Tutti gli articoli relativi a: memoria

"Dal banchiere ai vecchi comunisti le mille facce del popolo di Carlo Maria", di Michele Serra

Una moltitudine serena e silenziosa – come sono i milanesi nei momenti migliori – ha salutato Carlo Maria Martini in Duomo, dentro la grande cattedrale oscura. E sulla piazza luminosa che è al tempo stesso, da sempre, sagrato e luogo civico per eccellenza. La folla era così composta che si udivano piuttosto distintamente le singole voci umane e addirittura, nelle pause della liturgia, il battito dei passi attorno. È stato un funerale solenne e affollato, da quasi papa o quasi da papa, preceduto da un’interminabile omaggio al feretro, una fila durata tre giorni e tre notti che ha fatto dire «c’era tutta Milano», e fa riflettere sulla popolarità non scontata di un uomo poco mediatico e di un intellettuale molto munito, e negli ultimi anni appartato anche a causa del Parkinson, che aveva leso la parola proprio a chi della parola aveva fatto ragione di vita e di magistero. Essere stato arcivescovo per venti anni, fortemente radicato anche nella Milano non cattolica grazie all’impegno sociale, forse non basta a spiegare, al momento dell’addio, una presenza …

"Affile, il mausoleo al fascista Graziani scandalizza anche New York Times e Paìs", da repubblica.it

Dopo il Daily Telegraph e la Bbc, entrambi i quotidiani esteri hanno dedicato un articolo alla vicenda del monumento inaugurato l’11 agosto nel comune vicino Roma ricordando l’investimento di soldi pubblici per realizzarlo, la sanguinaria biografia del ministro della guerra mussoliniano e la sua partecipazione alla Repubblica di Salò. Non solo il Daily Telegraph e la Bbc. Dopo essere approdato sui giornali inglesi, ora il caso del monumento che il Comune di Affile, in provincia di Roma, ha dedicato lo scorso 11 agosto al generale Rodolfo Graziani, ministro della guerra di Mussolini, finisce anche sulla stampa spagnola e americana. Sia il New York Times che il Paìs hanno dedicato ampio spazio alla vicenda. Due pagine dall’estero che non sono passate inosservate al capogruppo del Pd in Regione Esterino Montino che su Twitter ha nuovamente bollato la vicenda scrivendo “Vergogna”. Il quotidiano a stelle e strisce ricorda la biografia di Graziani, accusato e condannato per crimini di guerra alla fine del secondo conflitto mondiale dopo aver “guadagnato” il titolo di “macellaio” nelle due campagne italiane di …

"Levi, il maestro dei premi Nobel" di Pietro Greco

Il 13 agosto 1912, cento anni fa, a Torino nasceva Salvatore Luria. Per le sue ricerche sui virus vincerà il premio Nobel per la medicina nel 1969. Primo dei «tre torinesi» che in meno di 15 anni saranno laureati a Stoccolma. Luria precede, infatti, Renato Dulbecco, premio Nobel per la medicina nel 1975 per le sue ricerche sui virus oncogeni, e Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina nel 1986 per la scoperta del fattori di crescita (Ngf) del sistema nervoso. Salvatore Luria condivide con Renato Dulbecco e con Rita Levi Montalcini tre elementi che molto spesso caratterizzano la scienza italiana. Il primo è la ricerca di punta – la ricerca da Nobel – realizzata all’estero: elemento che caratterizza tutti i Nobel italiani nel dopoguerra. I «tre torinesi» effettuano i loro studi da Nobel tutti negli Stati Uniti. Ma realizzano all’estero le ricerche per cui saranno premiati anche i fisici Emilio Segré (Nobel nel 1959), Carlo Rubbia (1984), Riccardo Giacconi (2002); l’economista Franco Modigliani (Nobel nel 1985) e il genetista Mario Capecchi (Nobel 2007). …

