"I Sindacati uniti chiamano il Governo", di Felicia Masocco
Decine di migliaia di lavoratori sono attesi oggi a Roma, chiamati da Cgil, Cisl e Uil perché la «centralità» del lavoro, refrain che tardivamente impegna le agende politiche, non può ignorare chi l’emergenza la vive sulla propria pelle. Chi un lavoro l’aveva e l’ha perso, chi si ritrova nel limbo della cassa integrazione, chi nel mondo della produzione non riesce neanche a metterci piede. Basta dare un’occhiata ai dati, si tratta di milioni di persone. Solo i cassintegrati a zero ore sono 520 mila: 460 milioni di ore di attività perse in soli cinque mesi, dall’inizio dell’anno a maggio. Produzioni ferme, uffici, negozi e cantieri chiusi e per chi si ritrova «fuori» una perdita secca di reddito pari a 1,7 miliardi, più o meno 3.300 al netto delle tasse, per ogni singolo lavoratore. A fare i conti è l’osservatorio sulla Cig della Cgil. «Il trend ci porta anche quest’anno al miliardo di ore di cassa integrazione – pronostica il segretario confederale Elena Lattuada – Si sommeranno alle 4,4 miliardi di ore messe a segno negli …