Tutti gli articoli relativi a: memoria

Nessun ministro al Due Agosto, Merola: "Mancanza di rispetto"

Il Governo ha delegato il Prefetto di Bologna, Angelo Tranfaglia. Il sindaco: “Una posizione miope, che non riesce a vedere la coesione civile di una città che in questa ricorrenza si unisce”. Bolognesi: “Quella dell’Esecutivo è una fuga”. “Una posizione miope”, una decisione irriguardosa e irrispettosa dei bolognesi. Così il sindaco Virginio Merola commenta la decisione del Governo di non mandare alcun proprio rappresentante alla commemorazione della strage alla stazione del 2 agosto 1980 e per il secondo anno consecutivo di farsi rappresentare dal prefetto cittadino, Angelo Tranfaglia. L’ultima apparizione di un rappresentante dell’Esecutivo risale al 2009: il ministro Sandro Bondi fu sommerso dai fischi, costretto più volte a interrompere il suo discorso. Il titolare della Difesa Ignazio La Russa aveva anticipato nei giorni scorsi: “Né soldati né ministri alla commemorazione, per evitare i fischi”. L’anno scorso, nel trentennale della strage, sul palco di piazza Medaglie d’oro in stazione salì il prefetto Angelo Tranfaglia. Sarà così anche quest’anno. “In realtà, l’assenza di un governo è purtroppo nota in questi giorni a mezzo mondo”, ribatte Merola. …

"Genova, la sfilata dei 30mila che non vogliono dimenticare", di Jolanda Bufalini

Tramutare il doppio incubo in festa è stato l’obiettivo del corteo di Genova, dieci anni dopo. Sono venuti in tanti, da Milano e dalla Val di Susa, dalla Liguria e da Torino e dal resto d’Italia, dovevano essere 10mila nelle previsioni degli organizzatori, sono molti di più, forse 30mila, si snodano lungo lo stradone che da Sampierdarena si snoda fino a Caricamento, al porto antico di Genova, reso chic dal restyling di Renzo Piano. Doppio incubo e ferite aperte, della città che non ha creduto ai segnali di pace e che ha chiuso le saracinesche dei negozi lungo il percorso di quattro chilometri. E delle migliaia di persone che vissero quella incredibile «notte cilena». «Festa» dice la Questura che ha organizzato una presenza discreta delle forze dell’ordine, festa quella del concerto conclusivo, o del gruppo di ragazzi con i capelli rasta che tirano due calci a un pallone, aspettando che si formi la testa del corteo. O di Giacomo e Alba, arrivati da Milano, avevano 20 anni nel 2001, sono tornati finalmente contenti, perché a …

Terrorismo, le famiglie delle vittime ancora aspettano la legge «dimenticata», di Gioia Salvatori

Tra le disposizioni previste dalla legge 206 del 2004 (e disattese) il collocamento lavorativo agevolato, la liquidazione del tfr rivalutato del defunto, borse di studio, l’assistenza sanitaria gratuita e gli sgravi fiscali sull’Irpef. Nelle stragi di Stato e negli attentati degli anni di piombo hanno perso figli, mogli, mariti, amici. Oppure li hanno visti restare disabili, incapaci di lavorare, segnati per sempre. Era il 1969 e la bomba in piazza Fontana a Milano inaugurava gli anni del terrorismo. Oggi, a più di 40 anni, i familiari delle vittime e i superstiti, sono ancora costretti in prima linea per il riconoscimento dei loro diritti. A pochi giorni dal 31° anniversario della strage di Bologna (2 agosto), l’Unione vittime per stragi e l’associazione italiana vittime del terrorismo e dell’eversione contro l’ordinamento costituzionale dello Stato (Aiviter), dicono basta alla retorica dei «siamo con voi» o «l’Italia non dimentica». UNA LEGGE DIMENTICATA Perché l’Italia non solo dimentica ma spesso non sa, e la politica nel processo di copertura ci mette il suo. Dopo sette anni, è la denuncia delle …

Borsellino, 19 anni dopo. Gozzo: «Un dramma da superare», di Nicola Biondo

La morte di Borsellino – dice Nico Gozzo, procuratore aggiunto a Caltanissetta e componente del pool di magistrati e investigatori impegnati nella nuova indagine sulla strage del 19 luglio 1992 – è un dramma epocale, una tragedia nazionale da cui questo paese non è ancora uscito». Dottor Gozzo a che punto è «la notte» a Via D’Amelio? «Da tre anni lavoriamo senza sosta. Un’inchiesta come questa ti rivolta dentro, coinvolgendo le cose le cose in cui credi: il tuo lavoro, il rapporto di fiducia con la polizia giudiziaria, il modo in cui la stampa scrive di giustizia, il rapporto con i movimenti antimafia. Insomma, una seduta di autoanalisi, da cui si esce completamente destrutturati, e, se si ha fortuna, rifondati. Stiamo provando a rischiarare la notte di questa Repubblica con alcuni lampi di verità». Prima del contributo di Gaspare Spatuzza c’era una verità processuale conclusa in Cassazione. Una falsa verità – dicono le vostre recenti indagini – basata sulle dichiarazioni di un falso pentito, Vincenzo Scarantino, e sulle indagini fatte da un gruppo di poliziotti, …

