di destra, la battaglia per l’acqua non ha eccitato le opposte tifoserie. E poiché nessuno l’ha «buttata in politica» (ci ha provato Di Pietro, ma è stato messo da parte), questa raccolta di firme è forse la scelta più politica che sia stata compiuta negli ultimi anni: difendere la natura pubblica di un bene essenziale, e farlo in un Paese che considera ciò che è pubblico una terra di nessuno, anziché un patrimonio di tutti. A mettere in moto quel milione e mezzo …

Ricerca e green economy: quale futuro?

Tema di grande attualità quello al centro del dibattito in programma stasera alla festa nazionale del Pd sulla green economy in svolgimento a Carpi (Mo). Si parlerà di Innovazione e ricerca, Università, impresa e dintorni assieme a Patrizio Bianchi, docente di economia e assessore regionale al Lavoro e alla Formazione; Manuela Ghizzoni, parlamentare capogruppo Pd in commissione Istruzione e Cultura della Camera ; Giuliano Poletti, presidente nazionale di Legacoop; Simona Caselli, responsabile Università e ricerca del Pd . Coordina Giuseppe Schena sindaco di Soliera (mo).

"Troppo cibo nella spazzatura le mosse anti-spreco delle città", di Antonio Cianciullo

Gli sprechi hanno anche un costo ambientale per la collettività: una tonnellata di rifiuti alimentari genera 4,2 tonnellate di CO2. Nella cultura contadina lasciare un frutto sulla pianta al momento del raccolto era considerato un segno di empatia verso la natura, un sottolineare le radici comuni. La modernità ha trasformato questo atto simbolico in uno spreco colossale. In Italia tra il momento in cui pomodori e zucchine abbandonano i campi e quello in cui finiscono nel nostro piatto si butta una quantità di cibo sufficiente a sfamare tutti gli spagnoli. Non solo: si parla di 4mila tonnellate di alimenti acquistati dagli italiani e buttati in discarica ogni giorno, 6 milioni in un anno. E in questo impegno dissipatorio siamo in buona compagnia. In Gran Bretagna si gettano ogni anno nella spazzatura 6,7 milioni di tonnellate di cibo ancora perfettamente utilizzabile e 10 miliardi di sterline. In Svezia ogni famiglia butta in media il 25 per cento degli alimenti acquistati. Negli Stati Uniti si arriva al 40 per cento. Numeri impressionanti e destinati a salire visto …