Tutti gli articoli relativi a: memoria

"Un sacrario per Graziani con i soldi della Polverini", di Roberto Rossi

Il raduno in Piazza San Sebastiano prima, la conferenza di Don Ennio Innocenti a seguire, e poi la deposizione di una corona di fiori presso la tomba, santa messa, intervento delle autorità, cena a buffet e, per finire, spettacolo musicale. E tra le danze – una volta saziati anima e corpo – ieri sera ad Affile (comune della provincia di Roma, 1700 abitanti a 600 metri sul livello del mare) si è chiusa l’inaugurazione, all’interno del parco Radimonte, del sacrario dedicato al fu Maresciallo d’Italia e viceré d’Etiopia, Rodolfo Graziani. Non proprio quel che si dice un eroe della Patria. Tutt’altro. Un generale fascista condannato dallo Stato italiano a 19 anni di prigione, collaborazionista dei nazisti, per un periodo ricercato come criminale di guerra dalla giustizia internazionale. Una breve nota biografica, aiuterà a capire di più il personaggio. Graziani fu per tutta la vita un militare. Si fece tutte le guerre dell’epoca. Iniziò da quella di Libia, del 1911, per poi tuffarsi nel conflitto mondiale del ‘15-‘18 con il grado di capitano. Ma è stato …

"La verità su De Mauro 40 anni dopo", di Miguel Gotor

Il giornalista Mauro De Mauro fu rapito il 16 settembre 1970, «inghiottito da una notte che non avrebbe avuto fine», come scrisse Vittorio Nisticò, il direttore dell’«Ora» di Palermo, il quotidiano di cui egli era uno degli inviati di punta. Dopo oltre quarant’anni, la Corte d’Assise di Palermo ha stabilito che è stato ucciso perché si apprestava a divulgare quanto aveva scoperto circa la natura dolosa della morte del presidente dell’Eni Enrico Mattei, avvenuta a Bascapè nell’ottobre 1962, a seguito di un incidente aereo. L’unico imputato, il boss Totò Riina, è stato assolto, ma la sentenza ha l’indubbio merito di avere ricostruito un movente credibile per spiegare la scomparsa del giornalista. Inoltre, ha individuato il mandante del suo omicidio nell’ex senatore democristiano Graziano Verzotto, che si sarebbe rivolto ai boss mafiosi Stefano Bontate e Giuseppe Di Cristina, con i quali aveva stretto rapporti ai tempi in cui era il responsabile delle relazioni esterne in Sicilia dell’Eni e poi presidente dell’Ente minerario; quel Verzotto che fu l’ultimo a volare sull’aereo che precipitò con Mattei a bordo, …

Hiroshima ricorda la bomba: «Mai più nucleare», da unita.it

Hiroshima ha ricordato la tragedia della bomba atomica sganciata dagli Usa il 6 agosto del 1945, rinnovando, l’appello a eliminare le armi nucleari. Napolitano: «Sia monito per i giovani». Decine di migliaia di persone hanno partecipato alla cerimonia di commemorazione del 67esimo anniversario della bomba atomica sganciata su Hiroshima, svoltasi nel Memoriale della Pace della città giapponese. Alle 8.15 ora locale una campana ha dato il via al minuto di silenzio in memoria delle 140mila vittime del primo bombardamento nucleare della storia, al quale seguì il 9 agosto quello di Nagasaki, sei giorni prima della capitolazione giapponese nella Seconda Guerra Mondiale. Numerose altre manifestazioni si sono svolte in tutto il Paese: 700 persone hanno partecipato ad una cerimonia nella quale si sono riuniti dei sopravvissuti di Hiroshima e dei residenti nei dintorni della centrale nucleare di Fukushima, gravemente danneggiata dal sisma e dal successivo tsunami del marzo del 2011. «Ci impegniamo a trasmettere al mondo le esperienze e i desideri dei nostri “hibakusha” (letteralmente “persone colpite dall’esplosione”) e fare tutto quanto in nostro potere per …

Due agosto, Bologna in piazza "Non hanno vinto loro, abbiamo vinto noi", di Rosario Di Raimondo e Micol Lavinia Lundari

