Tutti gli articoli relativi a: lavoro

"L'Ilva di Taranto e le altre. Serve una regia pubblica", di Gianni Venturi*

A seguito delle ultime, clamorose iniziative giudiziarie, l’attenzione dell’opinione pubblica e del governo si è concentrata, in queste ore, sulle complicatissime vicende che hanno come epicentro lo stabilimento Ilva di Taranto e, intorno ad esso, il grande gruppo siderurgico di cui è proprietaria la famiglia Riva. Tuttavia non è possibile comprendere appieno implicazioni e conseguenze della vicenda Ilva se, andando oltre la cronaca politico-giudiziaria, non la si inserisce in uno specifico contesto industriale: quello del settore siderurgico nelle sue dinamiche europee e globali. L’11 giugno sarà reso noto, a Bruxelles, il Piano Ue per l’acciaio elaborato, in questi mesi, dalla Commissione e dal tavolo di alto livello presieduto da Antonio Tajani. Piano che deve confrontarsi con un fenomeno presente anche in altri settori industriali: un eccesso di capacità produttiva installata. Ebbene, se chiudesse l’Ilva di Taranto circa la metà di questa sovracapacità produttiva che pesa sugli impianti attivi nei Paesi dell’Unione sarebbe «tagliata»; almeno metà degli obiettivi di riduzione del Piano verrebbero raggiunti prima ancora della sua presentazione e tutti a carico del nostro Paese. …

"Vent'anni di omissioni dietro un dramma nazionale", di Goffredo Buccini

Gli americani, che sanno trasformare i guai in genere cinematografico, lo chiamano worst case scenario: il peggiore degli incubi possibili. Noi, nel nostro piccolo, lo stiamo sperimentando a Taranto. L’Ilva, asse portante della siderurgia nazionale e dunque dell’assetto industriale nostrano, da ieri è senza vertici. Dimissioni collettive, via anche un manager del livello di Enrico Bondi appena insediato per raddrizzare la barca. A rischio almeno 40 mila posti di lavoro, da domani la città dei Due Mari ricomincia a vivere tensioni che una recente sentenza della Consulta e la nascita di un pool di banche finanziatrici parevano avere allentato. E’ l’ultimo effetto del sequestro deciso dalla giudice Todisco contro la Riva Fire, la cassaforte di Emilio Riva e figli: otto miliardi e cento milioni di euro bloccati, cifra sconcertante (beni indispensabili per andare avanti, dicono in azienda preparando il ricorso). Soldi che sarebbero stati sottratti alle bonifiche ambientali e alla sicurezza degli impianti dal 1995 a oggi (cioè anche mentre i vertici Ilva dialogavano col governo Monti ottenendone deroghe e benefici). Certe morti in fabbrica, …

"Precari, stipendi più bassi del 25%", di Luigi Grassia

Sempre più precario e sempre meno pagato. È così che sta diventando il lavoro in Italia, dove lo stipendio di un dipendente a termine si ferma in media a poco più di mille euro, inferiore di circa il 25% a quello di chi ha un posto fisso. A certificarlo sono i numeri raccolti dall’Istat nel Rapporto annuale sulla situazione del Paese. Nel 2012, dice il rapporto, la retribuzione mensile netta di chi ha un contratto a tempo determinato è stata di 355 euro inferiore alla media: uno dei tanti «contro» dei rapporti di lavoro flessibili, su cui poi incombe anche l’incertezza per il futuro. Che le buste paga dei precari siano più leggere non è scontato; anzi, secondo logica la precarietà potrebbe essere compensata da qualcosa di più un busta (all’estero succede). Il confronto dell’Istituto di statistica è limitato ai dipendenti full time, senza contemplare i rapporti ancora più deboli come i part time. Ma già così per il lavoratore a scadenza la perdita è di un quarto dello stipendio che nel 2012 si è …

