Tutti gli articoli relativi a: lavoro

"Contratti, un altro round alla Fiom", di Enrico Marro

Per i metalmeccanici esistono due contratti nazionali di lavoro pienamente validi: quello del 2008 firmato da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil e quello del 2009, sottoscritto da Fim e Uilm, ma non dalla Fiom. Lo ha già affermato la scorsa settimana il giudice del lavoro di Torino nella sentenza sul ricorso promosso dalla Fiom contro la Bulloneria Barge. Ma ieri lo ha ribadito una sentenza del tribunale di Modena, sempre su ricorso della Fiom, che questa volta tocca 7 note aziende: Emmegi, Maserati, Rossi, Glem Gas, Ferrari, Case New Holland e Titan. Tre di queste, Maserati, Ferrari e Case New Holland, fanno parte del gruppo Fiat. Gruppo al quale si è rivolta ieri la leader della Cgil, Susanna Camusso, chiedendo all’amministratore delegato, Sergio Marchionne, di «riaprire il confronto» . Nella sentenza di Modena, il giudice Carla Ponterio, accogliendo le richieste della Fiom, ha condannato le 7 imprese per «condotta antisindacale» per due motivi: 1) Hanno sostituito illegittimamente il contratto “separato”del 2009 a quello del 2008 che era ancora vigente (scade il 31 dicembre 2011). Ci sono …

Precaria, incinta, licenziata. "Non chiedevo la luna", di Emanuele Di Nicola

Katia ha 36 anni. Dottorato e master. Dopo 5 anni di contratto a progetto con mansioni da dipendente, Italia Lavoro la manda a casa al sesto mese di gravidanza. “Mi chiedo cosa potrò offrire a mia figlia”. E’ una società del ministero del Lavoro gestita con soldi pubblici. Ma non esita a licenziare una donna incinta al sesto mese di gravidanza, insieme a molti altri lavoratori. Una situazione davvero paradossale quella dell’agenzia Italia Lavoro, che adesso rischia di perdere i ricorsi e pagare i risarcimenti con i soldi dei cittadini italiani. All’interno di questo caso, poi, c’è la vicenda personale di Katia Scannavini: 36 anni, laureata con master, mandata a casa dall’agenzia dopo cinque anni di contratto a progetto, in piena gravidanza. A lei abbiamo chiesto di raccontarci come sono andate le cose. Com’è iniziata la tua vicenda? Sono arrivata nel 2006 in Italia Lavoro, agenzia totalmente partecipata dal ministero dell’Economia, che prende commesse dal ministero del Lavoro. Sono laureata in Sociologia, con un master in immigrazione e dottorato di ricerca. Cinque anni fa sono …

"Marchionne brucia i tempi, Torino si avvicina a Detroit", di Gianni Del Vecchio

Il Lingotto sale al 46 per cento di Chrysler. Così controlla il gruppo Usa. Che la Fiat sarebbe diventata americana, lo si sapeva ormai da un bel pezzo, almeno dall’audizione parlamentare di Sergio Marchionne a metà febbraio. Che «la tappa storica», come l’ha definita John Elkann, potesse essere conquistata prima di Pasqua, invece nessuno poteva neanche immaginarlo. Così, fra lo stupore generale, da ieri mattina il gruppo automobilistico torinese controlla di fatto la Chrysler. Il tutto grazie a un accordo secondo il quale la Fiat eserciterà un’opzione call (la facoltà di acquisire il gruppo di Detroit) sul 16 per cento delle azioni degli americani, salendo così dal 30 per cento attuale al 46, percentuale che permetterà a Torino di avere quasi la maggioranza assoluta. Per quest’ultima, poi, c’è poco da aspettare: secondo gli accordi presi col governo americano, Marchionne potrà salire gratis di un ulteriore 5 per cento nel momento in cui riuscirà ad assemblare un’auto ecologica negli Stati Uniti, cosa che dovrebbe avvenire non più tardi di fine anno. Il costo dell’operazione è diviso …

"Occupazione giovanile. Troppi laureati. La favola reazionaria del ministro Tremonti", di Pietro Greco

