Tutti gli articoli relativi a: lavoro

"La ballata dei precari salvati dalle mamme", di Bruno Ugolini

Una recente indagine Coldiretti-Censis ha reso noto che il 60,7% dei giovani tra i 18 e i 29 anni coabita con la mamma e il 26,4 abita a meno di 30 minuti da lei. Sono dati che testimoniano come la maggioranza delle nuove generazioni che avrebbero dovuto essere benificate dalla riforma Fornero, sono spesso costrette a tornare al grembo materno. Ovverosia a cercare di trovare nella famiglia un sostegno alle proprie esistenze ballerine. Sono i protagonisti di una vera e propria «ballata». Prendo il termine da un libro e da un film prodotti proprio per loro e che portano proprio il titolo «La ballata dei precari». L’autrice, Silvia Lombardo, ha raccolto testimonianze reali e ha messo insieme una serie di episodi spesso esiliranti, rafforzati dalle riflessioni riportate nel volume. Qui possiamo «rubare» alcuni spunti. Ad esempio sulle partite Iva, quelle a cui oggi molti, proprio spinti dalla riforma Fornero, sono costretti a rifugiarsi. Scrive la Lombardo: «La forma di tortura più raffinata perpretata al giovane lavoratore del Ventunesimo secolo. Ti passa sotto il naso una …

"La ballata dei precari salvati dalle mamme", di Bruno Ugolini

Una recente indagine Coldiretti-Censis ha reso noto che il 60,7% dei giovani tra i 18 e i 29 anni coabita con la mamma e il 26,4 abita a meno di 30 minuti da lei. Sono dati che testimoniano come la maggioranza delle nuove generazioni che avrebbero dovuto essere benificate dalla riforma Fornero, sono spesso costrette a tornare al grembo materno. Ovverosia a cercare di trovare nella famiglia un sostegno alle proprie esistenze ballerine. Sono i protagonisti di una vera e propria «ballata». Prendo il termine da un libro e da un film prodotti proprio per loro e che portano proprio il titolo «La ballata dei precari». L’autrice, Silvia Lombardo, ha raccolto testimonianze reali e ha messo insieme una serie di episodi spesso esiliranti, rafforzati dalle riflessioni riportate nel volume. Qui possiamo «rubare» alcuni spunti. Ad esempio sulle partite Iva, quelle a cui oggi molti, proprio spinti dalla riforma Fornero, sono costretti a rifugiarsi. Scrive la Lombardo: «La forma di tortura più raffinata perpretata al giovane lavoratore del Ventunesimo secolo. Ti passa sotto il naso una …

"Se anche il mercato si riprendesse FIAT arriverebbe in ritardo", di Oreste Pivetta

Forse era tutto scritto nell’accordo Fiat-Chrysler: tecnologie agli americani, soldi agli azionisti italiani, cioè alla famiglia Agnelli, stabilimenti storici, da Mirafiori a Pomigliano, in vita finché la domanda di mercato avesse retto. Le promesse di Marchionne, il progetto Italia, i venti miliardi di investimenti, un libro dei sogni che politica e buona parte del sindacato hanno letto, con malizia o con ingenuità, come un modo per tirare a campare, illudendo se stessi e illudendo buona parte di quanti nelle fabbriche Fiat si sono guadagnati da vivere e ci contavano ancora. «Chi ha mai letto commenta Luciano Gallino, sociologo e grande studioso dell’industria e del lavoro in Italia una pagina di quel programma. Nelle mani di chi è mai stato consegnato un volume di centinaia di pagine in cui si dettagliassero progetti per la Fiat e conseguenze per l’indotto, in un quadro di enorme complicazione: basti dire che il futuro Fiat si sarebbe dovuto misurare con la realtà di ottocento fornitori. Niente. Quanto ci è stato riferito adesso, quanto siamo venuti a sapere, non aggiunge nulla, …

"Se anche il mercato si riprendesse FIAT arriverebbe in ritardo", di Oreste Pivetta

