Tutti gli articoli relativi a: economia

"Sul lavoro ora servono scelte chiare", di Luigi Mariucci

Può apparire singolare che si discuta di una sorta di scambio tra la soluzione del problema dei cosiddetti «esodati» e l’approvazione definitiva della riforma del mercato del lavoro. Eppure tra questi due temi esiste una evidente connessione.Infatti tra gli ambiziosi propositi della riforma Monti-Fornero vi è quello di «realizzare un mercato del lavoro inclusivo e dinamico, in grado di contribuire alla creazione di occupazione, in quantità e qualità, alla crescita sociale ecc.» (articolo 1, primo comma). Ora non vi è dubbio che vi sia un certo contrasto tra tali propositi e la condizione di quelle persone che avendo accettato una uscita anticipata dal lavoro nelle diverse forme (accordi collettivi, individuali, cassa integrazione, mobilità, dimissioni ecc.) in vista di una prospettiva pensionistica ravvicinata, si sono viste mutare d’improvviso le regole del gioco e quindi allontanarsi l’età pensionabile, talora per un numero considerevole di anni. Persone che quindi a causa di una modifica unilaterale delle regole da parte dello Stato si sono trovate in un singolare limbo: né lavoratori attivi né pensionati, ma disoccupati involontari e senza …

"Lavoro ed esodati Fornero accerchiata", di Massimo Franchi

Per Elsa Fornero quella di oggi sarà l’ennesima lunga giornata di fuoco. Al pomeriggio, alle 16,30, la ministra parlerà nell’aula del Senato cercando di chiarire la vicenda che più l’ha scottata, gli esodati. Ma non sarà meno facile l’appuntamento seguente: alla Camera con i partiti della maggioranza per trovare un accordo politico che sblocchi il via libera alla riforma del Lavoro. Nei giorni scorsi si è infatti dato troppo per scontato l’uso e l’efficacia della fiducia da parte del governo per arrivare ad una approvazione definitiva entro giovedì 28 giugno, come chiesto da Mario Monti per presentarsi più forte al Consiglio europeo. Senza un accordo con Pd e Pdl (il Terzo Polo è favorevole a prescindere), anche una decisione unilaterale del governo potrà essere fatta solo in Aula e per arrivarci prima del 28 giugno serve che la maggioranza sia compatta nel aggirare gli emendamenti, il cui termine per la presentazione è venerdì 22. Diversamente il testo approvato al Senato arriverà in Aula a inizio luglio e Mario Monti dovrà modificare i suoi piani. Dunque …

"Federazione zoppa", di Barbara Spinelli

Un primo segnale era venuto dalle presidenziali in Francia, all’inizio del 2012, quando si formò addirittura un fronte di Stati pro Sarkozy (Merkel lo guidava, secondo indiscrezioni dello Spiegel, con a fianco Monti, Cameron e Rajoy) ma questa volta l’europeizzazione d’un voto nazionale è stata palese, l’intervento è avvenuto senza più veli diplomatici. Angela Merkel ha annullato una visita all’estero, come se l’evento avvenisse in casa, e alla vigilia del voto ha fatto il suo comizio nell’agorà ellenica: «L’Europa non è disposta ad aiutare ancora i Greci, se non rispettano tali e quali gli accordi presi». Minacciando il caos, ha invitato a votare solo i partiti «che non metteranno in questione i memorandum voluti dall’Unione ». Di per sé non è male che la politica dei singoli Stati non sia più introversa, falsamente immunizzata da intromissioni che vengono chiamate straniere solo da chi s’incaponisce a inforcare gli occhiali delle sovranità nazionali assolute. La crisi ha definitivamente annientato sovranità logore sin dal dopoguerra, e logica vuole che non si parli di ingerenza, tantomeno straniera, in una …

