Tutti gli articoli relativi a: lavoro

"Svolta sui contratti, verso l’accordo unitario", di Rosaria Talarico

Marcegaglia: firma possibile martedì. Camusso: ci sono temi da approfondire Sui contratti e rappresentanza sindacale la svolta è vicina. Dopo mesi di schermaglie, vertenze aspre come quelle della Fiat di Pomigliano o dell’ex Bertone col loro strascico di polemiche anche violentissime, Confindustria e sindacati hanno trovato un primo punto di equilibrio. Per la prima volta tutti, compresa la Cgil, hanno concordato sulla necessità di arrivare ad una intesa unitaria. E soprattutto di arrivarci in tempi rapidi. Dopo l’incontro di ieri presso la foresteria di Confindustria in via Veneto, la leader degli industriali Emma Marcegaglia, ed i segretari generali di Cgil Cisl Uil, Camusso, Bonanni ed Angeletti, si sono dati appuntamento a martedì per mettere nero su bianco l’accordo. «Quella di oggi è stata una discussione molto costruttiva – ha spiegato la presidente di Confindustria -. Nessuno al tavolo ha posto pregiudiziali su nessuno dei temi portati al tavolo. Nessuno è arrivato dicendo: oltre questo punto non vado». «Abbiamo fatto una buona discussione, utile, che ha permesso di ragionare sulla possibilità di un accordo, sulla misurazione …

Manovra, i sindacati avvertono: «Non si fa cassa con le pensioni», di Felicia Masocco

Le Regioni disertano l’incontro con il governo perché non dice quello che sa e loro devono apprendere dai giornali dei tagli che si stanno abbattendo sui bilanci degli Enti locali. L’Unione europea incalza perché si riduca in fretta il debito. Confindustria preme perché si faccia la manovra altrimenti ai 43 miliardi (erano 40 fino all’altro ieri) già previsti ne andranno aggiunti altri 18. I sindacati levano gli scudi contro l’ennesimo “ritocco” alle pensioni: l’età per andarci aumenta per tutti, non solo per le donne del settore pubblico di cui già si sapeva, ma per uomini e donne d’ogni dove. Il terzo settore protesta in piazza contro i tagli al Welfare: quelli che ci sono e quelli che arriveranno visto chei Comuni, primi distributori di servizi sociali, dopo essere stati massacrati con la finanziaria dello scorso anno, con questa manovra sono chiamati a contribuire per altri 3 miliardi. In pratica piovono tagli, sforbiciate che fanno a pezzi l’Italia delle favole, quel paese in cui tutto va meravigliosamente bene su cui si è molto soffermato il premier …

"Vinto il concorso pubblico? Niente lavoro per 70 mila", di Maria Grazia Gerina

Più che l’ultima frontiera del precariato sembrano il frutto di una assurda sperimentazione sociale. Perché in quale paese normale può accadere che uno vince un concorso e poi non viene assunto? Accade in Italia, a circa 70mila più o meno giovani vincitori di concorso pubblico. Non sanno neppure loro come chiamarsi. «Vincitori non assunti. Precari anche noi», hanno scritto su uno striscione, prima di andare a Montecitorio, con una maschera da «vecchi neoassunti», a mescolarsi agli altri. Precari della scuola. Precari in presidio permanente. Almeno se dici «precario» la gente capisce. Ma come la spieghi la storia di decine di concorsi finiti su un binario morto? Come lo spieghi che ministeri, enti di ricerca, istituti di previdenza continuano persino a bandirli i concorsi mentre il governo ha deciso che non si assume più nessuno? Storia di Giulia Nicchia, 32 anni non ancora compiuti. Giulia parla tre lingue: inglese, francese, russo. Ha una laurea in Scienze Politiche, un Master in Studi europei, un dottorato. Il concorso per 107 posti all’Istituto del commercio estero, bandito nel 2008, …