Forse era tutto scritto nell’accordo Fiat-Chrysler: tecnologie agli americani, soldi agli azionisti italiani, cioè alla famiglia Agnelli, stabilimenti storici, da Mirafiori a Pomigliano, in vita finché la domanda di mercato avesse retto. Le promesse di Marchionne, il progetto Italia, i venti miliardi di investimenti, un libro dei sogni che politica e buona parte del sindacato hanno letto, con malizia o con ingenuità, come un modo per tirare a campare, illudendo se stessi e illudendo buona parte di quanti nelle fabbriche Fiat si sono guadagnati da vivere e ci contavano ancora. «Chi ha mai letto commenta Luciano Gallino, sociologo e grande studioso dell’industria e del lavoro in Italia una pagina di quel programma. Nelle mani di chi è mai stato consegnato un volume di centinaia di pagine in cui si dettagliassero progetti per la Fiat e conseguenze per l’indotto, in un quadro di enorme complicazione: basti dire che il futuro Fiat si sarebbe dovuto misurare con la realtà di ottocento fornitori. Niente. Quanto ci è stato riferito adesso, quanto siamo venuti a sapere, non aggiunge nulla, …

"Il peso dei fondi Usa nel Lingotto", di Massimo Giannini

“LA FIAT resterà in Italia” è una promessa scritta sull’acqua. Solo un governo che non vuole sentire e un sindacato che non vuole vedere possono credere all’impegno generico assunto da Sergio Marchionne a Palazzo Chigi. Il “Lingotto americano” è già oggi una realtà. E lo sarà sempre di più nei prossimi mesi. Per capirlo, non serve un’esegesi maliziosa delle parole pensate e scritte nel comunicato di sabato scorso. «Fiat vuole riorientare il modello di business in una logica che privilegi le esportazioni, in particolare extra-europee »: questo passaggio dice già molto. Ma non dice ancora tutto. Il resto che c’è da sapere, e che conferma il graduale ma ineluttabile abbandono delle radici italiane del gruppo, lo dicono i fatti di questi ultime settimane, e soprattutto i numeri dei prossimi mesi. Tra i fatti, ce n’è uno che testimonia concretamente, e per certi versi anche simbolicamente, il processo di “americanizzazione” di quella che fu la grande Fabbrica Italiana di Automobili. Un fatto che è passato inosservato, ma che non è sfuggito alla Consob, dove le vicende …

"Il peso dei fondi Usa nel Lingotto", di Massimo Giannini

“LA FIAT resterà in Italia” è una promessa scritta sull’acqua. Solo un governo che non vuole sentire e un sindacato che non vuole vedere possono credere all’impegno generico assunto da Sergio Marchionne a Palazzo Chigi. Il “Lingotto americano” è già oggi una realtà. E lo sarà sempre di più nei prossimi mesi. Per capirlo, non serve un’esegesi maliziosa delle parole pensate e scritte nel comunicato di sabato scorso. «Fiat vuole riorientare il modello di business in una logica che privilegi le esportazioni, in particolare extra-europee »: questo passaggio dice già molto. Ma non dice ancora tutto. Il resto che c’è da sapere, e che conferma il graduale ma ineluttabile abbandono delle radici italiane del gruppo, lo dicono i fatti di questi ultime settimane, e soprattutto i numeri dei prossimi mesi. Tra i fatti, ce n’è uno che testimonia concretamente, e per certi versi anche simbolicamente, il processo di “americanizzazione” di quella che fu la grande Fabbrica Italiana di Automobili. Un fatto che è passato inosservato, ma che non è sfuggito alla Consob, dove le vicende …

"Lavoro e ambiente: le prime cose da fare", di Luigi Mariucci

I media, sempre alla ricerca di semplificazioni via via più stucchevoli, rilanciano ossessivamente sui temi del lavoro messaggi del tutto slegati da ogni rapporto con la realtà effettuale: dal premier che se la prende vanamente, a quarant’anni di distanza, con lo Statuto dei lavoratori, alla iniziativa di chi vorrebbe restaurare con referendum i diritti del lavoro violati, fino alle spumeggianti affermazioni di chi sostiene che «dell’art. 18 non me ne può fregare di meno». Non è chiaro se questo sia lo spettacolo della politica deformato dai media o se la politica oggi sia proprio così. Perciò trovo ammirevole il tentativo del segretario del Pd di proporre invece una immagine rovesciata della politica, come se questa potesse essere ancora una cosa seria, una attività da svolgere non nell’interesse di chi la fa, ma verso un interesse comune, perfino generale. Forse è per questo che Bersani ha deciso di mettersi in gioco su primarie cosiddette aperte, aperte quindi anche ad altri candidati del Pd, contraddicendo lo Statuto del Pd che andrà perciò modificato ad hoc. Decisione, questa, …