I ragazzi italiani con laurea sono il 19% Nella Ue il 30%. È una favola. Reazionaria. È una favola quella che in questi giorni vanno raccontando non solo il (recidivo) ministro dell’Economia, ma anche sociologi ed economisti di grande notorietà, secondo cui nel nostro Paese ci sono «troppi» laureati e che un giovane italiano su tre è disoccupato perché, a causa della sua cultura, rifiuta il lavoro manuale. Che, invece, ci sarebbe. Basta fare una banale analisi comparata – sulla base di dati dell’Ocse o di Eurostat – per verificare, invece, che è esattamente il contrario. In Italia i laureati sono troppo pochi: appena il 13% della popolazione tra i 25 e i 64 anni. Contro il 24% della Germania, il 26% della Francia, il 28% della Spagna, il 31% della Gran Bretagna. Anche i giovani laureati sono troppo pochi: i ragazzi italiani di età compresa tra i 25 e i 34 anni con la laurea sono il 19%, contro il 30% degli altri Paesi europei e il 60% della Corea del Sud. Non è …

"Sacrificati i diritti dei giovani", di Elsa Fornero

Che l’Italia sia un Paese che tiene i suoi giovani in scarsa considerazione è risaputo, avendo ogni giorno di più la riprova di quanto tenaci siano le resistenze delle generazioni più anziane a rinunciare a qualche privilegio. Un ennesimo esempio viene dalle sentenze della Cassazione che, in materia di previdenza dei liberi professionisti, salvano i diritti acquisiti a danno delle esigenze di riforma e del patto intergenerazionale. Le sentenze, infatti, accolgono il ricorso di iscritti alla Cassa dei ragionieri contro la decisione di quest’ultima di liquidare la pensione non più sulla base di una media dei 15 migliori redditi degli ultimi 20 anni di contribuzione, bensì della meno cospicua media dei redditi di tutta la vita (con l’ulteriore limite di una differenza massima del 20% a sfavore della seconda modalità). Al di là degli aspetti tecnici, non vi è dubbio che si tratti di una rinnovata difesa della categoria dei “diritti acquisiti”, al cui altare molti diritti, non ancora acquisiti, delle generazioni giovani e future sono stati sacrificati, e molte disparità di trattamento, ingiustificabili sul …

"Cerco lavoro", di Massimo Gramellini

Oggi il Buongiorno (si fa per dire) ce lo dà Gloria V., mamma. «Le scrivo come si telefonerebbe a un amico per sfogo: secondo il ministro Tremonti “la disoccupazione esiste solo per chi non sa cercarsi un lavoro”. Da mesi mio figlio batte tutte le porte per cercare un mestiere più decente di quello che sta facendo: contratto a chiamata come ragazzo jolly in un agriturismo quasi stagionale, con domeniche da 13 ore continuative e periodo invernale a 300 euro al mese. Bene, con un curriculum interessante per le tante esperienze fatte all’estero e un’ottima conoscenza delle lingue inglese e francese, queste le poche e misere proposte di lavoro: 1. montaggio palchi per concerti e grandi eventi. Proposta di contratto a chiamata di cui: prime 4 ore non pagate per l’acquisto dell’elmetto e dei guanti da lavoro, le altre ore pagate con voucher del valore nominale di 5 euro, che all’incasso valgono anche di meno; 2. autotrasportatore per una nota azienda che si serve di agenzie satellite. Tipo di contratto? A chiamata (ma come a …

"La contropartita", di Franco Buccino

Il dibattito sui precari della scuola, avvicinandosi la pubblicazione dell’ordinanza sulle graduatorie, si fa incandescente. Entrano in gioco tutti, dai comitati di precari che presentano proposte in apparenza generali ma in realtà di parte, ai 60 parlamentari che, scrivendo alla Gelmini a tempo scaduto, fanno pensare a una invasione di campo e a una soluzione pasticciata della questione. Coda, pettine, con o senza i punti della SSIS, graduatorie provinciali, regionali, nazionali: a seconda della soluzione proposta cambiano le posizioni dei precari in graduatoria. Luciano Chiappetta, il direttore generale del personale, sornione ascolta tutti con apparente interesse, nel frattempo pensa a come neutralizzare le sentenze favorevoli ai precari. In questa grande confusione si distinguono due proposte: quella del prof. Ichino, e l’altra della Flc Cgil. Ichino propone di stabilizzare i docenti precari della scuola con un contratto a tempo indeterminato, ma con meno diritti rispetto ai colleghi già di ruolo. Non ci sta a “abbassare la quota dei diritti per poter lavorare”, la Flc che, dal canto suo, fa una proposta articolata su organici, immissione in …