Tutti gli articoli relativi a: lavoro

Economia, il Pd sfida il governo. «Pronti a discutere le riforme», di Simone Collini

«Noi siamo pronti a discutere in Parlamento di riforme economiche, se si vogliono fare sul serio». Pier Luigi Bersani lo dice al termine di un incontro a porte chiuse con i vertici di Confindustria, Confcooperative, Cgil, Cisl, Uil e altre associazioni di imprenditori e di lavoratori. Un appuntamento voluto dal leader del Pd per illustrare alle parti sociali il Piano per la crescita e le riforme messo a punto dal suo partito. Novanta pagine che spaziano dalle proposte di riforma fiscale a quelle per il rilancio della politica industriale, dal lavoro alle pensioni, dalla Green economy al Mezzogiorno, e che sebbene il responsabile Economia del Pd Stefano Fassina definisca «un contributo» al Piano che dovrà presentare a Bruxelles entro metà aprile il nostro governo (così come quelli di tutti gli altri Paesi Ue) è «alternativo» alle politiche del centrodestra e costituisce una sfida lanciata a un esecutivo che, denuncia con «preoccupazione» Bersani, «non si occupa di lavoro, redditi, servizi». Questioni, dice il leader Pd, «rimaste senza presidio» e che andrebbero invece urgentemente affrontate da un …

"Sul lago di Como il vento della crisi soffia ancora", di Marco Ventimiglia

Per Carlo Sangalli, che ha costruito sull’amicizia con Berlusconi parte importante della sua ascesa sociale, fino alla presidenza di Confcommercio, non deve essere stato facile dare in pasto ai media il rapporto presentato ieri durante il Forum di Cernobbio nella cornice di Villa d’Este. «La centralità dei consumi per il rilancio dell’economia italiana», è infatti un de profundis della politica svolta dall’esecutivo. Comprensibile, dunque, che ad illustrarlo sia stato delegato il direttore dell’Ufficio studi mentre Sangalli ascoltava attonito, memore forse di quell’amicizia con il premier «di lunghissima data che nasce dal Milan e da una vicinanza spirituale », come ebbe a definirla un Gianni Letta persino un po’ geloso. Analisi impietosa, quella di Confcommercio: «I consumi degli italiani sono fermi, ed alla fine del 2014 non saranno tornati ai livelli pre-crisi». Edancora: «Ogni italiano dispone oggi mediamente di 570 euro all’anno in meno rispetto al primo trimestre del 2007». Non va meglio ragionando sull’immediato futuro: «Nel 2011 l’incremento del pil rimarrà all’1% mentre l’inflazione salirà al 2,7%». Non va meglio per disoccupazione giovanile e Mezzogiorno. …

"L'abc del ddl sulle quote rosa nei cda delle società", di Nicoletta Cottone

Tre articoli per far entrare per legge le donne nei consigli d’amministrazione delle società quotate. Il Senato ha approvato in sede redigente, il ddl che prevede l’introduzione di un quinto di donne nei consigli di amministrazione e negli organi di controllo delle società quotate e delle controllate pubbliche non quotate nel primo mandato compreso tra il 2012 e il 2015. Quote rosa che andranno a regime con una percentuale di presenze femminili nei board delle società pari a un terzo nel secondo mandato tra il 2015 e il 2018. Ora il provvedimento torna in terza lettura alla Camera che lo aveva approvato in prima lettura il 2 dicembre 2010. L’entrata in vigore delle norme è slittata a dodici mesi (e non più sei come prevedeva il testo Camera) dall’approvazione della legge. In caso di inadempienza ci sarà una diffida della Consob a reintegrare il cda o i collegi entro quattro mesi. Nuova diffida a reintegrare entro tre mesi in caso di ulteriori inadempienze. A questo punto per chi non si adegua è prevista la decadenza …

"Più fatica con meno diritti per le donne del commercio", di Laura Matteucci

C’era una volta il contratto a termine, e sembrava l’ultima frontiera della precarietà. Adesso, complice una crisi che ha molto penalizzato i commercianti piccoli e medi, molto meno la grande distribuzione (solo l’anno scorso hanno chiuso qualcosa come 100mila esercizi commerciali, e 20mila precari sono rimasti a casa), il settore del commercio è arrivato alla fiera delle tipologie contrattuali: da quello a progetto a quello per cui si gestisce un singolo negozio di una catena assumendosi il rischio d’impresa, con un fiorire di part-time sempre più fantasiosi, da 20, 16 e pure 8 ore, il part-time con cui si lavora solo nei week-end o nel periodo natalizio. Il commercio: 3 milioni circa di addetti tutto compreso (dalle agenzie interinali alle concessionarie di auto), 400mila nella grande distribuzione, donne nell’80% dei casi, a barcamenarsi tra poche centinaia di euro di stipendio, pause contingentate, domeniche obbligatorie, ore e ore passate in piedi, orari di lavoro frammentati, con anche 4-5 ore di attesa tra la fine di un turno e l’inizio del successivo, troppo poche per andare a …