"L'economia e i diritti civili" di Chiara Saraceno

I diritti civili e di libertà sono secondari rispetto a quelli sociali ed anche alla sola, certo importantissima, sicurezza economica? Solo chi è sicuro di arrivare a fine mese può permettersi il lusso di rivendicare il diritto al riconoscimento dei propri diritti di libertà? Le argomentazioni di Fioroni contro l’impegno di Bersani a fare della questione del riconoscimento delle coppie omosessuali un tema della agenda politica del Pd sembravano suggerire proprio questo. «Le persone che incontro non mi chiedono di coppie gay e di testamento biologico… Vogliono sapere di fisco e di esodati, di occupazione e di misure per la crescita », aveva dichiarato, infatti, Fioroni, collocandosi in un’ultra-secolare tradizione di politici di ogni colore e orientamento che, di fronte alle rivendicazioni di diritti e di riconoscimento da parte di gruppi discriminati, hanno opposto questioni di priorità. Di volta in volta si tratta della priorità della questione operaia rispetto alla parità tra uomini e donne, della priorità dello sviluppo rispetto alla riduzione delle disuguaglianze, della coesione sociale, familiare, di gruppo etnico o religioso rispetto alla …

"Esodati, il governo pensa a un decreto", di Francesco Semprini

Pressing di Franceschini (Pd): “Poi potremo approvare la riforma sul lavoro” «Parto con un animo più sereno», aveva detto Mario Monti alla vigilia del vertice dei G-20 in Messico. Sereno ma non troppo. Mentre l’attenzione dei leader del Pianeta è rivolta alle elezioni in Grecia, il premier non perde di vista la situazione interna. Nella mente del professore c’è una data precisa, il 28 giugno: in agenda il prossimo Consiglio europeo. Monti lo ha detto, vuole sbarcare a Bruxelles con la riforma del lavoro in tasca, altrimenti il rischio è «perdere punti» in termini di credibilità. Rischio che cresce, stando agli ultimi sviluppi. Nella fase attuale la questione è prettamente politica, avverte Gianfranco Fini, visto che «non ci sono ostacoli procedurali o regolamentari». Secondo il presidente della Camera è necessario «contrariamente a quanto accaduto fino ad oggi, che Pdl e Pd, condividano la necessità» della riforma. Condivisione che appare assai incerta. Per il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, devono essere sciolti due nodi cruciali quello degli ammortizzatori e degli esodati. …

"Un esempio di buona politica per un Paese moderno", di Vittoria Franco

Affrontare questioni etiche non è facile, ma abbiamo trovato una sintesi alta tra culture diverse. E questo è un grande risultato Così si afferma il rispetto delle differenze e dell’autodeterminazione nelle scelte sulla salute. Non è facile oggi legiferare su questioni etiche. Non lo è perché una destra che ha dimostrato scarsa autonomia nel quasi ventennio in cui ha governato ha fatto aggravare ogni questione che in altri Paesi europei è già regolamentata da tempo, dalle unioni civili anche tra persone dello stesso sesso alla procreazione assistita, dal testamento biologico alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. Con le maggioranze che si sono susseguite non si sarebbe mai raggiunto quel livello di capacità riformatrice degli anni 70 che ha rivoluzionato la sfera dei diritti civili col divorzio, la legge 194, la riforma del diritto di famiglia. Ma non è facile affrontare questi temi neanche per il Pd, un partito giovane, ma che è nato con una grande ambizione: riunire le culture riformatrici che hanno segnato la storia della Repubblica, forze laiche e cattoliche, credenti e non …

"Decreto sviluppo. Ora ci vuole più coraggio", di Patrizio Bianchi*

Alla fine è uscito il decreto sviluppo. Fin dall’inizio abbiamo sostenuto che, accanto all’intervento riguardante la drastica riduzione delle spese pubbliche e l’aumento delle imposizioni, si dovesse porre anche un intervento a forte sostegno della crescita. Non avevamo mai creduto ad una fase uno e ad una fase due. Il decreto approvato in queste ultime ore continua a mettere insieme una varietà di strumenti fra loro molto differenziati, ognuno dei quali sicuramente utile, ma che tuttavia faticano ancora a definire una vera linea di crescita dello sviluppo produttivo. Sicuramente la spiegazione che ne viene data in premessa appare convincente: bisogna attivare molteplici leve non per stimolare la rianimazione di un corpo in coma, ma per stimolare le forze interne ad un’economia da troppo tempo assopita. Da oltre 20 anni infatti l’Italia cresce meno di altri Paesi proprio perché nei processi di apertura internazionale e di globalizzazione il nostro sistema produttivo si è divaricato segnando una frattura netta fra le imprese che hanno saldamente afferrato il treno della globalizzazione e quelle che invece lo hanno subito, …