Quel sangue sull’asfalto che dieci anni non cancellano", di Marco Neirotti

Luglio 2001: Genova diventa teatro degli scontri durante il G8. Centinaia i feriti A terra rimase Carlo Giuliani, ucciso mentre assaltava un mezzo dei carabinieri. Era il 20 luglio 2001, i giorni del G8 affumicati e soffocati da una guerriglia devastante e da una repressione in parte impazzita e in parte me- Etodica. Oggi in piazza Alimonda Elias Ulebro, 22 anni, originiario del Chiapas, venuto in Italia a esplorare il nostro secondo Novecento poetico, legge Giuseppe Ungaretti, ma anche indaga fatti di quand’era piccolo e voce dei quali arrivava a casa sua. Dieci anni fa in questa piazza un proiettile calibro nove – sparato da un carabiniere di leva chiuso in un Defender arenato tra bidoni di immondizie e assediato – lasciò a terra Carlo Giuliani, 23 anni, che sollevava contro il blindato un estintore. Fra due giorni in questo slargo, ricordando Giuliani, entrerà nella fase più sofferta il mese di manifestazioni dedicate al decennale da «Verso Genova 2011», arcipelago di sigle e organizzazioni. Una settimana di serpentina fra i temi svaporati nel 2001 e …

"La grandezza indicibile di Rubino", di Roberto Benigni

Addio a Salmonì, memoria della comunità ebraica romana. Ispirò «La vita è bella» È morto a 91 anni Rubino Romeo Salmonì, sopravvissuto ad Auschwitz, memoria della comunità ebraica romana, a cui si ispirò Roberto Benigni nella scrittura del film «La vita è bella». Abbiamo chiesto a Benigni di raccontarci cosa lo colpì nel loro incontro. Rubino Romeo Salmonì era un personaggio davvero speciale, che ho tenuto sempre nel cuore. Lo avevo conosciuto mentre preparavo «La vita è bella», insieme ad altri ebrei romani che mi avevano raccontato la loro storia, il dramma della deportazione. Mi era rimasto impresso nella memoria e non l’ho dimenticato perché nel suo modo di ricordare le cose aveva una leggerezza particolare, difficile da immaginare e che colpiva tutti. Potrei dire che aveva un aspetto ilare, che nel suo modo di essere, di presentarsi e di raccontare c’era un lato comico speciale. Aver passato quell’esperienza tremenda ed essere capace di vivere così è dimostrazione di una grandezza indicibile. Gli incontri con uomini come Rubino sono quelli che ti cambiano in profondità, …

"Incastrati dai diari. Sei all’ergastolo per 18 stragi naziste", di Andrea Pasqualetto

Il più giovane è Alfred Lühmann, 86 anni, taglialegna in pensione della Bassa Sassonia, all’epoca dei fatti caporale dell’esercito tedesco. Gli altri superano tutti quota novanta, dall’ufficiale Karl Hans Georg Winkler, poi medico primario a Norimberga, al sergente Karl Wilhelm Stark, dai sottotenenti Fritz Olberg e Ferdinand Osterhaus al tenente Erich Koeppe. Per il tribunale militare di Verona sono responsabili delle stragi naziste della Panzer Division «Hermann Göring» , il reparto speciale che nel marzo 1944, battendo in ritirata, mise a ferro e fuoco una ventina di paesi fra Toscana ed Emilia uccidendo circa 400 civili, compresi vecchi, donne e bambini. Nessuna attenuante: sei ergastoli. Assolti per non aver commesso il fatto solo Karl Friedrich Mess, vicecomandante della batteria antiaerea, e Herbert Wilke, comandante di plotone. La giustizia terrena chiude così un altro capitolo della storia nera d’Italia. Dopo Priebke, Hass, Kappler, Seifert, dopo i processi per lo sterminio delle Fosse Ardeatine, il lager di Bolzano, i massacri veneti del Padovano e del Vicentino, sono state dunque riscritte anche le terribili giornate dell’Appennino tosco-emiliano. Diciotto …