Fiat, sciopero e cortei a Termini. Il governo convoca i sindacati", di Laura Matteucci

Hanno invaso l’autostrada Palermo- Catania per 14 chilometri, bloccato i binari della stazione, paralizzato l’attività del porto. Otto ore di sciopero (unitario Fim, Fiom, Uilm) e manifestazione, ma alla fine perlomeno gli operai Fiat di Termini Imerese hanno ottenuto la convocazione al ministero per lo Sviluppo, il 24 marzo, per discutere i progetti di riconversione dell’area industriale da cui il Lingotto ha deciso di andarsene a fine anno. All’ordine del giorno della riunione del 24, lo stato di avanzamento dell’accordo di programma, nonchè la determinazione delle date per gli incontri con le singole aziende per valutare gli investimenti. PRIMO TRAGUARDO Per Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm, «è stato raggiunto un primo traguardo. Adesso attendiamo di conoscere il piano industriale complessivo e che ci venga riconosciuto un ruolo nella gestione di questa fase, a garanzia degli effettivi investimenti e dell’occupazione ». Perchè, come dice il leader della Fiom Maurizio Landini, «servono risposte industriali ed occupazionali certe per tutti i lavoratori dello stabilimento Fiat e dell’indotto e tutti i soggetti interessati debbono fare fino in fondo …

"Il rebus dei fondi per la cassa in deroga", di Francesca Barbieri

Il miliardo che il governo ha stanziato nella legge di stabilità per rifinanziare gli ammortizzatori nel 2011 è “sospeso”, in attesa dell’assegnazione ai governatori. Il motivo? Nella partita sulla riforma del federalismo, alle regioni è chiesto di investire risorse sulle politiche attive per i cassintegrati, mentre lo Stato si impegna a trasferire fondi per il trasporto pubblico locale. Uno scambio di “oneri” che fatica a trovare un punto d’incontro. «È chiaro che c’è un ritardo – commenta Vasco Errani, presidente della Conferenza dei governatori -, ma le regioni sono pronte a rispettare gli impegni. Auspichiamo di firmare il nuovo accordo quadro nel giro di poche settimane e dare così il via libera alle risorse, a patto però che ciascuno faccia la sua parte». Sullo sfondo della contesa il ritorno di fiamma della cassa integrazione, che proprio sulle deroghe ha registrato il maggiore aumento a febbraio rispetto a gennaio (+23%, si veda l’articolo sotto). Insieme a un dato di fatto: rispetto agli otto miliardi del biennio 2009/2010, quest’anno ci sarà comunque un taglio di risorse, anche …

"Un cavallo di Troia per l’ultima spallata a Corso d’Italia", di Bruno Ugolini

È probabile che qualcuno nel governo di centro destra (Maurizio Sacconi), abbia pensato, nelle scorse settimane di dare una specie di spallata definitiva alla Cgil.E per giungere a questo risultato da tempo inseguito ha pensato bene di far leva su una categoria considerata sindacalmente “debole”, quella del terziario e del commercio. Un pezzo imponente del mondo del lavoro, con i suoi tre milioni di donne e uomini comprendenti le mansioni più diverse: dagli agenti immobiliari alle commesse dei supermarket, ai camerieri degli alberghi, ai bagnini, ai parrucchieri, ai portieri. Ovverosia il mondo del terziario, del turismo, dei servizi. L’industria del tempo libero e del sostegno alle persone. Con dentro, spesso, una marea di atipici e precari. L’occasione è stata data dal rinnovo del contratto di lavoro. Ad un certo punto della faticosa trattativa il ministro Sacconi ha chiesto d’inserire nell’intesa un paio di elementi scatenanti ovverosia il recepimento integrale dei contenuti dell’Accordo confederale e separato firmato da Cisl, Uil nel 2009, nonché i contenuti del “collegato lavoro” approvato dal governo di centrodestra e fortemente criticato …