"L'eredità di Togliatti e il PD", di Michele Prospero

Il 21 agosto di 48 anni fa moriva Palmiro Togliatti. Senza i suoi arnesi anche il comunismo italiano sarebbe stato un movimento marginale,presto sopraffatto da un arido schematismo dogmatico e quindi condannato ad un celere e indolore declino. Fu soprattutto il suo realismo alla Cavour a guidare la metamorfosi di una avanguardia rivoluzionaria, che aveva avuto il battesimo di fuoco nella resistenza armata, in un soggetto popolare così radicato nella società da schivare, con adattamenti e innesti, anche i detriti della catastrofe del comunismo. Se la sinistra storica non si è spenta completamente malgrado le tante suggestioni coltivate per condurla all’oblio, e se un nucleo parziale ma inconfondibile di essa si rintraccia ancora oggi nell’esperienza del Pd, questo è dovuto proprio alle sorprendenti mille vite di una creatura che nel dopoguerra è divenuta una tradizione, cioè un qualcosa di così profondo e sostanziale nel sentire collettivo che non è possibile trascendere e rimuovere, anche volendolo. Il senso dell’operazione di Togliatti è stato anzitutto quello di innestare una settaria truppa d’assalto, nata dopo la frattura dell’Ottobre …

Il vero “spread” tra noi e la Germania, di Roberto Bertoni

“M’inchino di fronte alle vittime di Sant’Anna. È per loro che abbiamo la responsabilità di costruire l’Europa e di proteggerla dalla speculazione che fa soffrire i popoli e nutre i nazionalismi”. Lo ha detto Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo, lo scorso 12 agosto, recandosi a rendere omaggio alle cinquecentosessanta vittime dell’eccidio nazista di Sant’Anna di Stazzema. E ha aggiunto: “La lingua che io parlo è la stessa degli uomini che hanno compiuto questo eccidio. Non lo dimentico. Sono qui come tedesco e come europeo. L’Europa è la via migliore per non ripetere crimini come questo”. I soliti cinici da strapazzo avranno già commentato che si tratta solo di belle parole e, dunque, non bisogna dar loro né ascolto né, tanto meno, credito. Pazienza, ormai abbiamo imparato a conoscerli e a relegare nell’oblio che merita la loro gratuita crudeltà, forse addirittura più grave e feroce di quella degli esecutori materiali della strage, in quanto artefice e complice della perdita di memoria e della scomparsa di curiosità delle giovani generazioni in merito a fatti storici di …

Luzzatto: "da Graziani a Priebke torna l’orrore", di Umberto De Giovannangeli

«La mobilitazione della comunità ebraica di Roma va benissimo, ma molti altri avrebbero dovuto trovarsi al suo fianco. Ciò che rappresenta ancor oggi Erich Priebke è qualcosa di orrendo che non può, non deve riguardare solo gli ebrei. Il diritto-dovere all’indignazione non è prerogativa solo di quanti hanno vissuto sulla propria pelle, e non è una metafora, la brutalità senza limiti dei nazifascisti». A sostenerlo è una delle personalità più rappresentative dell’ebraismo italiano: Amos Luzzatto, già presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei). L’inaugurazione, tra canti e danze, del sacrario dedicato al fu Maresciallo d’Italia e viceré d’Etiopia, Rodolfo Graziani, il boia delle Fosse Ardeatine, Erich Priebke «in giro per Roma». Cosa indicano queste vicende? «Indicano un tentativo ricorrente di trasformare in banalità e ordinaria amministrazione episodi di un passato che andrebbero ricordati con ben altro tono e preoccupazione. Quel passato, di cui Graziani e Priebke sono indelebile espressione, porta con sé un retaggio di crudeltà senza precedenti; esso ha lasciato un segno profondo nel Paese che deve servire da monito per impedire la riproduzione …

L'eccidio di Sant'Anna di Stazzema Schulz: "Mai più il ghigno nazista", di Massimo Vanni

“M’inchino di fronte alle vittime di Sant’Anna. E’ per loro che abbiamo la responsabilità di costruire l’Europa e di proteggerla dalla speculazione che fa soffrire i popoli e nutre i nazionalismi”. Lo ha scritto, in italiano, il presidente del Parlamento europeo, il tedesco Martin Schulz, che oggi era in Toscana a commemorare – insieme con autorità italiane e familiari delle vittime – i 560 morti provocati dall’orrore nazista 68 anni fa nel paesino in provincia di Lucca. Ad aprire il corteo che porta all’ossario sul Colle di Cava c’erano, con Schulz, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il sindaco di Stazzema Michele Silicani e le autorità religiose, civili e militari, oltre a tantissimi gonfaloni di comuni. Una giornata dedicata anche al ricordo dei milioni di morti causati dalla ‘follia nazista’. Sotto l’ossario che ricorda l’eccidio, davanti ai pochi superstiti, ai familiari delle vittime e ai tanti gonfaloni dei Comuni il presidente del parlamento europeo parla in tedesco avvalendosi di una traduzione simultanea. E dice : “La limngua che io parlo è la stessa degli …