Tutti gli articoli relativi a: lavoro

"La flessibilità non è l'antidoto alla crisi", di Carlo Buttaroni*

La Contea del Fermanagh è una delle sei contee dell’Irlanda del Nord. È la più lontana dalla capitale Belfast e, con i suoi 55mila abitanti, anche la Contea meno popolata. Qui la crisi si è fatta sentire duramente. Moltissime attività hanno chiuso e la disoccupazione ha colpito le famiglie più che altrove, lasciando ferite difficili da rimarginare. In questo luogo, il 17 e 18 giugno si svolgeranno i lavori del G8, summit degli otto Paesi che rappresentano il 13% della popolazione mondiale e, soprattutto, pi ù del 53% della ricchezza globale. L’amministrazione locale ha scelto di ridurre questo contrasto così forte con una scelta shock: far diventare il percorso dei grandi della terra un set cinematografico degno di Hollywood. Poster e grandi adesivi raffiguranti scaffali ordinati e pieni di merce, famiglie sorridenti e impegnate a fare acquisti, Un inno alla finzione, un restyling surreale, la povertà nascosta con tecniche di fotomontaggio. Il caso, inevitabilmente, ha scatenato polemiche di ogni tipo. La reazione è piuttosto di sgomento e profonda riflessione. Quella che stiamo vivendo è la …

"L’anno nero delle retribuzioni. I salari reali hanno perso 500 euro", di Mariolina Iossa

Questo emerge dalle tabelle contenute nell’appendice alla Relazione annuale di Bankitalia, secondo le quali il calo più evidente è quello che riguarda le retribuzioni dei dipendenti della pubblica amministrazione, passate da 31.964 a 30.765, e che quindi perdono 1.200 euro a causa principalmente del blocco dei contratti. Adesso lo dice anche la Banca d’Italia. I salari perdono denaro sonante in termini di potere d’acquisto e le retribuzioni sono più povere. Tra il 2011 e il 2012, gli stipendi reali, quindi al netto dell’inflazione, hanno perso l’1,9 per cento, scendendo in media per unità di lavoro dipendente da 25.130 euro a 24.644 euro, quasi 500 euro in meno nelle tasche dei dipendenti in un anno. Questo emerge dalle tabelle contenute nell’appendice alla Relazione annuale di Bankitalia, secondo le quali il calo pi ù evidente è quello che riguarda le retribuzioni dei dipendenti della pubblica amministrazione, passate da 31.964 a 30.765, e che quindi perdono 1.200 euro a causa principalmente del blocco dei contratti. Addirittura oltre i 1.200 euro perde il credito. In questo settore si passa …

"Piano giovani da 4,5 miliardi tra sconti, tirocini e formazione", di Roberto Petrini

Le parole-chiave sono «accelerazione e riprogrammazione». Il linguaggio è complicato e le procedure note solo a pochi iniziati, in serrato dialogo tra Roma e Bruxelles dove ai dossier presiede il commissario alle Politiche regionali, Johannes Hahn. Ma stavolta sulla partita dei «fondi strutturali europei» c’è uno spiraglio di concretezza: l’obiettivo è quello di destinare buona parte delle risorse assegnate all’Italia per mettere in piedi un piano-occupazione di 4,5 miliardi in tre anni, di cui 1,5 fin dal 2013. La partita sarà giocata dal presidente del Consiglio Enrico Letta in prima battuta nel vertice dei ministri Lavoro ed economia convocato a Roma la prossima settimana, il 14 giugno e, un mese dopo, il 15 luglio, in occasione del Consiglio europeo. Il target è preciso: convincere l’Europa a cambiare la «destinazione d’uso» di molti nostri progetti e indirizzarli tutti a favore dell’occupazione. Sul tavolo ci sono i celebri fondi strutturali europei, venduti e rivenduti dai governi che si sono succeduti, ma da sempre incagliati nella incapacità delle Regioni di fare progetti e di spendere effettivamente risorse sulla …

