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Quel patto tra le tv per creare nuovi lettori

Da nemiche acerrime ad alleate: la lettura e la tv hanno siglato il patto che non ti aspetti. Grazie ai buoni uffici e alla caparbietà del ministro dei Beni culturali Franceschini, le principali catene televisive italiane hanno accettato di promuovere i libri e la lettura, considerati per anni oggetto anti-televisivo per eccellenza. Il patto vincola la televisione pubblica e quella privata a creare occasioni di promozione della lettura e dei libri all’interno di ogni genere di programma, non esclusivamente, quindi, i tradizionali contenitori culturali. “Questo punto è il più importante – ha spiegato il ministro – Abbiamo belle trasmissioni per lettori forti, ma l’esigenza principale è arrivare a chi non legge”. Nell’attesa di capire come l’accordo venga tradotto in prodotti televisivi, il giudizio sull’operazione non può che essere positivo. Secondo dati recenti, il 95% degli italiani è uno spettatore televisivo, più o meno forte. La platea a cui ci si rivolge è, quindi, potenzialmente amplissima. L’obiettivo è quello di invogliare alla lettura quelle fasce di popolazione che – per età, per censo, per scarsa preparazione …

Trasparenza nella Pubblica amministrazione: da oggi, un diritto in più

Gli effetti pratici si cominceranno a vedere tra sei mesi: è questo il tempo che hanno a disposizione le Pubbliche amministrazioni per adeguarsi alle nuove disposizioni. Ma, oggi come non mai, possiamo dire che siamo davanti a un investimento per il futuro. E’ diventato, infatti, realtà dell’ordinamento italiano il cosiddetto Foia, Freedom of information act, ovvero il sistema di accesso aperto e trasparente agli atti delle Pubbliche amministrazioni. Il Foia, come ricordano le associazioni e i gruppi di cittadini che si sono impegnati per sostenerlo, è in vigore in 90 Paesi e l’Italia ne era ancora sprovvista. In sostanza, per tutti (quindi anche di coloro che non sono portatori di un interesse specifico) sarà possibile accedere ad atti e documenti non solo dello Stato, dei Comuni e delle Regioni, ma anche delle Authority di garanzia, vigilanza e regolazione. In questo modo, migliorando la pubblicità e la trasparenza, si combattono opacità, comportamenti al limite della legalità, e vero e proprio malaffare. Il testo del decreto legislativo registrato oggi è stato molto migliorato nel corso dei lavori …

Atenei, è l’Italia che ha pochi laureati, non Unimore

“Il convegno “L’Emilia dei motori, un modello della crescita” tenutosi lunedì a Modena ha sollevato questioni importanti in merito al sistema universitario, a cui ho dedicato buona parte del mio impegno parlamentare di questi anni. Non ho potuto parteciparvi proprio perché ero impegnata in Aula dove era in programma un dibattito sulle politiche universitarie. Dai dati presentati a Modena, risulta che il tessuto imprenditoriale locale necessiti di un numero di ingegneri superiore a quello effettivamente formato dall’ateneo modenese. Io credo che il tema sopravanzi le sole, pur fondamentali, esigenze locali. Non è tanto che Unimore non licenzia un numero sufficiente di ingegneri, il problema, cruciale per il futuro del nostro Paese, è semmai che l’Italia non ha un numero sufficiente di laureati per garantire competitività sul mercato globale della conoscenza e delle opportunità. Intervenendo a Montecitorio ho ricordato che siamo ultimi per numero di laureati fra i paesi aderenti all’Ocse e che nell’ultimo decennio abbiamo perso per strada qualcosa come 70mila matricole (il dato demografico spiega solo in parte il calo). Con una forte disparità, …

Sostenere l’università e il diritto allo studio serve al Paese

  Signor Presidente, Sottosegretario, Onorevoli Colleghi, * Su impulso della mozione presentata dal collega Pisicchio, oggi discutiamo temi ai quali ho dedicato buona parte della mia attività di parlamentare negli ultimi anni, cioè le politiche universitarie e il diritto allo studio universitario, pertanto molte sono le riflessioni che affido a questo lungo intervento, che chiedo di poter consegnare affinché sia pubblicato integralmente negli atti di seduta. Preliminarmente anticipo che anche il Partito democratico presenterà una propria mozione, di cui anticipo premesse e impegni nel corso dell’intervento. Per quanto attiene ai contenuti delle premesse ricorrerò a molti dati di contesto: mi scuso per l’aridità dei numeri e delle percentuali che citerò ma non si possono individuare delle linee di intervento se prima non si osserva la realtà da governare. Non vorrei quindi lasciare cadere nel vuoto la predica del presidente Einaudi del “conoscere per deliberare”, poiché in questo campo, quello dell’accesso agli studi universitari e dell’equa ripartizione delle risorse sul territorio nazionali, c’è già un “groviglio inestricabile”, creato da deliberazioni velleitarie o frettolose. Pertanto, non è …

Quattro anni fa il “nostro” terremoto

  Quando penso al “nostro” terremoto, penso a quanto abbiamo “ballato”, a quanto fossimo increduli nel vedere la nostra solida terra piatta rivelarsi (inaspettatamente?) un mare ondoso e a come poi siam diventati esperti di INGV, Protezione civile, piani di evacuazione… perché è così che siamo, lo smarrimento ci coglie per un attimo, poi torniamo a riprendere in mano la situazione. Quando penso al “nostro” terremoto mi viene in mente Tolstoj e l’incipit di Anna Karenina sulle famiglie infelici, ognuna disgraziata a modo proprio, mentre quelle felici si somigliano le une alle altre. Proprio come i terremoti, ognuno disgraziato a modo proprio. Il nostro fu quello dei capannoni, delle vittime che morirono sui luoghi di lavoro, delle imprese che hanno ricominciato sotto un tendone e che adesso aspettano la proroga per la restituzione del mutuo acceso per pagare le tasse… Quando penso al “nostro” terremoto, penso alla fatica che tutti abbiamo fatto e stiamo facendo per rimetterci in piedi, con dignità e determinazione, con quella “grosta” che ci permette di dire che siamo artefici del …

Tasse universitarie: eppur si muove

Oggi pomeriggio, in Commissione Istruzione alla Camera, il sottosegretario Faraone è intervenuto al comitato ristretto che, dopo una lunga pausa, ha ripreso l’esame delle due proposte di legge (una a mia firma e l’altra del collega Vacca del M5S) che intervengono sulle tasse universitarie. La notizia sta nell’interesse e nell’impegno che, a nome del Governo, il sottosegretario ha espresso sulla proposta alla quale stiamo lavorando. Di cosa si tratta? Nello stabilire l’esenzione dalle tasse per la fascia di studenti a basso reddito, nella determinazione di un meccanismo per garantire equità e progressività alla tassazione per i redditi medi e nel garantire agli atenei la compensazione della riduzione delle entrate. Questo è lo stato dell’arte dopo quasi due anni di riflessioni e approfondimenti. I colleghi del M5S si sono affrettati, a mezzo comunicati stampa, a mettere il cappello sulla proposta e a rivendicare come un successo loro l’atteggiamento positivo del Governo. Secondo me le cose stanno diversamente e provo a spiegare perché. 1. l’impianto della proposta che ho descritto è, di fatto, una formulazione “alleggerita” della …