Tutti gli articoli relativi a: memoria

"Ustica: il diritto alla verità ancora negato", di Daria Bonfietti

27 giugno 198o – 27 giugno 2013: sono passati 33 anni da quella tragica notte, quando un aereo civile, che doveva collegare Bologna con Palermo, si inabissò nel mare di Ustica, portando con sé la vita di 81 innocenti cittadini. Proprio in questo anniversario possiamo finalmente affermare di avere, con lo sforzo di tanti, parenti, avvocati, cittadini, magistrati, scritto quella pagina di verità che era stata fatta sprofondare insieme all’aereo. La sentenza-ordinanza del giudice Priore del 1999, le sentenze del Tribunale civile di Palermo e la più recente sentenza della Corte di Cassazione, ci dicono, in maniera definitiva, che il DC9 è stato abbattuto ed è stata responsabilità dei ministeri dei Trasporti e della Difesa non avere salvaguardato la vita dei cittadini, e poi avere ostacolato in ogni modo il raggiungimento della verità. Oggi mi tornano alla mente le parole con cui proprio il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che va ringraziato per la sua continua attenzione a questa vicenda, si rivolgeva a tutti noi nel 2010: «Intrecci eversivi, forse anche intrighi internazionali, opacità di …

"Moro, 35 anni dopo la Procura di Roma riapre l’inchiesta", di Miguel Gotor

Ancora troppi i misteri irrisolti. Il ruolo dei servizi dietro le Br. Dal rapimento e dalla morte di Aldo Moro sono trascorsi ormai trentacinque anni. In questo arco di tempo si sono svolte ben sei inchieste giudiziarie e hanno lavorato per oltre un decennio due Commissioni di inchiesta parlamentare, dotate di poteri inquirenti, che hanno raccolto una gran mole di testimonianze e di documenti. In realtà, pochi eventi come la vicenda Moro hanno potuto godere di una simile mobilitazione giudiziaria e politica, ciò nonostante il convincimento che si tratti di un mistero ancora insoluto e destinato a rimanere tale è certamente prevalente presso l’opinione pubblica. Per quale ragione? Anzitutto per una forma di pigrizia intellettuale e civile. Sulla vicenda Moro sono uscite centinaia di pubblicazioni, alcune di ottimo livello, ma è come se fossero scritte sulla sabbia perché l’onda lunga degli interessi ideologici partigiani o delle memorie individuali e di generazione da preservare cancella di continuo i risultati raggiunti. E allora bisogna ogni volta cominciare da capo, senza che sia possibile avanzare sulla strada di …

«Odoardo è per tutti esempio da imitare», di Serena Arbizzi

«Vuole sapere come mi sento adesso, che il nonno sta per diventare Beato? Le rispondo con una sola parola: sono gioioso». È racchiuso in questa frase pronunciata da Luca Semellini, orafo carpigiano che si è occupato della reliquia ufficiale nonché nipote di Odoardo, il significato che la giornata di ieri ha avuto per una famiglia tanto numerosa, quanto simbolica per la città come i Focherini. E c’era tutto il variegato mondo che ruota intorno ai cinque figli e quindici nipoti di Odoardo a rendere onore alla figura del martire. «Essere qui e partecipare alla beatificazione rappresenta un’emozione indescrivibile – aggiunge la nipote Maria Peri, storica e figlia di Paola Focherini – La cosa più bella è guardarsi intorno e vedere così tanti amici. Ci sono i figli dei deportati nei campi di concentramento con le loro famiglie: i Lampronti, di cui sono presenti tre generazioni con Giorgio, il figlio Guido e la nipote Camilla, e i Campagnano. Ci sono gli agenti assicurativi della Cattolica, dove il nonno ha lavorato dieci anni: qui c’è parte del …