Laureata, trentenne, precaria "Eccomi, sono l´Italia peggiore", di Roberto Mania

L´”Italia peggiore” lavora. Tutte le mattine in fabbrica, in ufficio, nei cantieri, nei call center, nei supermercati, negli ospedali, nelle radio e nelle televisioni. Da nord a sud. L´”Italia peggiore” ha studiato, parla le lingue, paga le tasse e versa anche i contributi previdenziali. Qualche volta è doppiolavorista. L´”Italia peggiore” non è più giovane e non è nemmeno la nuova middle class. Astrid D´Eredità, 31 anni, archeologa, nata a Taranto, laureata a Bari, specializzata a Napoli, occupata a Roma, impegnata nelle associazioni professionali, appartiene alla categoria dei “peggiori” secondo la rozza classificazione socio-antro-politica del ministro pro tempore della Repubblica, Renato Brunetta. Astrid D´Eredità, va da sé, è precaria. Come i tanti «arrabbiati, impazienti, indisponibili… e anche indignati» che da ieri hanno deciso di protestare davanti a Montecitorio per chiedere diritti, welfare e lavoro. Vita da precaria, allora. «Si inizia all´apertura del cantiere, insieme agli operai. Alle sette, sette e mezzo del mattino. C´è la pausa pranzo e poi fino alle quattro del pomeriggio. Retribuzione tra i quaranta e i cento euro netti al giorno, per …

"Lavoro: la nostra quota di trasformazione del mondo", di Pier Luigi Bersani

“Si sta muovendo un enorme energia che non chiede miracoli ma un altro stile, un altro modo, un altro civismo e moralità”. Bersani chiude la Conferenza Nazionale per il Lavoro. Abbiamo fatto un altro passo importante. Poco a poco stiamo facendo un partito che si confronta con la modernità e che tuttavia vuole essere un partito. Il piano di lavoro che oggi presentiamo è stato elaborato da esperti tra i 30 e 40 anni con l’aiuto della saggezza ed esperienza di Emilio Gabbaglio. Sapevamo che fare un lavoro del genere in questo periodo poteva significare andare controcorrente ed essere fuori dai riflettori dei media. Ciononostante, vogliamo ribadire che per noi il lavoro è al primo posto. E lo dico anche con un sapore polemico perché c’è una distanza stellare tra quanto stiamo discutendo noi in questi giorni e quanto fa sta facendo la maggioranza e il governo. Siamo in una fase di cambiamento. Dopo il referendum e le elezioni amministrative è andata molto di moda la parola “inaspettato”. Ma mi domando, inaspettato da chi? Oggi …

"Più lavoro meno precari, ecco la «rivoluzione gentile» del Pd" di Maria Zegarelli

Il manifesto del Pd per il lavoro. Sei punti per rimettere in moto l’occupazione partendo dai ragazzi Intervista a Marini: «Dobbiamo difendere il contratto nazionale». 500 delegati da tutta Italia alla Fiera di Genova. Tanti giovani, tanta Cgil, tanta voglia di sinistra. Fassina illustra lo studio di sintesi. Le parole d’ordine: meno precarietà, più stabilità e sicurezza Il lavoro al centro della politica. I giovani, le donne, i precari al centro della proposta del Pd. Parte da Genova, l’offensiva dei democratici determinati a parlare con gli elettori del referendum e delle amministrative. Il lavoro al centro della politica. I giovani, le donne, i precari al centro della proposta del Pd. Parte da qui, da Genova, l’offensiva dei democratici determinati a parlare con quel Paese che con le amministrative prima e i referendum poi ha mandato un messaggio inequivocabile: cambiamento e nuove politiche. Mentre Berlusconi e Bossi si perdono dietro ad un braccio di ferro che rischia di spezzare le ossa a entrambi il Pd annuncia il suo piano nazionale per il lavoro, ma incalza anche …

"Persone, lavoro, democrazia", di Stefano Fassina

“Noi raccogliamo la sfida dell’innovazione progressiva: valorizzare il lavoro come fonte di identità della persona e fondamento della democrazia”. Relazione d’apertura di Stefano Fassina alla Conferenza Nazionale per il Lavoro Oggi, siamo al passaggio conclusivo di un lungo percorso. È stato un percorso aperto. Un percorso di apprendimento collettivo. Abbiamo incominciato a costruire una lettura condivisa. Una consapevolezza comune. Abbiamo riscontrato quanto articolata e variabile è la condizione del lavoro oggi in Italia. Abbiamo incontrato gli operai della Vynils a Porto Torres e a Porto Marghera, quelli della Fiat a Termini Imerese, a Pomigliano, a Mirafiori e quelli di Fincantieri qui a Genova e a Castellammare. Le donne e gli uomini della Thyssen e della Basel a Terni. Gli ingegneri informatici dell’Eutelia. I precari delle pubbliche amministrazioni, offesi dal Ministro Brunetta, al quale ribadiamo la richiesta di dimissioni. I precari dei call center. Gli artigiani della provincia di Verona ed i giovani avvocati a Roma. I micro-imprenditori de L’Aquila e gli insegnanti a Palermo. Il lavoro nel primo scorcio del XXI secolo si esprime in …