"Le fabbriche salvate dai padroni in tuta blu", di Luciano Gallino

E se i padroni non fossero necessari? È un sogno, ma con la disoccupazione che morde anche i sogni aiutano a cercare una soluzione. L’hanno trovata alcune migliaia di lavoratori che in Italia hanno reagito al fallimento della loro impresa e alla delocalizzazione. Hanno detto ai padroni: «Se ve ne andate, proveremo noi a mandare avanti l’azienda con il nostro lavoro». E se i padroni, dopotutto, non fossero necessari? Naturalmente è un sogno, ma con la disoccupazione che morde anche i sogni aiutano a cercar soluzioni per continuare ad avere un lavoro e non arrendersi alla prospettiva di una vita da cassintegrati, o da pensionati con dieci anni di anticipo. L’hanno trovata, una soluzione, alcune migliaia di lavoratori che in varie regioni d’Italia hanno reagito al fallimento della loro impresa, alla delocalizzazione, ai dirigenti di una corporation che dalla Finlandia o dall’Alabama decidono di chiudere un impianto in Italia perché rende meno di uno della Corea del Sud. Hanno detto ai padroni, ma anche a se stessi, «se voi ve ne andate, noi restiamo qui, …

Scuola: Pd, al via discussione su modifica manovra Fornero pensioni

Gnecchi e Ghizzoni, “inutilmente avevamo chiesto risposte al precedente governo. Il problema riguarda 3000 persone tra docenti e personale Ata”. “L’Ufficio di Presidenza della Commissione Lavoro della Camera ha posto all’ordine del giorno dei lavori della prossima settima la nostra proposta di legge n. 249 che modifica la manovra Fornero in merito ai requisiti di accesso al trattamento pensionistico per il personale della scuola: avevamo chiesto la modifica già nella scorsa legislatura ma il governo non ha dato risposte”. Lo rendono noto Maria Luisa Gnecchi e Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd nella Commissione Lavoro e vicepresidente della Commissione Cultura, le quali spiegano che “La manovra Fornero non ha tenuto conto del fatto che i lavoratori della scuola possono andare in pensione un solo giorno all’anno, il 1° settembre, indipendentemente dalla data di maturazione dei requisiti, per le giuste esigenze di funzionalità e di continuità didattica. Per tener conto di questa specificità – sempre rispettata in tutte le normative in materia pensionistica antecedenti la manovra – la nostra proposta di legge prevede che i requisiti per il …

"Chiuse 55mila aziende manifatturiere. S&P: le banche hanno tolto 44 miliardi alle imprese", di Matteo Colaninno

“I dati comunicati oggi dal Centro Studi di Confindustria confermano la profondità della crisi e le sue pesanti ripercussioni sul sistema industriale italiano. È necessario tamponare con urgenza un’emorragia che tra il 2009 e il 2012 ha fatto chiudere i battenti a 55 mila imprese, al ritmo di 40 al giorno, e perdere oltre mezzo milione di posti di lavoro nel settore manifatturiero. Affinché l’Italia si confermi nei prossimi anni la settima potenza industriale del mondo e la seconda in Europa alle spalle della Germania, non possiamo più attendere l’adozione di nuove politiche industriali, fondate su una strategia di riposizionamento competitivo del nostro sistema industriale, che faccia dell’occupazione e innovazione i punti di riferimento imprescindibili. Per questo è necessario concentrare su queste due priorità le risorse che il governo riuscirà a recuperare e insistere a livello europeo per un cambiamento della linea politica della Ue, in modo da affiancare all’attenzione sui conti pubblici la spinta e il sostegno allo sviluppo”. Così Matteo Colaninno, parlamentare e componente della segreteria del PD. ***** Nel manifatturiero il calo …

"Lavoro, 50mila posti in meno", di Raffaello Masci

Volete un posto sicuro e ben remunerato? Fate l’idraulico. Oppure il parrucchiere. Al limite il muratore. Ma scordatevi tutto il resto. Altrimenti accontentatevi di lavoretti precari, pagati poco più di 800 euro. E sempre a trovarli, perché se lo scorso anno si assumeva poco (380 mila posti nel settore privato), quest’anno si assumerà ancora meno (330 mila sì e no). Questo è l’andazzo del mercato del lavoro, specie per i giovani, come emerge da tre studi di merito che sono stati presentati ieri. Il primo è del Cna, una delle maggiori organizzazioni dell’artigianato, che ha realizzato una ricerca su dati Unioncamere in cui rileva le professioni più richieste. Un altro è della Società informazione Onlus con il contributo della Cgil sulla condizione dei precari. Il terzo è della Cgia di Mestre e riguarda le prospettive di assunzione delle aziende italiane. Incrociando queste ricerche appare l’immagine di un mercato del lavoro in cui si assume sempre meno, si applicano contratti atipici e mal pagati sempre di più e – soprattutto – si cercano figure professionali che …