"Il raduno europeo", di Laura Matteucci

Si sono radunati in un capannone alla periferia sud est di Milano. È scandalo per il raduno neonazi, autorizzato dalla Prefettura, e organizzato dall’associazione Skinhouse. L’ira del sindaco Pisapia: «È inaccettabile». Il precedente del raduno per la nascita di Hitler. Decine di band neonaziste, internazionali e nostrane, gruppi musicali hardcore arrivati persino dagli Stati Uniti, come i Bully Boys, e dall’Inghilterra, i Brutal Attack, raffinato nome evocativo, e poi skinhead e formazioni di estrema destra di tutta Europa. Un raduno neonazi in piena regola, ieri sera in un capannone alla periferia sud est di Milano, concerto e festa grande organizzata dall’associazione Skinhouse cittadina: sarà anche come dice la Prefettura che l’ha autorizzato che non si sono riscontrati elementi di rischio per l’ordine pubblico, ma è di sicuro un fatto «inaccettabile», come dice il sindaco Giuliano Pisapia. «Milano scrive lui stesso non può accettare che si svolgano né ora né in futuro iniziative che attingano al repertorio dell’intolleranza razziale e politica in qualsiasi forma esse si presentino». Loro però sono arrivati a centinaia, teste rasate, tatuaggi …

"Cassazione: Bolzaneto, tutti liberi e risarcimenti ridotti", di Claudia Fusani

La Corte di Cassazione ha confermato le sette condanne disposte in Appello ad agenti di polizia, carabinieri e infermieri per le violenze nella caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova nel 2001. Ma nessuno, tra indulto e attenuanti, finirà in carcere. Sarà che si sente ancora l’odore del sangue misto agli umori e alla pipì. Che non si possono scordare i racconti e le immagini di quei ragazzi messi nudi contro il muro in piedi, gambe divaricate, così per ore. O delle ragazze umiliate e minacciate di stupro. Che rimbombano nelle testa gli ordini: «Canta faccetta nera», «viva il Duce», «un-due-tre viva Pinochet». Gli urli della ragazza a cui fu strappato il piercing dal naso. Per tutto questo, scritto in migliaia di pagine di atti processuali, la sentenza con cui ieri la Cassazione ha chiuso definitivamente la mala storia del G8 di Genova, capitolo torture nella caserma di Bolzaneto, è inconsistente, una beffa, un’offesa a un paese che si dice democratico. Anche un pericoloso precedente la cui morale è che omertà e spirito di …

"Napolitano, la mia vita dal Pci al Colle “Sì al bis per superare la paralisi ora riforme, poi ognuno per la sua strada”, di Simonetta Fiori

«Ora vi rivelo un retroscena», ha detto ieri a Firenze Eugenio Scalfari nel presentare la videointervista con Giorgio Napolitano. «Poco prima della scadenza del suo mandato, andai a trovarlo al Quirinale per proporgli di venire a Repubblica delle Idee, e lui accettò, nella convinzione che non sarebbe stato più presidente». Ma in quello stesso incontro, Scalfari gli chiese la disponibilità a farsi rieleggere. «Ero latore di un messaggio che proveniva da due alte cariche del partito democratico, dunque aggiunsi: ambasciatore non porta pena. Il presidente mi lasciò parlare e poi mi disse: no, tu la pena ce l’hai, perché non sei un ambasciatore neutrale. E mi spiegò dettagliatamente le ragioni per cui non voleva essere rieletto ». Poi le cose sono andate diversamente e nell’intervista Napolitano ripercorre i passaggi più delicati. Il dramma di un Parlamento «impotente» e la sua scelta di accettare il bis. Fino ad arrivare ad una fase, quella delle larghe intese, in cui le riforme «devono essere fatte», a partire dalla legge elettorale. Poi «ciascuno riprenderà la sua strada». Un gremito …

"Berlinguer ci dice, il ricordo", di Guglielmo Epifani

In questi 29 anni dalla sua morte improvvisa, di Enrico Berlinguer molto si è scritto e molto si è discusso. Proprio il tempo trascorso e la permanente attualità di tanti temi, da lui proposti alla guida del Partito comunista italiano, danno il profilo e la misura esatti del ruolo che ha avuto nella storia e nella vicende non solo nazionali. Fu insieme uomo della transizione verso l’Eurocomunismo, della piena democratizzazione della politica italiana e assertore dell’emancipazione e delle lotte dei Paesi del Terzo mondo. Fu il teorico del compromesso storico, dopo la tragedia cilena, l’autore del dialogo col vescovo di Ivrea, Luigi Bettazzi, su una società aperta ai valori cristiani, e l’uomo che preparò il governo di unità nazionale nel 1978. Fu il sistematore di una idea di austerità alta, nei consumi e negli stili di vita, di un nuovo modello di sviluppo rispettoso dell’ambiente e del territorio. A lui si deve il merito di avere sollevato il tema della questione morale e di avere intuito come una progressiva degenerazione dei comportamenti della politica avrebbero …