Tutti gli articoli relativi a: lavoro

“Cassa in deroga al collasso le Regioni hanno finito i soldi 350mila lavoratori senza aiuti”, di Federico Fubini

Venerdì un gruppo di lavoratori in cassa integrazione si è presentato all’assessorato al Lavoro della Calabria, a Catanzaro, e ha chiesto di vedere un documento: l’attestato che esistevano i fondi per pagare gli ammortizzatori sociali. Quando i funzionari locali hanno preso tempo, i cassaintegrati sono scesi in strada, hanno spostato transenne e cassonetti e hanno bloccato un’arteria di traffico per otto ore. Nel frattempo a Cosenza, altri cassaintegrati sono saliti sul tetto del palazzo dell’Inps e hanno minacciato di buttarsi se non fossero stati pagati. Solo in Calabria, 20 mila lavoratori in cassa o mobilità hanno smesso da nove mesi di ricevere sussidi che in teoria sarebbero già stati autorizzati. Ma quello di venerdì è solo un episodio, al Sud sempre più ricorrente, in un quadro più ampio: dal Mezzogiorno al Nord industriale, la cassa integrazione in deroga è al collasso. Centinaia di migliaia di famiglie sono rimaste senza redditi, benché sia stato loro promesso che hanno legalmente titolo a questa forma “eccezionale” di sussidio. Dal distretto del tessile a Como, al commercio nel Lazio, …

“Ora tocca alle banche dare una mano a imprese e famiglie”, di Angelo De Mattia

Molti non avevano previsto la decisione adottata ieri con la quale il Consiglio direttivo della BCE, con una forte maggioranza, ha stabilito di portare i tassi ufficiali di riferimento allo 0,25%. A maggioranza, non perché vi sia stato dissenso sul “ se” ridurre il costo del denaro, ma sul ”quando” ridurlo, sulla più opportuna tempistica da scegliere, ed è opportunamente prevalsa l’opzione dell’immediatezza. Le motivazioni alla base di delibere del genere, in applicazione dei criteri seguiti dal banchiere centrale, ricorrono pienamente: inflazione molto discosta dal 2%, euro forte, crescita moderata, sussistenza di differenziazioni nei mercati della zona-euro in tema di tassi e di finanziamento del debito sovrano. Il costo ufficiale del denaro ha così raggiunto il minimo storico. Per quanto si tratti di una eccellente delibera, che qualcuno ha definito storica, non è pensabile che essa sia la panacea. Incoraggia la crescita, ha detto Letta. Ma vale, oltreché per le quantità, per l’effetto – annuncio che la decisione provoca integrato dalla dichiarazione di Mario Draghi secondo la quale la Bce è pronta ad usare tutti …

“Europa, sinistra batti un colpo”, di Laura Pennacchi

Le dure critiche in materia di politica economica che l’amministrazione Obama fa alla Germania della Merkel non sono estemporanee. Non a caso è più forte la denuncia secondo cui le elevate esportazioni tedesche, combinate con gli effetti ultra restrittivi dell’austerità, aggravano le difficoltà nel rilanciare la crescita in tutti i Paesi europei. Questa denuncia viene fatta da tempo dagli economisti eterodossi rispetto alla linea dominante in Europa. Se mai stupisce che la sinistra europea, e italiana, non faccia proprie a gran voce tali critiche rilanciando la propria immagine «progressista» dell’Europa, con il rischio di lasciare in campo, come dice Andriani, solo due posizioni di destra, l’una per l’appunto votata all’austerità, l’altra coltivante populismo antieuro e nazionalismo (nella quale confluiscono sia gli anatemi alla Berlusconi sia quelli alla Grillo). Eppure, l’associazione imposta dalla Germania tra «austerità» restrittiva e «riforme strutturali» si fonda su una visione mercantilistica che va attentamente soppesata, risalendo alle origini degli squilibri presenti nel continente europeo già agli inizi degli anni 90, quando venne tracciato il percorso che avrebbe dato vita all’euro. Il …