"Esodati, il Governo prepara un piano in tre mosse", di Massimo Franchi

Rifinanziamento del Fondo salvaguardati, introduzione di elementi di flessibilità nella riforma delle pensioni, staffetta generazionale. Il ministro Giovannini punta a risolvere in modo definitivo la questione esodati. Mercoledì a via Veneto sono arrivate le «ricognizioni» dell’Inps sul fenomeno: una elaborazione sulle platee delle varie categorie degli esodati (lavoratori in mobilità, prosecutori volontari, lavoratori cessati) che il ministro Giovannini sta studiando con il suo staff. Per evitare lo stillicidio delle cifre che creò grandissimi problemi al suo predecessore Elsa Fornero (fu lei stessa a chiedere all’Inps la stima che portò al numero di 392mila, per poi accusare la stessa Inps del problema), il ministro come promesso presenterà al Parlamento delle stime variabili. I numeri infatti possono cambiare (e di molto) a seconda che si consideri i lavoratori che andranno in mobilità nei prossimi anni o le persone che hanno fatto domanda per la prosecuzione volontaria del pagamento dei contributi ma sono lontanissime dall’età pensionabile (anche 35 enni). Le stime dell’Inps serviranno a Giovannini per «realizzare la mappa concettuale», primo passo per definire numeri precisi e puntare …

"Sei milioni senza contratto. Consumatori non spendono", di Marco Ventimiglia

I numeri della crisi sono molteplici, ed anche per questo non sempre catturano l’attenzione. Quello diffuso ieri dall’Istat però non corre tale rischio, perché apprendere che praticamente mezza Italia è in attesa del rinnovo del contratto di lavoro non è certo un fatto trascurabile. L’Istituto di Statistica ci spiega che ad aprile, per l’insieme dell’economia, la quota di lavoratori dipendenti in attesa di rinnovo del contratto è pari al 45,7%, in aumento rispetto al mese precedente a seguito dell’entrata in vigore di due contratti ma della scadenza di nove. Complessivamente le intese contrattuali in attesa di rinnovo sono ben 51 (di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione), relative a circa 5,9 milioni di dipendenti (di cui circa 2,9 milioni occupati nel pubblico impiego). Entrando più nel dettaglio della rilevazione, i mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono in media 26,5, peraltro in diminuzione rispetto ad aprile 2012 (29,1). L’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è invece di 12,1 mesi, in crescita rispetto a un anno prima (8,7). Ed ancora, con …

"Un giovane su 4 senza posto nè scuola", di Chiara Saraceno

I dati sono del 2012 e riguardano la popolazione italiana dai 14 anni: la percentuale del 36% registra una discesa vertiginosa, stante che un anno prima era del 45,8%, ed è dovuta pressoché esclusivamente alla diminuzione di chi è molto (o anche solo abbastanza) soddisfatto delle proprie condizioni economiche. È quanto emerge dal rapporto annuale 2013 dell’Istat. Per altro, va osservato che è dal 2001, quindi da prima della crisi, che la soddisfazione per le proprie condizioni economiche è in diminuzione, al contrario di quanto avviene per altri aspetti della vita (salute, relazioni famigliari e amicali, tempo libero) che invece rimangono stabili o in aumento. In particolare e un po’ contro-intuitivamente, è aumentata la soddisfazione per le relazioni famigliari. Quasi che la maggiore dipendenza dalla solidarietà famigliare sperimentata da molti, specie i più giovani, la necessità di serrare le file e di condividere risorse e sacrifici, lungi dall’accentuare le tensioni in famiglia, le abbia viceversa ridotte. Questa tenuta delle relazioni famigliari è indubbiamente un dato positivo. Ma non si può ignorare che non tutti hanno …

"Occupazione, confronto al via. L'incognita delle risorse", di Luigina Venturelli

II ministro Giovannini smentisce lo stanziamento di 12 miliardi per sostenere il mercato del lavoro e la Cig in deroga. I sindacati: «I fondi sono inadeguati»Risorse limitate e tempi stretti. Il successo del confronto tra il governo e le parti sociali appena avviato per sostenere l’occupazione dipende tutto da queste due variabili. Scontato l’obiettivo: «Il lavoro è la priorità, soprattutto quello dei giovani ». E condiviso anche il percorso per raggiungerlo, fatto non solo di regole, cioè di «interventi di modifica alla legge 92 da fare col cacciavite», ma anche di politiche attive, perché «l’occupazione non si fa a costo zero». Da questo punto di vista, le parole con cui il ministro del Lavoro Enrico Giovannini ha commentato la conclusione dell’incontro di ieri pomeriggio, «il primo di una serie che coinvolgerà anche altri soggetti», non sono dissimili da quelle usate dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Ma saranno il quanto e il quando degli interventi in esame a dare sostanza al piano per il lavoro che l’esecutivo vorrebbe adottare entro l’estate. Il responsabile del …