Il silenzio. Le gerbere bianche indossate dai parenti delle vittime. I gonfaloni. Lo striscione “Bologna non dimentica”. Gli applausi. Un orologio fermo sulle 10:25. Il dolore, la rabbia e la speranza, negli occhi di chi c’era, di chi è troppo giovane ma vive ogni anno, sulla sua pelle, l’emozione di ricordare. Bologna non dimentica e non l’ha fatto nemmeno oggi, 32esimo anniversario della strage alla stazione. Ottantacinque i morti, oltre 200 i feriti, una città in ginocchio e una nazione ferita. Bologna non dimentica, i bolognesi non lo faranno mai, scandisce il sindaco Virginio Merola. “Ognuno di noi porta nel cuore una cicatrice. Ma sappiamo che non hanno vinto loro, abbiamo vinto noi”. “Hanno perso, e si sono persi, i terroristi fascisti”. Hanno vinto i bolognesi, che come ogni anno, hanno sfilato in corteo e riempito piazza Medaglie d’oro, alla stazione. Per chiedere verità completa: che si conoscano, finalmente, i mandanti della strage. Oggi, come 32 anni fa, Bologna scende in piazza per ricordare quel sanguinoso sabato d’estate. Torna il Governo, assente da due anni …

"Bologna, la verità è a portata di mano", di Roberto Scardova

Sul finire degli anni 70 tutto era pronto. La P2 aveva posto sotto controllo buona parte dell’Arma dei Carabinieri ed i servizi di sicurezza dello Stato. Con l’appoggio di Michele Sindona e dei massoni americani (la «banda dei texani») Licio Gelli aveva esteso la propria influenza sulle logge siciliane reclutando i principali boss mafiosi. I movimenti neofascisti, Avanguardia Nazionale ed Ordine Nuovo, avevano stabilito un comune piano d’azione accordandosi anche con militari e criminalità. Nelle Forze armate si era avviata la ricostituzione clandestina dei «Nuclei di difesa dello Stato», cellule armate ed addestrate costituite da militari e neofascisti, appartenenti in particolare ad Ordine Nuovo. Tutto era pronto. La strage a Bologna avrebbe innescato una reazione tale da determinare una svolta autoritaria al governo del Paese. Anche la data era stata individuata: fine luglio, primi di agosto. Morti e feriti avrebbero insanguinato l’Italia delle vacanze, spazzato via gli ultimi brandelli della «solidarietà democratica» su cui avevano lavorato Enrico Berlinguer e Aldo Moro. I nostri servizi segreti sapevano tutto. Avevano avuto da più fonti precise informazioni sul …

"Bologna una ferita lunga 32 anni", di Giuliana Sias

I bolognesi non vanno mai in vacanza prima del 2 agosto. La città cambia improvvisamente, nell’arco di ventiquattro ore: prima è gonfia di persone, poi, di botto, deserta. Fino al 1980, oggi era semplicemente una giornata di partenze e arrivi, valigie pesanti e bagagli leggeri. Ma da 32 anni a questa parte, invece, il 2 agosto è solo «Strage». 85 morti e 200 feriti. Nessuno parte e nessuno arriva. A Bologna, oggi, si rimane immobili, esattamente come quell’orologio, in piazza Medaglie D’Oro. Che, certo, è rotto, ma in fondo non sono mai riusciti a fermarlo del tutto. Perché almeno per un minuto, ogni giorno e ogni anno, continua a segnare l’ora esatta. Sono le 10 e 25. «Ero al buio e non riuscivo a muovermi. Non ricordavo dove fossi e cosa stessi facendo laggiù». La sua fotografia di quel giorno è questa, e non quell’altra, quella che la ritrae su una barella, mentre i soccorritori la trasportano verso l’ambulanza più vicina. Quella che a lungo ha odiato e che suo malgrado ha fatto il giro …

Bersani ai bolognesi: Le vostre ragioni sono le ragioni dell'Italia. 32° Anniversario della strage di Bologna

“Sono trascorsi 32 anni dalla strage di Bologna, ma è necessario ribadire l’impegno affinché la verità emerga nella sua interezza. La magistratura ha svolto il suo compito ed è arrivata a sentenze definitive, tuttavia continuano i tentativi di delegittimare il suo lavoro. Voglio dirti che noi faremo da argine al tentativo di inquinare l’esito dei processi. Resta da capire chi fossero i mandanti occulti e quali forze abbiano realmente operato per arrivare ad un esito non democratico della vicenda italiana”. Lo scrive il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani in un messaggio a Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime in occasione del 32esimo anniversario della strage di Bologna che cade domani 2 Agosto. “Una strage – prosegue Bersani – che ferì al cuore Bologna e l’Italia intera. L’immagine dell’orologio della stazione fermo alle 10.25 resta nella memoria collettiva come il segno più drammatico di un evento che provocò la morte e il ferimento di tanti innocenti. Voi familiari chiedete legittimamente che le ombre siano diradate e che il segreto di Stato non impedisca …