Tutti gli articoli relativi a: lavoro

"Il Primo Maggio al lavoro? La deriva finale", intervista a Luciano Gallino

Il primo maggio al lavoro? È davvero questo un segno di rinnovamento o piuttosto una resa – l’ennesima, e particolarmente simbolica – alle pretese di un sistema economico e culturale che riduce sempre di più l’uomo al rango di consumatore da una parte e di docile ingranaggio della macchina produttiva dall’altra? E, in ultima analisi, una resa a quel sistema assolutizzante che il sociologo Luciano Gallino chiama – nel suo omonimo, e straordinario, libro (Einaudi, 19 euro) – Finanzcapitalismo? Un primo maggio al lavoro, dunque, perché è l’intera vita, oggi, messa al lavoro, entro una civiltà al cui centro vuoto è stato posto il denaro, e tutto il resto non è che una variabile dipendente. L’alternanza tra fasi espansive e produttive e fasi speculative è stata una costante del capitalismo. Ma lei ci mostra che oggi siamo in presenza di una sorta di salto quantico: non siamo più nel classico capitalismo industriale,ma nel finanzcapitalismo. E ci mostra che questo salto quantico ha esiti potenzialmente tragici. «Vi è stato in questi ultimi trent’anni un enorme sviluppo …

"Una guida ai profili più gettonati nei prossimi anni", di Iolanda Barera

Quali saranno le “professioni calde”del 2017? Abbiamo chiesto una previsione a un gruppo di esperti in materia. Risultato: nessun architetto galattico o hacker del pensiero umano, ma sicuramente qualche novità interessante per curricula diversi. Partiamo dall’ambito green: l’attenzione all’ecosistema è vista in crescita all’unanimità o quasi. Figure nuove nel campo? «I Sustainability Engineer, tecnici specializzati in tematiche legate alle fonti rinnovabili, che affiancheranno il Chief Sustainability Officer, la posizione al top su questo fronte in azienda — risponde Stefano Griccioli, responsabile in Accenture della service line Talent &organization performance —. E, per chi ha competenze più soft, i Change Sustainability Ambassador, agenti di cambiamento che si relazionano con la business community» . Altra possibile new entry è l’Energy Auditor, «un esperto in certificazione dei bilanci in campo energetico» spiega Giovanna Brambilla, ad di Value Search. Ma anche l’Ingegnere focalizzato sul project financing ambientale ed energetico potrebbe essere molto richiesto. «Ci sarà un’evoluzione dei grandi progetti impiantistici nel settore» prevede Fabio Ciarapica, senior partner di Praxi. Nonmeno importante la “rivoluzione web”su marketing e comunicazione. E un’ipotesi …

"I professionisti del precariato", di Eleonora Voltolina

In teoria sono freelance, in pratica dipendenti senza alcuna tutela. Una ricerca della Cgil racconta il dramma dei lavoratori autonomi. il 25% guadagna meno di 10mila euro all’anno. Per entrare nel mondo del lavoro ci sono tre strade. La prima è quella standard: cercare un posto da dipendente, sempre più raro. La seconda, mettersi in proprio creando un business e trasformandosi in imprenditori, malgrado il sistema bancario non offra facilmente credito ai giovani senza la garanzia degli indispensabili, onnipresenti genitori. La terza è inserirsi nel mercato come “freelance”, offrendo le proprie competenze a chi ne abbia bisogno e sia disposto a pagarle. Per chi sceglie, o viene costretto a scegliere, quest’ultima strada – un elenco sterminato ed eterogeneo: dagli avvocati ai commercialisti , dai consulenti ai promotori, dagli architetti ai geometri, e poi ancora psicologi, musicisti, pubblicitari, traduttori, giornalisti… – si apre un futuro di autonomia, senza l’obbligo di timbrare il cartellino o di concordare le ferie, ma soprattutto di rischio, perchè il guadagno di ogni mese dipenderà da quanto i propri servizi saranno richiesti, …

