Tutti gli articoli relativi a: ambiente

"Catastrofe non solo naturale", di Barbara Spinelli

Le immagini di Haiti devastata non dicono per intero il disastro, come quasi sempre accade nelle grandi calamità naturali. Dicono il punto terminale di una storia lunga, accorciandola e sforbiciandola d’imperio. Ritraggono la tragedia ignorando le tragedie già avvenute: tremando, la terra le inuma ancor più profondamente. Raffigurano in modi sconnessi lo sguardo di un bambino salvato, struggente di bellezza, e il fulgore ­ tremendo ­ dei machete impugnati da superstiti a caccia di cibi, acqua, medicine. Orrore, bellezza, empatia, discordia: sono frammenti caotici di un tutto inafferrabile. Sono istantanee, e ogni istantanea è la punta di iceberg che restano inesplorati. Vediamo solo questa punta, commossi da eventi estremi. Facendo uno sforzo sentiamo l’odore di morte, descritto dai reporter. La base dell’iceberg, quel che viene prima del sisma, s’inabissa sotto le macerie con i morti. È il terribile destino di parole come umanità, soccorsi umanitari, guerre umanitarie: parole cui si ricorre in simili emergenze e che cancellano la storia, eclissano le responsabilità dei grandi e dei piccoli, dei singoli e delle autorità pubbliche. Parole che …

"La rivolta delle Regioni", di Simonetta Lombardo

Un documento degli assessori all’Ambiente boccia il decreto attuativo di dicembre sui siti e le compensazioni. Ora sono quattro le amministrazioni regionali del centrodestra a schierarsi contro l’atomo in giardino. Anche le regioni del centrodestra fanno lo sgambetto all’atomo in salsa Berlusconi. Perché il decreto attuativo approvato a dicembre dal Consiglio dei ministri che individua le procedure di localizzazione delle centrali non tiene conto dei poteri delle Regioni e le bypassa apertamente in questa tornata normativa, ma anche perché non si costruiscono quattro impianti nucleari senza un piano energetico, senza un deposito per le scorie, senza un valido modello di valutazione ambientale. Alla lista delle undici amministrazioni che lo scorso autunno erano ricorse alla Corte Costituzionale contro la legge di reintroduzione dell’atomo nel nostro paese che sostanzialmente scippava loro la possibilità di governo dei propri territori, si aggiungono oggi tre regioni di destra (Veneto, Sicilia e Sardegna) e la Campania che – per ragioni tecniche – non aveva fatto a tempo ad aderire al ricorso antinucleare. La ripresa della campagna che tiene assieme vera e …

Nucleare, il Pd sfida l'esecutivo "Dica quale sceglie tra questi siti", di Antonio Cianciullo

Una mappa del 1979 indica 45 zone idonee per le centrali. Realacci: “Il governo non parla perché non vuole compromettere le elezioni”. “E’ questa la mappa all’interno della quale si sceglieranno i luoghi in cui costruire le centrali nucleari. Il governo non lo dice perché vuole continuare a mentire agli elettori assicurando in ogni regione, fino all’appuntamento con le urne, che gli impianti verranno collocati altrove. Ma l’elenco è qui, perché non discuterne adesso? Se non parliamo di energia, di lavoro e di sicurezza di cosa vogliamo parlare in campagna elettorale?” Ermete Realacci, del coordinamento del Pd, mostra una cartina dell’Italia con 45 località cerchiate: i punti in cui è possibile collare un reattore. E’ un documento preparato dal Cnen (Comitato nazionale per l’energia nucleare) nel 1979 incrociando i dati sul rischio sismico, sulla popolazione e sulla disponibilità di acqua. “Da allora poco è cambiato: è questa la rosa entro cui scegliere”, continua Realacci. “In Sardegna ci sono 5 siti, ma prima delle ultime elezioni il presidente del Consiglio ha assicurato che l’atomo non sbarcherà …

"La ribellione delle acque", di Mario Tozzi

Una impetuosa ribellione dei fiumi è chiaramente in atto da qualche giorno nel nostro Paese. Sarebbe un ulteriore atto di insensata trascuratezza fare finta di niente di fronte ai segnali che l’ambiente naturale ci invia. Alluvioni e inondazioni sono il naturale decorso delle giornate di pioggia intensa, e da sempre le civiltà fluviali – come quelle padane o tiberine – convivono con l’andamento del fiume e le sue piene. Ma qualcosa è drammaticamente cambiato negli ultimi anni: intanto la pioggia, che oggi cade a cascata innescando le cosiddette «bombe d’acqua», quei flash flood difficili da prevedere che rovesciano in poche ore l’acqua che un tempo cadeva in settimane. Così la pioggia non si infiltra più nel sottosuolo, ma ruscella tutta in superficie e si precipita nei letti fluviali che però non sono commisurati a contenerla. Dunque le alluvioni sono aumentate di frequenza e di intensità, non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo, dal Brasile alla Cina. Questa però è solo una parte del problema, il resto lo fanno gli uomini che vivono …

“Contrordine: l’emergenza rifiuti non è finita”, di Pietro Greco

Contrordine, compagni. L’emergenza rifiuti in Campania non è affatto finita. I termovalorizzatori e la raccolta differenziata non servono. Occorre al più presto aprire nuove discariche in deroga a ogni norma, persino nel parco nazionale del Vesuvio. O la «monnezza» sarà di nuovo per strada. Convocata su questa base dal Commissario straordinario all’emergenza, il sottosegretario di governo nonché responsabile della Protezione Civile, Guido Bertolaso, si apre oggi, 30 dicembre 2009, una Conferenza dei servizi sui rifiuti in Campania davvero surreale. Sia per una questione di metodo. Sia, soprattutto, per due questioni di merito. La questione di metodo consiste nel fatto che la Conferenza dei servizi viene convocata per assumere decisioni, appunto, importanti sulla gestione della «monnezza» a poche ore dalla scadenza del Commissariato e, quindi, dal passaggio da una condizione di emergenza a una condizione di normalità, prevista per domani 31 dicembre. Mentre annuncia il ritorno alla normalità, Bertolaso assume decisioni d’emergenza. Ma, sebbene il metodo in democrazia sia sostanza, è nel merito che la decisione di convocare la Conferenza dei servizi assume i caratteri surrealistici …

“Il mondo si prepara alla guerra del cibo”, di Marco Sodano

Siamo tanti: ad aprile gli abitanti del pianeta raggiungeranno quota sette miliardi. Mangiamo. Chi più chi meno – purtroppo – ma mangiamo tutti. La Terra è quella che è, non cresce di pari passo con il numero dei suoi inquilini. Come se non bastasse negli ultimi cento anni, dice un rapporto Fao, ha perso il 75% della varietà alimentari disponibili per chi ci vive. Colpa del clima che cambia, delle grandi città che crescono senza sosta, dell’agricoltura che ha sposato il sistema industriale moderno mandando in soffitta la figura del vecchio coltivatore diretto. Il primo risultato? L’agricoltura occidentale è basata su quattro coltivazioni: mais, riso, soia, grano. Una comunità thailandese di appena 600 abitanti può contare su 387 specie diverse. Le risaie non bastano I prezzi delle materie prime alimentari che schizzano verso l’alto sono le prime scaramucce della prossima guerra mondiale: quella per il cibo. Dietro alle quotazioni boom c’è la speculazione – come sempre sui mercati – ma c’è anche la corsa dei paesi emergenti. Cinesi, indiani, brasiliani usciti dalla povertà che li …