“Il paese che perde i suoi giovani”, di Ilvo Diamanti

La fuga dei cervelli. È la formula usata per evocare la migrazione di tanti giovani italiani, ad alto profilo professionale e scientifico, verso altri Paesi. Non solo europei. Dove trovano occupazione e riconoscimento. Fuga dei cervelli. È un’espressione che non mi piace. Perché i cervelli, nei Paesi liberi, sono liberi. E oggi possono sconfinare ovunque, grazie alle nuove tecnologie della comunicazione. L’unica gabbia che possa imprigionarli è il loro corpo. Se i “cervelli” se ne vanno dall’Italia è perché fuggono dal loro “corpo”. Troppo vecchio per permettere loro di esprimersi. O almeno: di “operare”. Di utilizzare la loro opera. L’Italia è un Paese vecchio (dati Istat, 2012). Il più vecchio d’Europa. Dopo la Germania, che, però, può permettersi di invecchiare perché attira i giovani migliori dagli altri Paesi. Compreso il nostro. Il problema è che noi non ci accorgiamo di invecchiare. Perché siamo sempre più vecchi. Così ci immaginiamo giovani, sempre più a lungo. Fino a 40 anni. E rifiutiamo di invecchiare. Secondo gli italiani — come ho già scritto altre volte — per dirsi …

“Spazio all’apprendistato per gli studenti”, di Claudio Tucci

Arriva un programma sperimentale, per il triennio 2014-2016, per lo svolgimento di periodi di formazione in azienda degli studenti degli ultimi due anni delle superiori, attraverso l’apprendistato. Contratto che si rafforza anche nelle università e negli Its (le super scuole di tecnologia post diploma di durata biennale). Nuova modifica per il bonus maturità, con la possibilità di immatricolarsi in soprannumero estesa anche ai corsi di laurea in professioni sanitarie e scienze della formazione primaria (prima escluse). Salta invece la tanto contestata norma che prevedeva una vera e propria “sanatoria” per i dirigenti scolastici, specie per coloro con contenziosi pendenti rispetto agli esiti delle prove. Con queste ultime novità il dl Carrozza ha incassato ieri il via libera della Camera con 195 sì, 7 voti contrari e 78 astenuti. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato (va convertito in legge, a pena di decadenza, entro l’11 novembre). Soddisfazione è stata espressa dal ministro Maria Chiara Carrozza presente ieri in aula per l’intera giornata di lavori: « È un primo passo importante. Dopo anni di tagli si …

“Mercato del lavoro a senso unico: non si entra, si esce soltanto”, di Laura Matteucci

In un anno è andato perso quasi mezzo milione di posti di lavoro. Un’enormità a conferma del persistere della recessione e dell’emorragia delle imprese, una caduta libera che riguarda tutte le categorie di lavoratori, uomini, donne e giovani, e che potrebbe fermarsi solo tra qual- che mese, sempre a patto arrivi davvero la ripresa prevista a fine anno. I dati Istat sull’occupazione, al mese di settembre, non sono mai stati così neri dal 1977: i disoccupati sono quasi 3,2 milioni, 29mila in più rispetto ad agosto (+0,9%), 391mila in più su base annua (+14%). È il nuovo massimo per i senza lavoro in Italia, che porta il tasso di disoccupazione al 12,5% (nell’eurozona è al 12,2%), in aumento dell’1,6% sull’anno scorso. Tra i giovani nella fascia 15-24 anni i disoccupati sono 654mila, con un tasso record al 40,4%, aumentato di ol- tre il 4% rispetto a un anno fa (nell’eurozona è poco oltre il 24%): in altri termini, meno di 2 giovani su 10 lavorano, con un tasso di occupazione calato al 16,1%. L’incidenza dei …

Prima di tutto il lavoro

Secondo fonti Istat, i dati sulla disoccupazione nel nostro Paese sono sempre più preoccupanti. A settembre 2013 il numero dei disoccupati è pari a 3 milioni 194 mila, aumenta dello 0,9% rispetto al mese precedente (+29 mila) e del 14% su base annua (+391 mila). Il tasso di disoccupazione si attesta al 12,5%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,6 punti nei dodici mesi. I disoccupati tra 15 e 24 anni sono 654 mila. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 40,4%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente. ***** “La situazione dei giovani supera ormai ogni livello di possibile sopportazione, un giovane che ormai rinuncia addirittura a cercare un lavoro è un cittadino che può solo coltivare la sfiducia nelle istituzioni e nel futuro”. Così la deputata Maria Luisa Gnecchi, capogruppo PD in commissione Lavoro, che continua: “Questi dati così gravi confermano che non si può continuare a passare da …