"Il lavoro manuale fa rima con istruzione qualificata", di Michele Dau

La presa in giro dei giovani prosegue alla grande. Se non trovate lavoro è perché praticate gli studi più sofisticati e scansate ogni lavoro faticoso. È questo il nuovo mantra pasquale di certi ministri berluscones ex socialisti (che quindi si sentono più furbi di tutti). Togliete il lavoro manuale a un senegalese o a un marocchino e sarete a posto. Il messaggio dovrebbe anche rassicurare taluni elettori benpensanti e un po’ razzisti. Questa propaganda “intelligente” deve essere contrastata con determinazione. Non è vero che i giovani rifiutano il lavoro manuale e operaio perché faticoso e “sporco”: più di un terzo dei lavoratori dipendenti sono operai, e quasi un terzo degli operai sono giovani con meno di 35 anni. Chi lo afferma nega la realtà e offende la dignità dei loro nonni e dei loro padri, spesso operai anche loro. Le sfide dell’economia moderna suggeriscono invece percorsi più concreti e credibili di quelli evocati dai nostri ministri: manifattura e conoscenza si intrecciano sempre di più, tecnologie e abilità manuali sono interconnesse, esperienze pratiche e nuovi saperi …

"Lavoro, sempre più «scoraggiati». Disoccupati record tra le donne", di La. Ma.

Un esercito di scoraggiati, convinti di non poter trovare lavoro, si aggiunge a quello dei disoccupati. Per le donne-madri è peggio: solo le single del Centro hanno tassi di occupazione vicini a quelli maschili. Sono 1,5 milioni gli italiani che vorrebbero lavorare ma non cercano attivamente lavoro perchè convinti di non riuscire a trovarlo:unesercito di «scoraggiati» che secondo i dati dell’Istat sulla media del 2010 si aggiungono ai 2,1 milioni di disoccupati ufficiali. Per le donne è peggio. Non una novità ma l’Istituto di statistica ha messo in bianco e nero le cifre aggiornate a tutto il 2010, che danno la misura delle difficoltà per una mamma di conciliare i ruoli. Le donne occupate tra i 25 e 64 anni con tre o più figli sono solo il 36,9%, ma già con un figlio la quota di lavoratrici si ferma al 51,1%, con due al 49,8%. DIVARI Nel complesso, gli italiani che si percepiscono «in cerca di occupazione» sono quasi 4,4 milioni anche se sono solo meno della metà coloro che la cercano attivamente. Tra …

"Lo sviluppo secondo la destra: meno ricerca e più mestieri", di Ignazio Marino

Non ho sempre pensato di fare il chirurgo. Da bambino mi affascinavano i carrettieri che sul molo di Genova trasportavano le merci su carri con ampi pianali trainati da imponenti cavalli; da ragazzo per un periodo ho pensato addirittura di fare l’orologiaio. Poi, dopo il primo trapianto di cuore eseguito da Christiaan Barnard, nel 1967, fui folgorato dalla chirurgia dei trapianti. I miei sogni e i miei dubbi di adolescente erano quelli di tantissimi giovani di oggi, ma io ho avuto una fortuna che molti non avevano: la possibilità di scegliere. Nello scenario politico senza visione di questi tempi, si sventola il vessillo del “lavoro manuale” e si scivola in dichiarazioni poco costruttive su “cattivi genitori” che spingono i figli alla laurea quando potrebbero “imparare un mestiere”. Non c’è nulla di sbagliato in questo ma deve rimanere una scelta, un progetto di vita che un giovane vuole costruire per seguire la sua passione. Temo non sia così. È evidente che la maggioranza di destra governa ritenendo di trovarsi di fronte a cittadini poco consapevoli nella …

"Precarità: cambiare si può ripartendo da Prodi", di Cesare Damiano

Le cifre sono impressionanti: oltre 7 milioni di giovani vivono nella precarietà lavorativa. Eppure basterebbe riprendere l’eredità lasciata dal governo di centro-sinistra. I dati sono noti, ma vale la pena ricordarli. Oggi, oltre 7 milioni di giovani hanno un rapporto di lavoro precario o altamente incerto. Basta fare due conti: un milione e 400mila lavoratori atipici (collaboratori a progetto e occasionali), due milioni e mezzo di contratti a termine e in somministrazione, 400mila false partite Iva, tre milioni di partite Iva individuali e professionisti senza tutele. Più 70mila vincitori di concorso che attendono di essere assunti. Totale: 7 milioni 370mila, una massa imponente. Intanto la disoccupazione giovanile si mantiene attorno al 29 per cento, mentre i rapporti di lavoro a tempo indeterminato diminuiscono e i contratti a termine aumentano. Nel biennio 2009-2010 oltre il 76 per cento delle assunzioni è stata fatta a tempo determinato. I contratti di lavoro standard sono stati solo il 20,8 per cento. Su quattro neoassunti tre sono precari. Investire sui giovani significa investire sul futuro. Invece quella che si sta …